[i2.iv.i8] Il ministro della guerra Zupelli 81 dell’esercito combattente. L’India, i dominii, le colonie, mandano uomini ed approvvigionamenti senza fine. 12 Aprile. Continuo il lavoro pei miei progetti e mi reco da Nitti che li appoggia vivamente. 13 Aprile. Il lavoro di studio dei nuovi decreti è quasi ultimato. Mi reco da Orlando e li discuto lungamente con lui. Poi vado dal ministro della guerra Zupelli per udirne il parere e per concretarne l’esecuzione, in quanto larghi compiti sono affidati alle commissioni militari di requisizione. Zupelli m’incoraggia e mi dà validissimo appoggio. Io voglio molto bene a Zupelli. Il suo predecessore Alfieri era di media statura e grasso. Zupelli è magro, alto, ha l’aria di un buon nonno, che non farebbe male a una mosca. È irredento, nato a Capodistria, ha un passato eroico; tutti hanno illimitata fiducia in lui, perché sotto un aspetto tanto mite ha anima, mente e volontà di acciaio. Clemenceau ha pubblicato la lettera dell’imperatore d’Austria Carlo I al Principe Sisto di Borbone-Parma, fratello dell’imperatrice Zita. Con scritto autografo Carlo ha incaricato Sisto d’iniziare trattative segrete di pace separata colla Francia e coll’Inghilterra. Il Principe Sisto, che è cittadino francese, e combatte nelle file alleate, ha comunicato la lettera al Presidente della Repubblica Poincaré il 31 marzo 1917. Poincaré l’ha trasmessa al Presidente dei ministri del tempo, Ribot. La pubblicazione è stata provocata da un pubblico telegramma di ieri l’altro dell’imperatore Carlo al Kaiser, con l’accusa categorica a Clemenceau di menzogna e d’intrigo. Nella sua lettera autografa a Sisto, Carlo I riconosce non solo i diritti della Francia sull’Alsazia-Lorena, ma anche quelli del Belgio alla propria piena sovranità, alla conservazione delle proprie colonie, a indennità per i danni subiti 6.