I38 C A R CAREGÒN, s. m. Seggiolone; Sedia a bracciuoli, Sorta di sedia con bracciuoli ai quali appoggiarsi io sedendo. Caregòn coi broconi, Seggiolone imbullettato. Star co le gambe a cavaloto sol pozo nJ cn caregòn, Star colle cosce cavalcioni al bracciuolo d’un seggiolone. Tirar carkooni, V. Tirar. Caregòn, detto in T. de’Pesc. Corbello, Gran corba. Lo stesso elio Corbelo-to. V. CARÈNA, s. f. T. Mar. Carena, Dicesi tutta la parte di sotto del naviglio, compresa dalla colomba sino alla linea dell’ acqua, cioè sino all’opera morta. V. Riondamen-■ro e Carozzo. CAREN AR, v. T. Mar. Carenare; Dar carena , Metter un naviglio alla banda per visitarlo, ripulirlo, calafatarlo e impeciar- lo — Essere in carena, vale essere alla banda — Abbattere un vascello, vale Metterlo alla banda. CARÈR o CARADOR, s. m. Carradore, Maestro di far carri, carrette e le parti di legname grosso delle carrozite ed altri legni, Carpentiere, dal Lat. Carpentarius, vale Fabbricatore di carri. Carrozzaio o Carrozziere, dicesi anche per Lavoratore di carrozze, sebbene l’arte di fabbricarle sia divisa fra il Carradore o Carraio , il Cassaio e il Valigiaio. Le arti accessorie sono quelle del Magnano, Pittore e Doratore. CARÈRA, s. f. dicesi la Moglie o Femmina del Carradore, la quale sull’esempio di altre voci consimili e cosi formate, potrebbe dirsi, se non v’ ha di meglio, Car-radora. CARESÌNA, s. f. Carice o Sala palustre, Sorta di pianta che nasce ne’ luoghi paludosi , nominata da’ Botauici Carex muri-cata. Le foglie secche di questa pianta si usano ad intessere seggiole, a far vesti a’ fiaschi e ad altri usi. CARESTIA, s. f. Carestia e Caro, Penuria e mancanza di viveri. Carestìa de parole , Scarsità ; Scarsezza ; Carestìa — De parole no gh’ è carestìa, Di parole è un buon mercato, cioè Abbondanza. Far carestìa de visite, Farsi prezioso. CARÈTA, s. f. Corruccio; Carrettino. Specie di piccolo Carro da trasporto. Carèta da procession, V. in Soler. Carèta da morti, Carro funebre, dicesi lina specie di carretta coperta, con cui si trasportano i corpi morti al cimitero. Tirar la careta, V. in Tirar. CARETADA, s. f. Carrettata, Il carico d’ una carretta. V. Carezàda. CARETÌNA, s. f. Carrettella , Specie di cocchio alla Tedesca. CARÈTO , s. m. Carretto ; Carricello ; Carrettino, Piccolo carro — Carretta, Sorta di carro a due ruote. Caketo da puteli, V. Cariòlo. Careto da leto, Carriuola, Letto che C A R in vece di piedi ha quattro girelle, e tiensi sotto altri letti. Letto della carriuola. CARETÒN, b. m. Carrettone. Gran carro ad uso di trasporto di mercanzie. CAREZÀDA, 8. f. Rotaia; Orbita, Quel seguo che lasciano le ruote nelle vie. Strada carezàda , Carreggiata ; Via battuta , Strada battuta e frequentata da carri. Una carezàda de roba, Una carrata, Quanto può in una sola volta esser portato da un carro. Andàr fora de carezada , detto Dg. Uscir di carreggiala, cioè del sentimento. Stàr saldo in carezada, V. Saldo. CÀREZADÒR, s. m. Carreggia/ore, Chi guida il carro. CAREZÀR , v. Carrellare , Portar sopra carro o carretta — Carreggiare, vale Guidar il carro o Condur roba sul carro o Traghettar sul carro. CAREZATÌVA, add. Carrozzabile ; Carreggiabile, Aggiunto di strada, per cui si possa andar con carri. CARÈZO o Carìzo , s. ni. Carreggio; Condotta; Vettura; E intendersi il trasporto di merci o di che che sia con carri. CAREZZA, s. 1'. e per lo più Carezze in plurale, Carezze ; Carezzamento ; Accarezzamento, Cordiale amorevolezza, che s'esprime con baci, toccanienti e amplessi. Dolci baci e cari abbracciamenti. V. Mi-gnògnole. Carezze afetàe , Cacherie; Leziosaggini , Affettazioni — Carezze macche, Amurevolezzocce svenevolone — Carezze vilane , Carezzocce — Far carezze, Vezzeggiare ; Far carezze ; Careggiare ; Accarezzare — Far carezze ai avektori, Dare il cornino , dicesi dell' Allettare i compratori con far loro piacere. Vardite da certe carezze, Non dar del pane al cane ogni volta che mena la coda, Motto che significa Che non è da fidarsi di tutte le carezze. Carezza de viveri, Lo stesso che Carestia. V. CAREZZÀDA, s. f. ) . CAREZZAMENTO, s. m. ) Accareiza-mento; Vezzo; Feste; Ammuinamento. CAREZZÀR, v. Carezzare; Accarezzare o Careggiare ; Amorevoleggiare; Vezzeggiare. Far carezze per interesse , Confettar uno , vale Dg. Fargli carezze e ossequii per renderselo o mantenerselo benevolo. Farse carezze , Teneri sdegni e placide e tranquille ripulse e cari vezzi e liete paci, sorrisi, parolette e dolci stille di pianto, sospir tronchi e molli baci. V. Co- COLARSE. CAREZZÈTA , s. f. Carezzina , Piccola carezza —Amorevolezzina ; Vezzi; Moine, Sono specie di carezze di femmine e di bambini. CARGA, s. f. Carica; Incarica. Carga de legnb , Somella o Sometta; Carica di legne. C A R Carga, Carica o Caricatura, Parte di munizione che si mette nelle artiglierie, negli archibusi e simili per tirare. Carga de rastonàe, Curico di legnale, di bastonate; Una bastonatura di santa ragione. Carga, detto in T. Mar. Carica, Nome di una di quelle fuui, che servono a stri-gnere o serrar le -vele, issando le scotte. V. Imbrogio. Carga, In T. de’ Pescatori, chiamasi Una gran corba intessuta di vimini, con due maniglie, di cui si servono i pescatori per trasportare le anguille o altro dalla pesca. Quest’ arnese contiene per lo più 400 libbre di peso. CARGADÒR, Caricatore, Agg. a Luogo dove si carica. Cargadòr del canon, Caricatoio e Cucchiaia, detto altresì Lanterna da caricare , perchè assomigliasi molto ad una lanterna ordinaria. CARGADÙR V , s. f. Affettazione , Soverchio e troppo ricercato artificio in tutte le cose — Scorcio, Vale Positura e attitudine stravagante. Ricercatezza, Eccedenza, Eccesso, Pieno di lepidezze argute senza ricercatezza. Con cargadira , detto avv. Affettatamente. Caricatura e Caramogio, d:cesi di Persona ridicola e contraffatta, in cui si sono accresciuti i difetti. Attilla/uzzo ; Ganimeduzzo ; Profuma-luzzo ; Agg. a Chi eccede nella coltura esterna di sè medesimo. E quindi Attillatura o Attillatezza, quando vogliasi riferir alla cosa — Rifarsi dui barbiere , si dice delle persone attempate, che sr lisciano per essere più appariscenti — Sdilinquito, dicesi anche al Soverchiamente affettato. Esser una meza cargadcra , Esser un uomo da succiole, cioè Una persona ignorante, debole e di poca stima. Esser una sferra, Uomo inutile e dappoco. CARGAR, v. Caricare — Tornàr a car-gàr, Ricaricare. Carg.ir el sciiiopo, Caricar V archibuso. Cargàr el schiopo senza ralini, detto fig. Andare a caccia col bue zoppo, vale Mettersi ad un’ impresa con provvedimento non bastante al bisogno : Imbarcarsi o Entrar in nave senza biscotto, Mettersi ad un’ impresa senza provvedimento veruno. Cargàr el stomego, V. Stojikgo. Cargàr cno de rote , Caricar uno di bustonate, vale Bastonarlo — Caricar uno d’ingiurie o di villanie. Cargàr la roca, V. Roca. Cargàrse l’aneha, Caricarsi la coscienza d’alcuna cosa, dicesi fig. del Doverne render conto a Dio. Cargàr de colòr , Caricar di colore o Aggravar di colore, Colorire assai. Cargàr l’orza, T. Mar. Caricar l’or-