588 R U S Renili, Digrumare, per Mangiare semplicemente. Rumar. por Rumegìr nel suo sign. proprio. V. lìUMEGÀR. 1ÌUMÀII IN QUALCHE LOCO, Mollo fallili Frugare; Frugacchiare ; Frugolare, Andar tentando in luogo nascosto. V. Bike-gàr. KUMEGVL, s. m. T. de’ Beccai, Digru• mule e Favo, 11 primo stomaco degli animali ruminanti, fallo a rete o pelle divisa in cellette, come sono i favi di mele. V. Manega. RUMEGÀR, v. Riasciare o Biasi'itare, Propriamente il Masticare di ehi non lia denti. Digrumare, d eesi per semplicemente Mangiare. Rvmeoìr co la testa, V. in Masenàr. Sentirsi: rumf.gàr drento, Maniera fam. Sentirsi intenerire; Commuoversi ; imbietolire — Risentirsi ; Rimescolarsi , Muoversi d’impazienza e di sdegno. Sentirsi rimescolare da invidiuzza o da martello. Rumegàr dei manzi, Io slesso elio Rumar V. ' KumrgIr è anche il Logorare o 0\-fkgà» (V.) che fassi maneggiando o bran-eicaudo cilecche sia e volgendoselo por le maui, e segnatamente panniimi od altra •|(i.ilsi:tsi biancheria: ne risulta su innesta una leggera lordura, clic non è propriamente macchia, ma uu sudiciume od un-luino, ch'è il risultato del Rujiegàr. RUOTO o Frate Ruòto, Frate della Rut, chi! vuol diro della Religione de' Benedettini Camaldolesi instituita da S. Romualdo (coni’ era qui nell’ isola di S. Clemente). i quali abitavano il Monastero posto sul Monte Rua de'Colli Euganei, così denominato perchè la strada per salirvi è fatta a linea spirale attorno altoruo al monte che traccia in qualche modo l’andamento d’una ruota. Il Rtie de' Francesi da cui pretendasi derivala la voce Rua, nou v’ha che fare: perchè Rua iu dialetto nostro antico nou vuol dire che Ruota. KUS, s. ni. T. de'Giardinieri, Mìa tifo glan-doloso, Sorla d'albero che prima generalmente crede\asi che fosse il R/utì succedanea di Liuueo, ma che pii fu conosciuto meglio e nominato dal Naturalista Des-Foutaiues AHanthus g'andulosa. È originario della China, u si è adattalo benissimo al nostro clima, essendovene diverse piante anche in questo pubblico giardino. Il legno somiglia a quello del Castagno. RUSCO, pianta. V. Roseo. RUS1ÒL, V. Ruziùl. RUSPAR, v. Razzolare, il raspare de'polli. V. Raspar. RUSPIO, add. Ruvido; Scabro; Scabroso; Aspro; Ronchioso, contrario di Polito o levigalo, e dicesi di varie cose — Rospio «i dice met. anche ad uomo, nel sign. di Ruvido; burbero. Deysntàr ruspio, detto nietaf. Divenir RUT ruvido, bu. bero, Di trailo e maniere aspre — Ari-uvidare, direbbesi di Quella ruvidezza, che talvolta é cagionata dal soverchio freJdo. Ruspio, parlando di monete, e specialmente dei zecchini, vuol dire Appena coniato, perchè le monete appena battute sono più ruvide. Zechìn respio, che anche»dicesi Zechìn or paela, Ruspo, detto sust. vale Zecchino appena conialo e di giusto peso. Da ciò potrebbesi ingerire che la parola Ruspo registrata dalla Crusca nella sola significazione traslata, sia antica Veneziana. RUSPIÙN, add. Detto a Uomo, Ruvi(Inediti, Assai ruvido o burbero. RUSSV, Voce del Contado verso Padova, V. Roa. RUSSA o Russia, s. f. Rissa; Contesa; Contrasto ; Baruffa, VIterazione. V. Roza. RUSSVR, v. detto in T. de'Berrettai. Cardare le berrette, Cavar fuori il pelo allo berrette col cardo. V Garzo. Riissàrse, Stropicciarsi; Strofinarsi; Fregarsi, e tanto intende«! il farlo coll'uso delle mani, quinto colla persona o con qualche parte del corpo posta in movimento. Strofinò il piede alle pietre ; Stropicciarsi con alcuno; Stropicciarsi gli occhi, sono esempii che si trovane noi Dizionario enoiclop. dell'Alberli alle voci Strofinare e Stropicciare. RUSSIGNÒL, V. Rossigvòl. IIUSTEGUKTO, add. Rustichetto ; Sel-vatichetto; Acerbe!to. RUSTEGHEZZA, s. f. Rustichezza ; Rusticità; Rusticaggine. RÙSTEGO, add. Rustico, nel sign. di Ruvido, selvatico, di maniere aspre, Detto per agg. a Uomo. Rùstrga, s. f. Bozzo, cioè Pietra lavorata alla rustica — Moiagia lavorar» a la rustegAj Muraglia fatta a bozzi. A la rustrsa o «cstica, T. de’Legatori de'libri, Alla rustica, si dice del Legare i libri con semplice cartone bianco. RUSTEGÒN, add. Agreste; Zoticaccio ; Z'iticnnaccio; Zoticone; Coticonc ; Satiro; Scorzone, Di natura ruvida e rozza, scortese, intrattabile, Contrario di Gentile. RUTA DE MURI o Murària s. f. T. degli Erbolai, Citrucca o Ce trac '.a, della anche Scolopendria o Atpleno. Erba noia che nasce per le muraglie ; i Sisteiu. la chiamano Asplenium Scobpen drium. RU r VR, v. Ruttare o Eruttare dal latino Erutto, Tirar rutti — Arcoreggiurc, di-cesi il Mandar fuori vento con violenza e turbamento di stomaco. RUTENA, s. f. ( dal Frane. Routine) Voce introdottasi negli anui del Governo italico, e vale Uso, Metodo, Ordine di procedimento nella trattazione degli affari, di-prudente più dalla pratica che dal la legge. RUTO. s. m. Rutto o Eruttazione, Vento che si manda fuori per bocca, ed è indizio d'indigestione — Eruttazioncella, Piccolo R U Z rutto o frequente — Sbruffo o Sbuffo, il Mandar fuori per bocca il vento cagionato. in corpo da soprabbondanza di bere, ma con meno strepilo dej rutto e accompagnato con un po'di umido. Ruti garrì, Rutti a-idi. Trar dei roti da gatolo o da cagaór, S arira ’c sbruffi o rutti fetenti, Ammorbare eoi rut i. V. Refolo. RUVIDÈTO, add. RusticheUo ; Se’vati-ckctto; Ruvido anzi ihe no, contrario di Affabilo, o gentile — Ruvidetto, che sembra il corrispondente dalla voce nostra vernacola, non trovasi registrato dall’Alberti, Tiensi dal Panlessieo. RUVIDO, add. Ruvido, vale di maniere aspro; Selvatico e Ritroso: detto di Persona, e si riferisce ai costumi ed alle maniere scortesi : contrario di Affabile o Gentile. RUVIDÒN, add. Ruvidissimo o Selva!:-ehissimo, uel sign. di Ruvido, e Seluaii-conaceio. RUZV, s. f. Rombo; Bucinamcnlo agli orecchi, Quel remore che si sente talvolta »¿li orecchi. Ruza o Russa e Russia, nel parlar fam. dicesi per Rissa; Baruffa; Contesa; Batosta - - Ruze vechie, Rancori; Odii invecchiati. Esser in ruza co uno, Aver che dire con uno, Esser in discordia con uno. RUZAMENTO, s. m. Ronzaincnto; Buc:-namento. Ruzamento de «cele, V. Brontolò». RUZ VR, v. Susui rare; Brontolare; Ringhiare; Borbottare ; Bufonchiare, Trovar motivo di laguarsi e gridare. Ruzàr dei cani, Ringhiare e R gnare; e quindi Ringhio e Rigno. Ruzàr uri venti, Fischiare, Sibilare. Ruzàr de la marina, Mugghiare o Mugliare, si dice Quando il mare è iu tempesta — Romoreggiare, dicesi delle Onde quando ribattono il l.do — Rubbo’are, del Romoreggiauiento che fa la marina quaudo si vuul sollevare la tempesta. V. Ruzòr. Ruzàr de le Ave e de le Zenzale, Ronzare. Ruzàr i>r le rbrlk, Gorgogliare ; Sbo-glicntare e Borbottare. Ruzàr dk la pagia, V. Pàgia. Ruzàr del fogo, Rugghiare ; Cigo’are. Il fuoco rugghia. Rizar de lb legne al fogo, Cigolare. Quella voce ch’esce dal tizzone verde quaudo s’abbrucia e soffia. Ruzàr d’una piera Frullare, sì dice del Romoreggiare che fa il sasso violentemente tirato per Paria; o di quel romore che fauno i volatili coll’ale volando. Ruzàr del tempo. Rugghiare i tuoni; Baturlare, Quel romore che si sente per aria quando tuona da lontano. Ruzàr ir rbchie, Fischiare o Cornare gli orecchi, Difesi del Sentirsi quel buci-namento negli orecchi che talvolta prece-