D Pi A Meterse in dozena co» qoalcùn. Maniera metaf. ant. A/'/'rat eliarsi ; Domesticarsi; Apparentarsi, si dice di Chi si domestica più del convenevole o Usare colla maggiore intrinsechezza. DOZENÀL, add. Dozzinale; Comunale, Di mediocre condizione o lavoro volgare. Omo dozenàLj Uomo o persona dozzinale, vale Plebea. Dozzinalissimo è il Superlativo. DOZENANTE, s, m. Dozzinante, Quegli che sta a dozzina — Commesso, dicesi a Quello che dando tanti danari il mese s’ aggiusti con altro a stare alle sue spese e far vita seco; il che fare si chiama Commettersi. DRAGANTI, s. m. Dragante o Draganti e Adragànti, Lagrima o Gomma eh’ esce da una pianta spinosa detta Tragacante, e da Lino. Astragalus Creticus, che nasce specialmente in Candia. Dràganti nostrani, 0richicco, dicesi la Gomma che stilla da alcuni alberi, come dal Susino, Ciriegio, Mandorlo etc., e che serve al medesimo uso del Dragante. DRAGANTE, s. m. Mar. Dragante, 1/ ultimo de’ sbagli o 1’ ultima latta del vascello, che serve a tener salda tutta 1’ opera della poppa. DRAGO, detto per Agg. a uomo, Imbestialito ; Inferocito — Andar in colera come on drago, Indracarsi o Indragarsi, Inferocire a guisa di drago — Far andar in colera come on drago, Indracare alcuno, Far andar uno nelle furie. Pesse Drago, V. CavaljurÌn. DRAGOMÀN, s. m. Dragomanno, Inter- j prete di lingua, che dicesi anche e molto meglio Turcimanno o Torcimanno, dalle voci barbariche Dragumanus e Turchema-nus. DRAGÒN, s. m. Dragone, Soldato addestrato a combattere a piedi ed a cavallo. Erba dragon, T. degli Erbolai^ Dracun-colo ortense o Dragone, delta Dragoncel- lo dal Mattioli e Targone dal Cav. Re. Pianta detta da’ Sistematici Artemisia Dra-cunculus. E detta ancora Erba anice e si mangia in insalata. DRAGONCEI o Dragoncèli, s. m. Gongola; Gonga ; Gangola; Gavine e Stranguglioni, Malattia a guisa d’ un certo noc-cioletto ^ che viene sotto il mento attorno alla gola, e che porta impedimento all’ inghiottire. I Milanesi lo chiamano Sgoltera, da Scolta, Guancia — Senici si dicono que’ Grumi duri che vengono vicini al polso e che si scacciano con freghe forti. DRAGÓNI, chiamano i Maniscalchi certe Macchie che vengono all’ occhio del Cavallo; ed è un’escrescenza piana sopra la membrana lìvida, per cui l’animale si adombra e perde la vista, se la macchia tutta invade la cornea lucida. DRAPAMENTI, Voce antiq. V. Drapi. DRAPARÒLO, s. m. Voce antiq. chiamavasi il Venditore di drappi, cioè di vestimenta DUE belle e ammannite, che si tenevano in bottega per venderle. DRAPÉTO, s. m. Drappicello, Stoffetta leggera. DRAPIÈR, s. m. Voce ant. Drappiere o Setaiuolo, Quello che fa o vende drappi di seta. DIÌAPOj 8. m. Drappo, Tessuto di pura seta. Drapi, Drappi; Vestiti ; Vestimenti in genere. Meter a l’ aria i drapi, V. Destender. Drapi, chiamano le nostre donne quei pannilini che servono loro per ripararsi nel tempo de’ menstrui: lo stesso che I?ra-ghièr, V. DUEN TO, Prep. Dentro o Entro. Il suo contrario è Fuori. Drekto de mi, In mio cuore ; Nel mio dentro; Nel mio me; Nel mio segreto. Drento sin ai ociii, Abbaiidonuto a checché sia totalmente; Cieco, Detto Gg. 0 drento o fora, 0 dentro o fuori ; Risolvere o dentro o fuori; 0 si o no : 0 guasto o fatto. Qof.l che co drento go fora, Locuz. metaf. Le mie labbra non mentiscono i sentimenti del cuore, cioè Io son sincero, non son fiuto o doppio. Tegnìla drento de vo, Serbatela nel vostro cuore ; Tenetela occulta. Darghe drento, V. Dar. DRETO, g. m. Ritto, contrario di Rovescio. DRETO o Drito add. Diritto o Diritto, Per linea retta — Retto; Rettissimo. Dreto in pìe, Diritto o Ritto in piedi, Alzato su. Dreto, detto per agg. a uomo, Addritto evale Destro; Astuto; Accorto ; Sagace. V. Forbo. Dreto de man, Manrìtlo o Marnilo; Contrario di Mancino. Andar dreto, Andare a dritto o al dritto, Andar per la strada diritta senza torcere. Andar dreto o Andàr via dreto, Andare o Slare intero. Andar per le so drete, Andarsene o Andar pe’ fatti suoi. Andar per le dbete, Andare per linea retta ; Camminar sulla buona via; Ir per la piana o per la via distesa, detto fig. vale Operar bene. Arar dbeto, V. Arar. Aver la dreta, Essere a man destra — Detto fig. Averne maggior merito degli altri; Essere il migliore, il più bravo, il primo. Dar la dreta a ono, Dar la destra a uno — Detto poi fig. Cedere ; Inchinarsi, Riconoscersi per da meno d’ un altro. Far le cosse per dreto e per storto, Far le cose a dritto e a torto, cioè E bene e male. V. Menar zo a campane dopie, in Menar. No avèr nè dreto nè roverso , Essere come una lasagna, o come il pesce Pastinaca che non ha nè capo nè coda, Si DRE 247 dice di Cosa seuz’ ordine — Nè ufi nè putì, dicesi d' un Cotale non capace nè di ben nè di male. V. Nè ti nè mi. Ogni dreto ga f.l so roverso, Ogni riito ha il suo rovescio ; Ogni casa ha cesso e fogna. Parlar da dreto, V. Parlar. Portar drkto, Portar puri, vale Trasferire una cosa da un luogo all'altro in maniera che non penda Saverla psr le so drete, Sapere il urrà diritto, Saper la verità. Tkgnir dreta la barca, Dirigere; Essere al timone; e dicesi anche metaf. — Tkgnìr la bai.anza dreta, Tener la bilancia del pari. Torla per le so drf.te, Pigliare una cosa pel suo verso; Pigliare il verso d’lina cosa o in una cosa. Trovar el dreto, Trovare il verso ; il costrutto, la congiuntura, Pervenire alla cognizione del fatto. Dreto, come voce ant. vuol dire Giusto — Vogio el mio dreto, Voglio il min giusto, cioè Quel che la giustizia m’accorda. Voglio la parte mia fino al finocchio. DRETO, avv. Ritto; A dirittura; <4 corda; A linea retta; Dirittamente. Andar ritto a casa. Vegnìr dreto, Venire a dirittura o dirittamente, Senza fermarsi. DRETÒN o DRITON, detto per agg. a uomo, Dirittacclo, accr. di Diritto, in sign. di Accorto, astuto; Destrissimo ; Accortis-mo; Avvedutissimo; Avvisatissimo; Volpe vecchia; Furbo in cremisi; Rumbino da Ravenna. In altro sign. Raratlicre ; Giuntatore, Truffatore ; Dirittaccio ; Più scaltro che il fistolo o uno zingano. V. Pratico. Goardite dai dretoni, Chi ha il lupo per compare porli il can sotto il mantello, e vale Chi ha a trattar co’ tristi^ vada cauto. Egli ha da far con un barbiere che sa radere. DRETÙRA o Dritdra, s. f. Dirittura, La linea retta. Strada in dretura, Strada rettilinea o a rettifilo. Andar a dretora, Andar diviato o diviatamente o affilato, a gilto, di filo, disteso, tirato, al diritto, a corda, ratto. Dretora dicesi per lo più fig. nel sign. di Astuzia; Avvedutezza; Accortezza; Furberia e simili. V. Indretora. Dretora o Soraman, in T. de’ Falegnami, Piallone, Pialla lunga oltre un brae-cie per uso de’ Legnaiuoli e do’ Finestrai. IJREZZA, s. f. Treccia o Trezza, dicesi Tutto quello eh’ è intrecciato insieme, specialmente i capelli di donna. Far le drezze, Intrecciare — Despàr le drezze, Strecciare. DREZZÀ, add. Drizzalo ; Addrizzato ; Ridirizzalo ; Ridiritto ; Rettificalo. Omo drezzà, Ravvialo ; Rimesso o Avvialo sulla buona via.