FRA ve per lo più a ricever acque e vallar campi. Fosso Di MASARÀR EL LIN, V. ÌU FOSSI. Arzareto del fosso. V. Arzareto. Andar in posso, (letto fig. Cascare in rovina; Cader nella rete; Essere disgraziato. Saltar el fosso. V. Saltar. Far fossi, Affossare, vale Circondar di fosse, Affossar l'orto — Cavar i fossi, Rimettere le fosse o i fossati, vale Rimondarli cavandone la terra. FOSSOLA, s. f. Fossoleta del rarhuzzo, Fossicello; Fossetta; Fasserella; Scodellino del mento. Fossoleta df. le gasasse o de le man, Pozzetta o Fossetta o Fosserella delie gote. FOTACIIIO, T. degli Pescatori. Aggiunto che dassi da essi al pesce Baoso, V. FOTIARIA, add. Elalo; Tronfio; Altiero; Borioso,, Detto per Agg. a uomo. È per altro vocabolo triviale e poco decente. FOTÌGHIA, s. f. Cerbonèca o Cerbonea, Vino cattivo. Vino delle centuna botti. Vino leno ; Vinello, dicesi per ironia. FOTÒN. A Fotòn, detto avv. V. A Boae. FOZA, (coll’ o largo) s. f. Voce antiquata, benché da molti ancora si dica, Foggia, cioè Guisa, modo, maniera. Foggia di vestire ; Foggia di procedere, di trattare, di parlare etc. A la foza de quello, A foggia; A modo; A guisa — Far a foza de qoalcossa, Foggiare; Formare; e quiudi Foggiato; Formalo. A che foza? In qual modoì Cornei In qual maniera? El parla a la so foza, Ogni uccello ha da fare il suo verso, Ognuno dee discorrere secondo la sua condizione. FRA, s. m. Frate ed anche Fra, voce accorciata. L’È UN FRA CHIÙ E NO FRA IIÀ, È UH piluccone , uno scroccone ; Unguento da cancheri, Uomo che volentieri e vilmente piglia quel d’altri — Far come il ramarro, dicesi a Colui che piglia e non lascia. FRÀBICA )...,. . , . . .. FRABIC11ÈTA ) Idlot,sml affalt0 tr,vial‘-V. Fabrica e fabricheta. FRAC. V. Flac. FRAGA, s. f. Calca; Folla ; Pressa ; Stretta, Moltitudine di gente stretta insieme. Ruffa e Furia, dicesi alla Calca confusa di molti nel prendere alcuna cosa. FRAGA, add. Calcato; Premuto; Compresso. FRACÀDA, 8. f. Calcala; Calcamento. Dicesi per Compressione o Pressione. Dar una fracada, V. Fracàr. Fracàd* de pena V. Pena. FRACÀR, v. Premere; Calcare; Incalcare; Comprimere — Reprimere; Ricalcare, valgono Premer di «uovo. Fracàr su le parole, Premere le sillabe, Pronunciare marcatamente le sillabe. Fracargiiela. Ficcarla; Cignerla; Accoccarla; Sonarla; Calarla; Appiccarla vale Fare a chi che sia qualche danno o d:s- F R A piacere o beffa. — Giie l’ ho fracàda , Gliel'ho ficcata. FRACARIOLA, V. Pesariòl. FRACASSAR, V. Sfracassar. FRAGASSÈ. V. Fricassé. FRACO, s. m. o Fraco de bastonar o pugni, | Bouescio o Carico di legnate, di bastonate ; Una bastonatura di santa ragione ; Dare un carpiccio o un buon carpiccio ; Scuoter la polvere ad alcuno ; Toccare o Dure un rivellino di mazzate, di pugna ; Dare un carpiccio o ri frusto di pugna. Frigo de sculàzzif., Carpiccio di sculacciale o sculaccioni. FR\DEI,ARSE, o Fradblizarse, v. Affratellarsi ; Binfratellarsi. FRVDELASTRO, s. m. Fratello uterino, Mato dalla medesima madre e di diverso padre. FRVDELÈTO, s. m. Fratellino; Fratclluc-cio, Piccolo fratello. Voce usata per vezzo. FRADIiCIZARSK, V. Fradelarse. FRADÈLO, s. m. Fratello o Fratello carnale o Germano, Nato dai medesimi genitori. Fradèlo bon, Fratello consanguineo, Nato dallo stesso padre e da madre diversa, che anche dicesi Fratello legittimo o assolutamente Fra/elio. Fradèlo de «are o Fradf.lastro, Fratello uterino. Nato dalla stessa madre, ma da padre diverso, che può anche chiamarsi Fratel’o legittimo, purché amendue sieno nati di legittime nozze. Fraijelo bastardo. Fratello naturale. Fratello, dicesi per Compagno, amico — Volesse ben come fradeli, Esser fratelli giurali. Fradelo de lite, Collattaneo, si dicono a vicenda due che furono allattati dalla stessa nutrice. Fradèlo de scola, Fratello o Confratello: s’intende di Società o Confraternita religiosa. Fradei cortei, parenti dolor de DENTI, I fratelli s’ odiano , i parenti vengono a noia — Corruccio di fratelli fu più che due flagelli, per esprimere che 1,’odio fra parenti stretti è più fiero d'ogni altro. Abrazzo da fradelo, Abbraccio fratel-levole o fratellesco; o fraterno. FRAGIA, s. f. forse dal barbarico Fra talea, vale Compagnia di fratelli, che quindi erano anticamente detti Frari. Questo termine s’appropria alle compagnie diverse, a quelle delle arti, e finalmente alle compagnie o riduzioni di amici. Sul qual ultimo significato si vuol notare, che il lat. Fratria vuol dire Compagnia o Conventicola di amici. Fragia del santissimo o de la madona, Confraternita o Scuola o Compagnia de! Santissimo o della Madonna. Fragia de arte, Corpo o Scuola di un'arte. V. arte. Fragia de amici, Brigata o Compagnia — Far fragia, Far brigata, vale Far conversazione di buon tempo. FRA 285 Fracu, detto per Spianidò», V. FRVG1VDA, s f Gozzovigliata. FRAGIÀ.R, v. Gozzovigliare} Mangiare in allegria e in brigata. V. Fragioto. FRAGIÒTO, s. m. Gozzovigliatile ; Buon compagnone o Compagnone assolut. Che fa tempone. Che si dà buon tempo, che sta in allegria. Vi corrispondono Gregale; Compagnevole ; Cnnversativo. FRAGNÒCOLA, V. Frignòcoli. FRVGOLV, s. f. Fragola e Franala comune, la cui pianticina è chiamata da Linn. Fragaria Vescu. Fragola grossa, Fragola ananasso o ananassina, della anche Magiostra. Specie di fravola perenne, che produce frulli più grossi della precedente, con odore elio s’accosta all'ananasso. Si coltiva ne’giardini per uso delle tavole. Linn. la chiama Fragaria Ananassa — V’ è anche la Fragola ilei Chili (Fragaria Chiloensù), resa comune come l'Ananassa, e colla quale è confusa: si coltiva auuh’ essa in luogo aperto, bone esposto, per uso delle tavole. ZuCARO SU LE FRAGOLE, V. ZuCARO. FRVGOLV SAI,VÀI)EGA, s. in. Corbezzola o Fragola in albero, detta anche Itliscila e nella Toscana Ciliegie marine. Frutto del Corbezzolo, detto in Toscana Albatro o Arbulo; che alligna su i monti. Linneo lo chiama Arbutus Unedo. FRAGOCÈRA, s. f. Fragolaio, Terra piantata di fragole — Fragaria, dicesi alla Pianta che fa le fragole. FRAGOLÈTA, s. f. Piccola fragola. Fragolete, dicesi per vezzo e figur. ai Capezzoli o Papille di mammelle giovani, dalla loro piccolezza e dal colore rubicondo che hanno. FRVÌMV o Fuma, s. f. T. de’Pesc. Chiog-’gióffi corrotto dal latino Infra hgemetti, come pare, e vale La stagione "il autunno verso il freddo, che s’intende più propria-meute ai primi di novembre. Sul Bellunese dicono Farnìhi. FRALDO, Voce antiq. e vale Frode. FRVMBOE, s. m. Lampone o Lampione e Mora di rovo, detto in T. Botanico Ampò-me\f, dal Magalotti alla Francese Framboi-se, e nella Lombardia ex Veneta Ampome. Frullo notissimo nato da un Frutice, eh’ è dello da’S internatici llubus Idoeus. V. anche Fbamboler. FRVMBOLÈR, s. ni. Lampone, detto già dal Mattioli Rovo idèo, L’ arboscello fruticoso notissimo che produce lo anipomele V. Framboe. FRANCAR v. Francare-, Francheggiare, Far franco ed esente. Francar le lettere. Francarse in qualcossa, Farsi franco, pratico — Frascabs:! db la leziòn, Imparare perfettamente la lezione I* ran-carse DE LE spese, Rinfrancarsi; Rifarsi delle spese. Francar un litèl», Affrancar un livello, un canone: forse dal barbarico Afranchi-re. FRANCAZIÙN; s. f. Francatura, Il Iran-