AVE A V E AVO 51 l’avaro — Far l’avaro, Avarizzare o Ina-varire. Coi avari bisogna far i>a avaro, Culle tesine bisogna esser punteruolo, delto fig. per far intendere clic Cogli avari bisogna essere spilorcio. I,’ avaro xe insaziabili, L’avaro è come l'idropico, quanto più beve più ha sete. AVARON, s. m. Avarone; Avaraccio; Ava-ronaccio ; Scorticapidocchi ; Pelanibbii; Cane barbino che tien la bocca stretta. Non darebbe fuoco al cencio. Largo come una pinna verde. AVE, V. Avemaria. A VE ARO, s. m. Alveario , Cassetta dentro a cui le pecchie fabbricano il mele : da’ Fio- • rentini detto Arnia e da'Sanesi Copile. AVEDÌN, s. m. Abete, albero, V. Albèo. AVEDÙDO, add. Avveduto, Avvedimentoso, Cauto. AVEGNÈR o Avegnìr, v. Avvenire, Accadere, V- Intravegnir. AVEMARIA, s. f. Avemaria o Avemmaria, Orazione che si dirige alla Beata Vergine. Avemaria, chiamasi lln certo tocco di campana, che si fa allo chiese tanto alla mattina che nel chiudere del giorno. AVENENTE, V. Eveuekte. A VENTAR IO, Voce bassa s. m. Inventario o Nota, che anche dicesi Legaggio, Carta o Libello in cui sono notate capo per capo le masserizie ed ¡litro che si trova. Far l’aventario, Inventariare. AVENTÒR, s. m. Avventore Quegli che continua a servirsi d'una bottega per comprare i generi occorrenti. Desgustar o perder i aventori, Sviare la colombaia o Tirare i sassi alla colombaia, dicesi fig. Quando i Bottegai fanno in maniera, che gli avventori non capitino più alla loro bottega. Savf.rse far aventori, Vare il camino, Allettare i compratori. AVENTURIÈR, s. m. Venturièr. AVÈR, s. m. Avere, cioè Facoltà, possessi, patrimonio, rendite. AVER, v. Avere, Possedere — Tornar a aver, Riavere. Aver del fato soo o del proprio, Avere fondi in proprietà. V. Aver dei campi al sol, in Sol. Aver de uno, Aver Varia di uno, vale Assomigliargli. Aver el malan e la siala Pasqua, V. Malàn. No averghene un per la rabia, Non ne aver un per medicina ; Esser arso, distrutto, Esser affatto senza danaro. Aver in te la meste o in aseo o in quel servizio, V. Servizio e Culo. Aver al culo, V. Culo. Aver la luna, V. Luna. Averla su con uno, V. Su. Aver la testa dura, ) y jESTA Aver la testa via, ) Aver man con uno, V. Man. Aver per man, V. Per. Aversene per mal, V. Mal. A AFE MOLTO DA FAR O UN GRAN DA FAR, V. Far. Chi ha bu ha bu, Ovv. Chi ha addo ha addo, valgono La cosa è fatta ; Non c' è rimedio ; Addio fare ; Chi ha tenga, e chi n’ è ito, peggio ; Suo danno. Dicono i Napolitani su di ciò Acqua passala non macina mulino. ] F. GO IN CESTO O DOVE CHE I SORZI PORTA la spada, Maniera bassa di disprezzo o d'ingiuria, Vho nelle code o iti quell'ullimo servizio o in tasca. Te go, Ve go, Lo go. senz'altre aggiunte, nel nostro parlare è una maniera bassa di reticenza per ommettere il finale del superiore esempio—■ Lassine star che te go j delto con disprezzo o ira, Lasciami in pace, ch'io t'ho sotto la tacca dello zoccolo , cioè Non l'abbado, t'ho a vile. Averta s. f. V. Verta. AVERTAÙR.'l. s. f. Apertura, Sparalo: Fesso, Quell’apertura che v'è ai fianchi delle vesti da donne. A vertala a de la rede, Enlramento, Entrata, La parte per cui entra il pesce. V. Ventadra. AVERTÌO, Avvertilo, add. da Avvertire. AVERTIR, v. Avvisare, Dar avviso o notizia — Averti mia mare che la vegna a tola, Avvisate mia madre che venga a mensa -Avf.RTÌR I AMICI CHE DIMAN SE FA ACADEM1A, Dar avviso agli amici dell’ accademia di domani, Ovv. Far sapere agli amici etc. Avvertire o Fare avveduto, vai Dare avvertimenti, Ammonire — L’no avebtìo PERCHÈ EL SE REGOLA UN’ ALTRA VOLTA, L’ ho avvertito o reso avvertito a regola deì- V avvenire, o perchè sia più cauto o consigliato. Avvertire, dicesi per Considerare, Riflettere— Averti ben, Avvertile o Avvertite bene, cioè Badate ; Abbiate l’occhio o Siate in avvertenza. AVERTO, add. Aperto. Camisa tdta averta, Sdruscila o Sdrucita, vale Rotta — Pignata averta, Pignatta Fessa, Crepata, Spaccata. Averto come dna capa, Aperto come una cappa, eh’ è un crostaceo notissimo. Partia averta^ Partita o Conto aperto o acceso, vale Debito sussistente. AVERZER, v. Aprire. Averzer i ochi; detto fig. Aprire gli occhi, nel sig. di Illuminarsi, rendersi accorto. Averzer la boca .al saco, Sciorre la bocca al sacco. Averzerse el peto da la tosse, Fendersi il petto per la tosse. Chi ben sera, ben averze, La buona cura caccia la mala ventura, La diligenza di custodire le cose gelose le preserva: il che può anche applicarsi alle cose morali. V. Avrìr, Verzer. AVÈTA (coll’ o stretta) s. f. Agugliata, ma più comunein. Gugliata, Quella quantità di refe, seta e simili, che s’infila nella cruna d’un ago per cucire. AVETIN'A, s. f. Piccola gugliata. AVEZZO, add. Avvezzo o Avvezzalo. Avezzo, o A vezzi a tuto; A vezzo alla scarmagliu, e dicesi di chi è uso a soffrire il bene e ’1 male, ed è allevato in fra le sciagure. AYICARIO, s. m. Voce bassa, Vicario, Quegli che fa le veci d’un altro in carica. AV1LÌO, add. Avvilito-, Svilito; Invilito; Scorato; Abbiosciato ; Gli è cascato il cuore; Ha il cuore nelle builella; Gli fuggi Fanimo come se il mondo sotto i piedi gli fosse venuto meno. AVIS V , add. Avvisato —— L’ omo ayisà xe mezo arma, Uomo avvertito è mezzo munito, prov. di chiaro sign. Dicesi poi Piaga antiveduta assai mcn duole, elio significa che II male preveduto si sopporta più pazientemente. k\ 1S Ut, v. Avvisare, Far intendere e sapere. Far uno accorto di che che sia. L’ho avisà perché el su regola, L'ho avvisalo o avvertito o ammonito a regolarsi o a regolare la sua condotta. AVISO, s. in. Avviso, Ragguaglio. Star so i.’aviso, Star sull’ intesa, cioè esser rimasti d’ accordo, Aver avuto l’i-struzione. AVOCAR, v. ant. (che ora si dice Far L’AVOCATO 0 EL MEST1F.R I)E L’AVOCATO) AvOOCUrC, Difendere e consigliare nello cause altrui. W OCATO, s. ni. Avvocato, Difensore delle cause civili. Far l’avocato, Avvocare. Avocato de le cacse perse, Vollor dei miei stivali; Vollor da nulla; Dot torello, Schiccheratore ; Frugascannelli. Acadf.mia d’avocato, V. Academia. L’ Uffizio dell’Avvocazione in Venezia era in origine appoggiato ai l’atrizii a tal uopo nominati metodicamente dal Maggior Consiglio, in numero fra tutti di 32, non obbligali però a studii legali nè ad esami. Sei erano detti Avvocati ai Consigli; diciotto Avvocati per le Corti, cioè per le Magistrature di giudicatura civile dette Corti (V. Zudegado) ; sei per gli Uf/izii di Rialto; e duo Avvocati de’prigioni. Quindi gli Avvocati patrizii si dicevano Ordinarli per distinguerli dagli Estraordina-rii, eh’ erano i non patrizii, detti anzi solamente Avvocati. Era permesso a tutti lo scrivere a favore degl’ imputati criminali, e questi chiamavansi Avvocati criminali; ma l’arringare nelle cause criminali era di esclusivo diritto degli Avvocati ordinarli o estraordinarii. Per gli Avvocati Fiscali, V. Fiscal. * Avocato cagon, che no sa che perder o impatar. Locuzione di sommo disprezzo , che usavasi a carico ed avvilimento d’ un cattivo avvocato. AVOCATÙRA, s. f. Avvocazione, Patrocinio e difesa delle cause altrui. Avvocheria e Avvocarla sono voci antiquate. AVOGADÒR, s. m. Avvogadore o Avvocature, Magistrato della cessata Repubblica Veneta instituito l’anno 864, eh’ era com-