31 lì s Detto pér agg. a persona. Asino, e vale ■ Ipnorunte; Stupido, o in «Uro senso incivile; Scortese. V. Areno. SUSSOLÌN. V. Mossoli* . HtSSCLIKA, s. i. Mussola; Mussolina ; Mussolina e Mossi,Una. Tela tutta di filo di cotone radissima, sottilissima. Chiamasi aiielie Turbante. MUSSALO, ». m. detto anche Peochio de # bar, 'F. de’ Pese. Muscolo di mare o Pidocchio acquatile, Specie di conchiglia bivalve del genere de’ Olitoli , chiamata da Linn. Mytilus barbatus. Col suo bisso o specie di fioeco peloso-setaceo si aggruppa con altre della sua specie, attaccandosi ai corpi duri. A Rovlgno nell’ lslria chiamanti Mossoli le Conchiglie dette da Linoeo Àrea Noae, le quali" si usano come cibo; e Vi «ono barche apposite per la loro pesca, chiamate quindi Mussolére. MUSSOA, e per lo più in plur. Mussoni, s. m. Zanzara, Insetto volatile che pugne. V. Zknsala. MUSTÀCHIO, s. m. (che si pronuncia come in Toscano Mustaccio) e più comun. Mc-stachi, Mostacchio e più Mostacchi o Baffi; Basetta; Basette, Basetta arricciata. Mostra« o Meterse i jibstachi, Mostrare il viso o il volto; Fare il bravo o il bravaccio, Mostrarsi coraggioso, non cedere. Mcstachi da scarpa, T. antiq. Laccio', Laccioletto ; Nostro, Quello cioè ebe si fa con cordella, onde si allacciano le scarpe in vece di fibbie. MI STACIHÒN, s. m. Basel tone, Che porta prandi basette MUT Jil S’JLU MÓNA o BarbisoKa, add. Cosi d:ce^flfi noi per agg. a quella Donna, che ha fcai t»ft e mostacchi, Donna bai buia. kustafà, s. m. Biutlo visaccio. MUSTAZZADA, 8. f. Rimprovero ; Rin-facciamento ; Rimesta; Rimbrotto— Rabbuffa: Gridala. Dar de le mustazzàe, Affibbiar bottoni senza ucchielli; Far o Dar do’ rimproveri o rimbrotti. MUSTAZZADÌNA, s. i, Rimprovcrazion- ■ cella MISTA ZZÈTO., 8. m. Mostacciusso; Mo-slaràrio ; Visetto. MI STAZZO, s. ni. Mostaccio ; Ceffo; Muso ; Visaggio; Grvgno dicesi per disprezzo. Mostàzzo da Ca pesaro , Figuru da cembali; Gnatcne; Ignalone, Dicesi di uomo di poco garbo e deforme, per esBcr dipiuti i cembali per lo più di figure mal fatte. MUSTAZZÒN, 8. m. Mostaccio, Brutto visaccio. Mostaccione; Mostaeciala; Gotata, Colpo di mano aperta sul mostaccio. MUSTAZZÒNI che anticam. dicevasi Mo-btardini, «■ m. Mnstacciuolo, Specie di pasta dolce fatta con zucchero, specie ed altro. MI TIR o Mdtoiìr , v. Ammutire: A nini u-tare: Ammutolire\ Ammutolare, Perdere la favella, restar di parlare, rimanersi come mutolo. MUTO, s. e add. Mutolo e Muto, dicesi a <.'•11 »“Ilo che non parla — Mutolo assolut. 31 U Z 435 si dice a Quello che non sente nè parla per esser si rdo dal nascimento. Mestar «ito, Rimanere a secco, Mancare altrui in favellando le parole e i ccji-cetti. A LA META E A LA SORDA, Alla mUÌoltt} Alla sorda; Tacitamente; Improvvisamente; Alla non pensata; Zitto zitto; A che-tichelli o chetichella , Di nascosto senza parlare. Far i so afaRi a la muta r a la sorda, Far fuoco nell’ orcio vale fig. Fare nascosamente i fatti suol e in maniera da non essere appostato. Non intender moti. In bocca chiusa non entrò mai mosca, Chi non chiede non ha. Ghe farò parlar per kl moto de Ca-nabkgio, Ribobolo volgare, che vale l\'on gli farò parlare, perchè il Mutolo non parla. Seu muto Y Hai la pipita ? Hai tu lasciato la lingua al beccaio ? Non parli? MUTOLÌR, V. Mutìr. MUTRIA, s. f. Mostacciaccio ; Ceffautln, Faccia brutta e deforme. In greco volgare Matron vuol dir Viso. Avèr la motbia, Aver il broncio, il muso, il cipiglio; Esser ingrognato. V. Musò». MUZZAFADIGA, dicevasi ant. per Mozzt-faiiiga, V. MUZZÀR, v. T. antiq. e vale Scansare ; Evitare; Guardarsi. MliZZKGÒTO, V. MofEcÒTo.