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 CAREGÒN, s. m. Seggiolone; Sedia a bracciuoli, Sorta di sedia con bracciuoli ai quali appoggiarsi io sedendo.
    Caregòn coi broconi, Seggiolone imbullettato.
   Star co le gambe a cavaloto sol pozo nJ cn caregòn, Star colle cosce cavalcioni al bracciuolo d’un seggiolone.
   Tirar carkooni, V. Tirar.
    Caregòn, detto in T. de’Pesc. Corbello, Gran corba. Lo stesso elio Corbelo-to. V.
 CARÈNA, s. f. T. Mar. Carena, Dicesi tutta la parte di sotto del naviglio, compresa dalla colomba sino alla linea dell’ acqua, cioè sino all’opera morta. V. Riondamen-■ro e Carozzo.
 CAREN AR, v. T. Mar. Carenare; Dar carena , Metter un naviglio alla banda per visitarlo, ripulirlo, calafatarlo e impeciar-
 lo	— Essere in carena, vale essere alla banda — Abbattere un vascello, vale Metterlo alla banda.
 CARÈR o CARADOR, s. m. Carradore, Maestro di far carri, carrette e le parti di legname grosso delle carrozite ed altri legni, Carpentiere, dal Lat. Carpentarius, vale Fabbricatore di carri.
    Carrozzaio o Carrozziere, dicesi anche per Lavoratore di carrozze, sebbene l’arte di fabbricarle sia divisa fra il Carradore o Carraio , il Cassaio e il Valigiaio. Le arti accessorie sono quelle del Magnano, Pittore e Doratore.
 CARÈRA, s. f. dicesi la Moglie o Femmina del Carradore, la quale sull’esempio di altre voci consimili e cosi formate, potrebbe dirsi, se non v’ ha di meglio, Car-radora.
 CARESÌNA, s. f. Carice o Sala palustre, Sorta di pianta che nasce ne’ luoghi paludosi , nominata da’ Botauici Carex muri-cata. Le foglie secche di questa pianta si usano ad intessere seggiole, a far vesti a’ fiaschi e ad altri usi.
 CARESTIA, s. f. Carestia e Caro, Penuria e mancanza di viveri.
   Carestìa de parole , Scarsità ; Scarsezza ; Carestìa — De parole no gh’ è carestìa, Di parole è un buon mercato, cioè Abbondanza.
    Far carestìa de visite, Farsi prezioso. CARÈTA, s. f. Corruccio; Carrettino. Specie di piccolo Carro da trasporto.
   Carèta da procession, V. in Soler.
    Carèta da morti, Carro funebre, dicesi lina specie di carretta coperta, con cui si trasportano i corpi morti al cimitero.
    Tirar la careta, V. in Tirar. CARETADA, s. f. Carrettata, Il carico d’ una carretta. V. Carezàda.
 CARETÌNA, s. f. Carrettella , Specie di cocchio alla Tedesca.
 CARÈTO , s. m. Carretto ; Carricello ; Carrettino, Piccolo carro — Carretta, Sorta di carro a due ruote.
    Caketo da puteli, V. Cariòlo.
   Careto da leto, Carriuola, Letto che
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 in vece di piedi ha quattro girelle, e tiensi sotto altri letti. Letto della carriuola. CARETÒN, b. m. Carrettone. Gran carro ad uso di trasporto di mercanzie. CAREZÀDA, 8. f. Rotaia; Orbita, Quel seguo che lasciano le ruote nelle vie.
   Strada carezàda , Carreggiata ; Via battuta , Strada battuta e frequentata da carri.
   Una carezàda de roba, Una carrata, Quanto può in una sola volta esser portato da un carro.
   Andàr fora de carezada , detto Dg. Uscir di carreggiala, cioè del sentimento. Stàr saldo in carezada, V. Saldo. CÀREZADÒR, s. m. Carreggia/ore, Chi guida il carro.
 CAREZÀR , v. Carrellare , Portar sopra carro o carretta — Carreggiare, vale Guidar il carro o Condur roba sul carro o Traghettar sul carro.
 CAREZATÌVA, add. Carrozzabile ; Carreggiabile, Aggiunto di strada, per cui si possa andar con carri.
 CARÈZO o Carìzo , s. ni. Carreggio; Condotta; Vettura; E intendersi il trasporto di merci o di che che sia con carri. CAREZZA, s. 1'. e per lo più Carezze in plurale, Carezze ; Carezzamento ; Accarezzamento, Cordiale amorevolezza, che s'esprime con baci, toccanienti e amplessi. Dolci baci e cari abbracciamenti. V. Mi-gnògnole.
   Carezze afetàe , Cacherie; Leziosaggini , Affettazioni — Carezze macche, Amurevolezzocce svenevolone — Carezze vilane , Carezzocce — Far carezze, Vezzeggiare ; Far carezze ; Careggiare ; Accarezzare — Far carezze ai avektori, Dare il cornino , dicesi dell' Allettare i compratori con far loro piacere.
   Vardite da certe carezze, Non dar del pane al cane ogni volta che mena la coda, Motto che significa Che non è da fidarsi di tutte le carezze.
   Carezza de viveri, Lo stesso che Carestia. V.
CAREZZÀDA, s. f.	) .
 CAREZZAMENTO, s. m. ) Accareiza-mento; Vezzo; Feste; Ammuinamento. CAREZZÀR, v. Carezzare; Accarezzare o Careggiare ; Amorevoleggiare; Vezzeggiare.
   Far carezze per interesse , Confettar uno , vale Dg. Fargli carezze e ossequii per renderselo o mantenerselo benevolo.
   Farse carezze , Teneri sdegni e placide e tranquille ripulse e cari vezzi e liete paci, sorrisi, parolette e dolci stille di pianto, sospir tronchi e molli baci. V. Co-
 COLARSE.
 CAREZZÈTA , s. f. Carezzina , Piccola carezza —Amorevolezzina ; Vezzi; Moine, Sono specie di carezze di femmine e di bambini.
 CARGA, s. f. Carica; Incarica.
   Carga de legnb , Somella o Sometta; Carica di legne.
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   Carga, Carica o Caricatura, Parte di munizione che si mette nelle artiglierie, negli archibusi e simili per tirare.
   Carga de rastonàe, Curico di legnale, di bastonate; Una bastonatura di santa ragione.
   Carga, detto in T. Mar. Carica, Nome di una di quelle fuui, che servono a stri-gnere o serrar le -vele, issando le scotte. V. Imbrogio.
   Carga, In T. de’ Pescatori, chiamasi Una gran corba intessuta di vimini, con due maniglie, di cui si servono i pescatori per trasportare le anguille o altro dalla pesca. Quest’ arnese contiene per lo più 400 libbre di peso.
 CARGADÒR, Caricatore, Agg. a Luogo dove si carica.
   Cargadòr del canon, Caricatoio e Cucchiaia, detto altresì Lanterna da caricare , perchè assomigliasi molto ad una lanterna ordinaria.
 CARGADÙR V , s. f. Affettazione , Soverchio e troppo ricercato artificio in tutte le cose — Scorcio, Vale Positura e attitudine stravagante.
   Ricercatezza, Eccedenza, Eccesso, Pieno di lepidezze argute senza ricercatezza.
   Con cargadira , detto avv. Affettatamente.
   Caricatura e Caramogio, d:cesi di Persona ridicola e contraffatta, in cui si sono accresciuti i difetti.
   Attilla/uzzo ; Ganimeduzzo ; Profuma-luzzo ; Agg. a Chi eccede nella coltura esterna di sè medesimo. E quindi Attillatura o Attillatezza, quando vogliasi riferir alla cosa — Rifarsi dui barbiere , si dice delle persone attempate, che sr lisciano per essere più appariscenti — Sdilinquito, dicesi anche al Soverchiamente affettato.
   Esser una meza cargadcra , Esser un uomo da succiole, cioè Una persona ignorante, debole e di poca stima. Esser una sferra, Uomo inutile e dappoco.
 CARGAR, v. Caricare — Tornàr a car-gàr, Ricaricare.
   Carg.ir el sciiiopo, Caricar V archibuso.
   Cargàr el schiopo senza ralini, detto fig. Andare a caccia col bue zoppo, vale Mettersi ad un’ impresa con provvedimento non bastante al bisogno : Imbarcarsi o Entrar in nave senza biscotto, Mettersi ad un’ impresa senza provvedimento veruno.
   Cargàr el stomego, V. Stojikgo.
   Cargàr cno de rote , Caricar uno di bustonate, vale Bastonarlo — Caricar uno d’ingiurie o di villanie.
   Cargàr la roca, V. Roca.
   Cargàrse l’aneha, Caricarsi la coscienza d’alcuna cosa, dicesi fig. del Doverne render conto a Dio.
   Cargàr de colòr , Caricar di colore o Aggravar di colore, Colorire assai.
   Cargàr l’orza, T. Mar. Caricar l’or-