D 11 L DUCATELO, 8. m. Piccolo ducato, dimin della moneta Ducato. Non si trova che da buoni Autori sia stato detto Ducalino o Du-catello. V’ La però Duchetto per dim. di Duca, e Scudicciolo dim. di Scudo. Nel Dizionario enciclop. d**U’ Alberti, alla voce Scudicciolo, trovasi quest’esempio. Ogni povero lavoratore etc. potrebbe avere o un pezzo di panno o untt scudicciuolo etc. di' è appunto lo stesso significato in cui »’ usa la parola Ducatèlo. DUCATO, 8. m. Ducato o Ducutone, Moneta che in Venezia distinguevasi sotto il Governo Ilepubblicano dal Ducalo corrente: perchè il ducato effettivo o d’argento del peso di carati 109, grano uno, valeva lire otto, e il corrente lire sei e soldi quattro — Il Ducalo di banco era moneta ideale, e valeva lire nove e soldi dodici, e il Ducato da olio L. 6. 19. DUCBIA, s. f. Duglia, T. Mar. Così diconsi que’ giri ne’ quali sono raccolte le gomonc o cavi delle navi, perchè occupino minore spazio. V. Curcuma* Meter in duchia, Adugliare una gomo-no o un cavo, è disporla in giri; raccoglierla in duglie. Adugliare a destra, a sinistra, a rovescio. DUERNO, g. m. Duerno, T. degli Stamp. Due fogli uniti, e così dicesi Terno e Quaderno. DUGAO, s. m. Voce ant. detta dal nostro Calmo per Dogado, Ducalo, cioè 11 primitivo Stato della Repubblica Veneta. DUCO, s. m. o Gufo de montagna, T. degli Uccellatori, Gufo reale, detto anche Gufo grosso e Barbagianni selvatico, e da Linn. Strix Bubo. Uccello di rapina, di piuma si folta, che lo fa parer grosso quanto un’ Oca, spbben ne eia molto minore. Cantar dei doghi, V. Cantar. DULCAMÀLIA, 8. f. Volcameria, Pianta fruticosa del Giappone, che anche fra noi si coltiva da pochi anni ne’ vasi, per 1’ odore granissimo de’ suoi fiori, simile a quel- lo d«l Mugherino. Linneo la chiama Volka-meria fragrans, ed il naturalista Vente-nat la dice Clerodendrum fragrans. DULCAMARA, s. f. Dolcamara, Pianta coltivata anche fra noi, detta da’ Botanici So-tanum Dulcamara. I Contadini portano a vendere de’ ramoscelli di questa pianta, che «ervono per fare sciroppi, e ch’essi denominano lueamara. PULIMÀN, ». m. Voce ant. che da’Greci D U R era già detta Dolumàs e Dulaniàs e dai moderni Anterì, in Francese e in Tedesco Doliman, Sottoveste di panno senza fodera, ch’era anticamente usata da’Greci e dai Turchi, ed anche da’Veneziani di bassa mano nel secolo XVI, come raccogliesi dal poemetto sulla guerra de’Nicolotti e Castellani avvenuta nell’ anno 1521. Nel dizionario .tedesco dell’ Henke , e cosi pure nel Francese dell'Alberti, si dà il Dulima-no per Vestito turchesco ad uso teatrale. DULIPÀN o Violipàn, g. m. Tulipano, Sorta di fiore notissimo, detto da’ Sistem. Tu-lipa Gesneriana Linn. Noi conosciamo il Parrucchetto che ha le foglie tagliuzzate; il Trombone che le ha intiere; il Lancinola, Specie di Trombone di minor forma, colle foglie intere; e il Tulipano vergalo o venato o filetlato di nero. DUPLA, 8. f. Lisia o Aola doppia, con la quale si propongono due persone ad una carica. Nel Dizionario universale dell’Alberti trovasi Duplo, sust. V. Terna. DUPLICÀDA, 8. f. T. degli Stamp. Duplicatura. È la ripetizione d’ una o più parole, d’una linea o d’ una frase, che il Compositore ha fatto nella sua composizione. " DUPLON, s. m. Gallone molto largo, cioè alto il doppio del solito. DURACIIÈTO, Lo stesso che Parocheto, V. DURA DA, b. f. Durata, Conservazione. Sto pano ib de dubada, Questo panno è d’un buon uso, È atto ad usarsi per molto tempo, È durevole o durabile. V. Dubèlo. DURAR, v. Durare. Fruti che dura, V. Fruto. Roba che dura, Cosa durevole o di buon uso, cioè Che si mantiene. Chi la dura la vince, Chi più dura o Chi la dura la vince, Col tempo si supera ogni difficoltà. DURÈLO ( coll’ e aperta ) s. m. Ventriglio, e per similit. Cipolla, Il ventricolo carnoso de’ polli, uccelli e simili. Aver poco durèlo, Esser maldurevole, Di poca durata. No aver più bon dubèlo con uno, Aon averpiù buon sangue; Non aver più amicizia con uno; Aver il sangue grosso No co più durèlo, Maniera fam. o Atto d’impazienza che vale Non posso più; Sono annoiato o ristucco ; Non duro più a lungo, cioè Non resisto, non reggo. D U S 249 DURENGO, s. m. Voce di gergo de’Barcaiuoli che vuol dire Cacio; Formaggio. DURÈTO, add. Duretto, Alquanto duro. Durèto de rechia, Sordastro. DURLINDÀNA, V. Dorlindana. DURO, add. Duro, contrario di Tenero. Doro come una pietra, Petroso ; Impe-tricato, dicesi diCerte frutta non mature. Duro come un palo, Sodo come un travertino. Duro da cusinìr, Crudele o Di mala cucina; Di mala bozzima o bollitura. Il suo contrario è Cottolo, V. Cotòr. Duro de boca, Bocchiduro, dicesi do’ Cavalli. Duro o Dureto de rechia, V. Durf.to. Doro de testa, Duro, dicesi ad Uomo che non ha buona apprensiva. Coticone ; Di dura cotica; Ghiozzo; Capnduro;Capas-sonc. Cossa dura, Cosa ostica, detto metaf. e vale strana e difficile da comportare — La me par dura , P. no posso mandarla zo. Ella mi par troppo ostica e non posso ingozzarla. Andàr via duro o Star duro duro o Star duro inarcì, Andare o Stare intirizzato o impettito, che vale Troppo intiero sulla persona: Incarnatilo ; Impalato — Andare in contegno o ritto, vale /tndar con portamento alto, sostenuto — Sellato, dicesi per metaf. di Uomo e donna quando ha schiena che piega verso la pancia. Star duro, Stare alla dura, al quia; Slare sodo ; Addurarsi; Ostinarsi ; Incaparsi; Attestarsi — Tenersi o Tenersi a martello, Non si lasciare svolgere. Star duro a confessar, V. Confessài. Tegnìr duro, Tener duro o Stare alla dura, vale Fare ogni sforzo per sostener che che sia — Tener duro vale anche Stare nell’ opinione primiera, tenervisi costante. Duro, detto per agg. a uomo, Duro, vaio Ostinato, Caparbio, che anche fu detto Sodo alla macchia o al macchione, Fermo nella propria opinione —Vedarè che sta-go duro, Vedrete ch'io non mi muovo a vento, cioè che non desisto dalla mia opinione. Duro de modp.gàl, V. Modegìl. Muso duro, V. in Muso. DUSENTO, Dugento, Nome numerale. DU SENTO E CINQUANTA , Dugencin-quanta. DUSENTO E SESSANTA, Dugensessanta. Boerio. 32