P I A fa rail, per molleggio a Femmina magra e mal vestita. PIAVOLÈTA, s. f. dimin. di Piatola. PIAVOLARÌA, s. f. Bambinerìa; Bambinaggine ; Bambolinaggine ; Ragazzata. PIAVOLÈTO, 8 m. Fantaccino, Piccolo fantoccio di eenci, cbe anche dicesi Bam-boccino. PIAVOLEZZI, 8. m. Scarabocchi, Figure informi fatte da ragazzi sui muri. Piatolezzo si dice ancora nel significato di Putf.lada, V. PI ÀVOLO, 8. m. Fantoccio; Fantaccino ; Bamboccio ; Bambosciolo, Piccola figurina umana fatta per lo più di legno o di cenci, che serve di balocco a’fanciulletti — Frac-curado, dicesi al Fantoccio di cenci o altro, simile al Burattino, che non ha piedi. l’IAVOLÒN, 8. m. Fanloccione, acc. di Fantoccio. PIAVOLÒTO s. m. Fantoccio, Figurina fatta per lo più di legno. V. Piavola. Detto talvolta per Piavolezzi. V. PIAZZA, e. f. Piazza, Luogo spazioso circondato da edifizii. Piazza del!'erbe (come a Padova e a Verona) o Piazza oliluria. dicesi a Quella ove si vendono l'erbe. Piazza tonda, V. Tonda. Piazza dki. brilante, V. Brilante. Andàk in piazza, dicevasi a’tempi Veneti Quando un Giovane patrizio mettevasi per la prima volta la vesta ed entrava nella piazza pel broglio a farsi vedere e conoscere. V. Brogio, Vesta e Barbasela. Far piazza, detto fam. Accovacciarsi, dicesi delle Galline che mansuetamente si accovacciano allargando le ale quando altri le vuol prendere. Farse piazza, Far piazza o Furti far piazza, Fare o Farsi far luogo fra !a gente. Cossa pa la puzza? Che fa la piazzai Maniera mere, e vale In cbe pregio sono le mercanzie ? Se la cossa va in piazza, povero lo, Se | la cossa va al palio, guai a luil cioè Se la ¡ cosa si propala o si rende pubblica. Far I piazza de’ falli altrui, vale Pubblicarli Esser piene le piazze d’una cosa, vale sapersi da ognuno. Piazza, Voce dal Francese passata in uso, e vuol dire Vacanza d'una carica, impiego, luogo, posto. I Veneziani prima delle novità politiche dicevano Beso, V. PIAZZVDA, 8 f. Piazzala; Cornmediaccia, Cattiva commedia o Una di quelle commedie che sogliono fare i ciarlatani nelle piazze — Pippiunata, dicesi di Cosa che riesca sciocca e scipita e si direbbe di Spettacoli, Composizioni etc. Fare una p azzata, dicesi per Dar materia di ridere alla gente col pubblicarsi cosa che sarebbe stalo bene tacerla. PIAZZVlrf. s. f. Piazzetta ; Piazzuola, Piccola piazza. PIAZZABOLAj s. f. Trecca, Rivendutola che vende e traffica fruita, erbe e simili sulla piazza. Bocriv. P I C Piazzarola, dicesi anche nel signif. di Ciammengola, donna vile e plebea. V. Galera e Pf.tègola. PI AZZARDI, VDA, s. f. Plebenggine o Pie-beismo, Cosa vile ed abbietta, propria so- lo della plebe. Plebeismo s‘ appropria specialmente a Maniera plebea o Idiotismo. PI AZZARÒLO (coll’o serrato) s. m. Zana-iuolo, Chi prezzolato porta altrui colla zana robe per lo più da mangiare. In altro sign. Treccone, dicesi a Rivenditore di cose commestibili. Pi azza rolo, si dice ancora nel sign. di Gaglioffo ; Monello ; Cialtrone. PIAZZÈTA, s. f. Piazzetta o Piazzuo'a, Piccola piazza. Cosi è nominata quella parte della gran piazza di S. Marco, eh’ è tra il palazzo reale e il fu ducale, sino alle colonne. Piazzeta d'un ponte, V. Ponte. PICA. 8. f. Picca, Sorla d'arme in asta lunga diciotto piedi italiani, che dopo l'invenzione de'fuuili colla baionetta non è più in uso. Picca , dicesi per Gara od impegno — Entràr la pica in un afàr, Entrar la picca, cioè la gara, l’impegno. Averla per pica, Averla per impegno, Kssere grandemente impegnato in un affare e volerne riuscire — La co per pica, La ho per impegno. PICA, V. PicÀo. PICVDA, 8. f. Impiccagione, Impiceatu-ra. P1C VGIA, s. f. T de’Macellai, Frattaglie, Interiori spiccati dall'animale, Corata, s’intende Il fegato, il cuore ed il polmone. Picagia de ua. Penzolo, Dicesia più grappoli d'uva uniti insieme e pendenti da qualche luogo — Tacàr una picagia de ha, Appiccare dc'penzoli d’ uva. Picagia de jikdai.ia. Gambo, Attaccatura di medaglie. PlCAGIO DE H ED AGI A, lo SlPSSO elle Pl-CAGIA, V. PICAG.V VO, add. Voce triviale, lo stesso che dir Piclo. V. PICAMJOLO, 8. m. Appiccagnolo ; Appiccatolo, Cosa cui può appiccarsi o tener sospesa cosa appiccata. . Picandolo, Dondolo o Ciondolo, Cosa che ciondola pendendo— Pendaglio o Pendolo e Dindolo, Cosa che pende, che sta a spenzolile. Picandolo dei abiti, Frappa, Trincio e Pezzo di veste staccato e stracciato. Picasdoli dei belogi, Berlocco, e per lo più Berlocchi, Francesismo : Que’ balocchi o bagattelluzze, che si portano da alcuni sospese alle catene degli orologi da tasca. PICVO o Pici, add. Impiccato o Appiccato, Morto per impiccagione. Siesto picào o picagnào! Che tu sia appiccato, Imprecazione che vale come l’altra. Che tu sia maledetto— Aver un ceffo o piglio d’impiccato. Roba picada, Pcnzg'iante o Penzo'o e P I C 505 Pendoloni, Che sta pendente — Carne pi-cada al rampegòn, Appeso o Appiccalo ad uncino o simili, vale Attaccato, Pendente. Pici d’onùb, Picco d'onore, cioè Tocco, Punto, Stimolato. Cosi Picco della parola o dell’ impegno. PICAR, v. Impiccare o Appiccare, e dicesi per la gola, di modo che uno muoia. Picàr uno, detto fig. Mettere la cavezza olla go’a a uno, Dicesi dell’ Obbligar con forza o Violentar uno a fare qualche cosa —■ Fare il collo ad alcuno, vale Indurre o Forzare il compratore a pagare una cosa più del dovere. Picàr, parlandosi di vino. Frizzare o Mordere del vino, Dipesi di quel piccante che ha certa qualità di vino. Picàr la rob», Appiccare ; Appendere, Sospendere, Attaccar che che sia che stia pendente. Picarse in qualche afàr, Pugnarsi in qualche affare, Infervorarsi e riscalilarvisi dentro. PICEG VDV, s. f. Pizzicatala e Pizzico. Dicesi allo Strignere iu un tratto la carne altrui con due dila, che più comunemente si dice Pizzicotto e Pulcesecca. Picegàda, parlandosi d' un ¡strumento, Pizzicata, Toccata di strumento da suono diminuito. Picegàda. parlando di tabacco, Vellicazione ; Vellica mento, Quella specie di prudore che fa il tabacco gagliardo quando si nasa. Darse una picegàda, Farsi o Pigliare un granellili a si cco, Si dice dello Stringersi un dito tra due cose, per la quale siringi-tura il sangue ne viene in pelle. PICEGAMKNTO DE STOMEGO, V. Ma- GN AMENTO. PICEGAMÒRTI, s ni. Beccamorti ; Becchino ; Sotterratore, Chi sotterra i morti. V. Noszolo. PICEG VR, v. Pizzicare : Mordicare, Quell’effetto elio fanno le materie di virtù corrosiva e diseccativa in sull’uleere. Picegàr col beco, Ihzzicure o Pizzicare, Ferir col becco degli uccelli. Picegàr del tabaco, del cren, senape etc. Vellicure : Titillare ; Mordicare : Mordere, Dicesi del naso o della lingua o del palato, che si risentono pel sapore austero di queste sostanze. Picegàr lf. carne, Pizzicare, Strigiiere un tratto altrui la carne con due dita. Picegàr le masskle, Strignere le guance— Attortigliare, vale Torcere alcun poco. Benché fosse cosi vecchio la carne sua avea si soda che non si polca attortigliare : cioè Pizzicare. Picegàr oualcossa.Spicciolare, Spilluzzicare ; Bozzolare o Sbozzolare, Il torre qualche piccola parte di che che sia — Dar ceffoni, vale Rubare. Picegàr un istrohento, Pizzicare uno stromento, vale Impiegar le dita invece del- 1 I' archetto, per far sonar le corde d’ uno 64