596 M A R em, Quel che si dà dal superiore all' inferiore por una certa amorevolezza. V. Bo-«AMÀn. MANZA (colla i dolce) s. f. Duesxa; Vacca, Femmina di Bue. MANZÀR (colla i dolce) v. T. Ant. V. Ma-ohab. MANZÈRA (colla 7. dolce) 8. f. Barca grande, eh'è una specie di trabaccolo a quattro alberi e a due coverte, cosi detta perchè serve al trasporto de’Mauii all’uso dei macelli di Venezia. MANZÈTA, s. f. Manzotta; Giovenca; Vaccherella. MANZÈTO, s. m. Giovenco e Ilirracchio, Bue giovano. V. Civéto. MVNZIA (colla * aspra) V. Makza nel primo significato. MANZO, s. m. (colla z dolce) Manzo; Bue; Bove; Bo, Toro castrato. Mikzo, detto per Agg. ad uomo, Bastatone; Membruto; Alliccialo; Parere un carnovale, Dicosi ad una persona grassa e grossa. MANZO DB MAR, T. de’Pese. V. Cacsfa. MANZOLÀME, s in. ¡tradurne, Quantità di bradi 0 sia di bestiame vaccino da tre anni addietro. MAO, dello per Agg. a Uomo, Scimunito; Stupido ; Bceeone ; Mozzicone ; Baggeo. Non so se sia carne 0 pesce. Miao, La voce del Gatto, e quindi Miagolare o Miagulare, Far la voce del Gatto. V. SonioLis. MAPA, 8. f. Carla topografica , Carta su cui sta esattamente descritto un luogo od un paese. V. iu Cisti. MAPAMONDO,' s. ni. — Detto in gergo, vale Culo; Il bel di rorna; Il Culiseo. MAPAÒR, s. m. Secco stile, Quel legno 0 ferro al quale sta attaccata la catena da fuoco. MAR, s. m. Mare, La congregazione dell« acque. Mare, detto fig. vale ancho per Diluvio; Furia; Folata, Quantità grande di che che •ia. — El 0» dito cn «in dk roba, Gli disse un mare «f ingiurie; Ila stiacciato come un picchio. Mie ìosam», V. Bontzzis. El kar scuiRnzA a farse skmìr, Il mure s’ubburuffa, Comincia la burrasca. Mas in BosAscA, Mare fremente, imperversato , che spuma e ribolle; Mar che frange; Mare abbaruffato. Guati mas. Empifondo, Acqua alta. Mas quieto, Mare smaccatissimo, pacalo, pacatissimo. Ma» sema ro'cno, Prafondigorgo, Che ha abissi profondissimi. Mae vkchio, Mare vecchio 0 Maretta, Residuo di tempesta — Detto Gg. Rancore; Contrasti vecchi, Odio invecchiato. Lesgua o Beazzo dk MAE, V. Lescoa. Loda el sar e tieite a la teea, Loda il mare e tienti alla terra, Frov. che av-vertisce Lodare P utile grande e pericoloso, « attenersi »1 piccolo e sicuro. M A R Ocjii poco nr. mar che fa mal al sto-iikgo, Per ogni poco di maretta amareggiasi di maniera che lutto si travolge e si turba. Patì» el mae. V. PatÌb. MARA, s. f. Marra. V. Ancora. MARABÙTO, s. ni. T. di Galera, Marabutto, Nome d’una delle vele della galera che s’adopera eon venti forti 0 gagliardi. MARAFÒN. s. m. T. de’Fabbri, Arpione 0 specie di Raffio. Stromento o Arnese fatto di lamina 0 di bastone di ferro, da una par- lo ricurvo e dall’altra diritto ed appuntalo, della figura a un di presso d’un G, cbe si pianta noi muro 0 nel legno, e serve per sostenere che che sia. Su due di questi arpioni fitti l’uno all'altro orizzontalmente, sta ritenuta la mazza superiore delle tende che si fanno sportara fuori delle finestre per difendersi dal sole. MARALDO, s. m. o Mal del maraldo, T. do’Veterinarii, Afte od Ulceri della bocca Malattia propria del Cavallo e del Bue, i cui segni caratteristici sono Difficoltà di masticare, melanconia, ulceri qua e là sparsi nella cavità della bocca, di colore biancastro. MARANGÒN, s. m. Falegname; Legnaiuo- lo e Lcgnumaro, Artefice che lavora di legname, che fa manifatture di legname. Marangòn da crosso, Carpentiere; Maestro d'ascia. Marakcò.x da sgtìlo, Stipettaio, Artefice di lavori fini. Marangòn in remessi, V. Rf.mf.sskr. I.AORANTE 0 ZoTKNF. DF.L MaRANGÒN, Marangone. Garzone del Falegname; ma in-tendesi di que’garzoni che lavorano per 0-pra quando in una bottega e quando in un’ altra, a tanto il giorno. MARANGÒN A, s f. La femmina del Falegname. MARANGÒN A, s. f. Cosi chiamavasi da noi una delle campane di S. Marco, che si suonava ogni mattina de’giorni feriali al levar del sole, per avvisare i lavoranti dell’ arsenale di recarsi al loro dovere. Dal suono poi del mezzodì sono essi lavoranti avvisati di sospendere; e da quello detto comunemente Doponòna o Drkinòna, che finisce a un’ora pomeridiana, a ripigliare il lavoro; e finalmente dal suono dell’avemmaria della sera a desistere. V. Rkaltina. MARANGÒN\R, v. Lavorare 0 Lavoracchiare da falegname. Noi non intendiamo già il lavoro che fa propr. il Falegname di mestiere, ma quello d’un Dilettante che senza professare quell'arte, s'ingegna bene 0 male di esercitarla in qualche speciale occasione. V. Sartòràr. MARÀ.NTEG V. s. f. Befana: Anemia, dicesi per disprezzo di Donna vecchia, deforme, aggrinzata e secca, della quale fu anche detto Bitaglio stantìo deli antichità; Vieta, grinza ed arsiccia. Gli aggiunti che possono corrispondervi sono Scagnarda ; Scanfarda: Brodo Iosa; Segrenna esimili. V. Serena. SI A R Maràktega, si dice ancora dalle Donnic-ciuule in signif. di Arkdodese. V. MARVSCA, s. f. Amarasca 0 Marasca, Sorta di Ciliegia dolce, che nasce ddl' albero Amarasco. V. Maiascsìr. Conserva de .marasche, Diamarinata. Vin df. marasche, Vino amarasco, Qualità di vino che si ricava dallo amarasche pigiate e fermentate come l'uva. MVRASCALCO 0 Marescalco, s. in. Maniscalco; Maliscalco; Manescalco e Ferratore, Quegli che medica e ferra i cavalli. L’arte del Maniscalco dicesi Mascalcia, E quella poi che riguarda tutte le malattie delle bestie in genere, dicesi Arte veterinaria 0 Veterinaria assolut. e quindi Veterinario si chiama Chi esercita questa arte. Maraskalco, detto fig. per Aggiunto a Medico, vale Medico da poco. V. Medeco. MAR VSCIIÈRA, s. f. T. de’Vignaiuoli, A-marasca 0 Marasco, PAlbero che produce il fruito Amarasca. MARASCIIÌN, s. m. Maraschino , Voce Fiorentina. Sorte di Rosolino, così detto perchè fatto colle amarasche. Vm maraschÌ!«, Amarasro, Agg. di Vino fatto di ciriegia amarasca. MARASS VNGOLA, s. f. dicono i Padovani a Quell’animaletto che noi chiamiamo Deserta. V. — Nel Polesine dicesi Marassau-dola. MARAYBGIA, s. f. Maraviglia ; ìlaravi- g’iamrnto; Stupore. Darse de maratkgia , Maravigliarsi ; Stupirsi; Sorprendersi — Mk daco d maratkgia, Mi maraviglio; Stupisco — No LA SK DAGA DR MARA A'E GIÀ, Afl/l ÙtUpÌSCa Aon maravigli 0 Aon si maravigli. Far le milk marategie, V. Maravhgiar-se e Miracolo. Ghe cera in piazza usa maratkgia de oskli da TEnoEE, Veraixo degli uccelli un subbisso, In quantità. A mabategia, Maravigliosamente e Me-ravig’iosamente. Maravigliosissimamente. MARAVÈGIA, •. f. T. de’Fioristi, Maraviglia, Pianta annuale e Fiore dello stesso nome, detto da Linneo Mirabilis dir ho toni a. MARAVEGI ARSE, v. Maravigliare; Meravigliare; Maravigliarti; Stupire; Stordire— Strabiliare o Strabilire e Strabiliarsi, Maravigliarsi fuor di modo, che dicesi anche Andare in visibilio; Uscir quasi di si? per meraviglia ; Strasecolare 0 Trasecolare. MARAVEGIÒNA, 8. f. Maravigliaccia. MARAVEGIÒSO, add. MaraoigUoso; Ma- raviglievnle. MARCA, s. f. Marca e Marchio, Contrassegno 0 Impressione che si appone alle mercanzie ed alle opere degli artefici, ed anche ai Cavalli. Marca del panno, del cuo- io , deW argento, della carta,, de’pesi . delle misure etc. Marca de la iiancaiìa . Pontiscritto o Puntiscritto, Quel legno fatto con lette-