440 N E S NENÒNA, s. f. Halionu, accr. di Balia, cioè . Balia grassa e fresca. NEO, s. m. Neo o Nevo, Una certa piccola macchia nericcia, che nasce naturalmente «opra la pelle dell' uomo senza offesa veruna. Meo o Mei, diconsi anche que’ Segni posticci di tafetà rotondi, laicati e di varie altre ligure, che le Oouue galanti usavano a’ giorni nostri portar sul volto per bizzarria , o per dar risalto alla candidezza della pelle, Meo o Mei, dicesi Dg. per Piccolo difetto, lmperfezioncella, Erroruceio, Difettuccio — Aver dei nei, Aver delle tacchettile o dei nei, si dice di Chi non è totalmente colpevole di alcuna cosa, ma nou è del tutto innocente — No aver rei cioè Non aver macchie o difetti da rimproverarsi. V. Taci. NEO DIN o Nkvodìn s. io. Nipotino; Nipotino ; Nìpo luccio. NKODO, s. m. Nipote o Nepots, Il figlio di fratello o sorella ovv. il Figlio di figliuolo o figliuola relativamente all’ Avo. Secondo nkodo, i‘rompale o Erompale e llisnipote, Figliuolo del nipote o della nipote relativamente al bisavolo o alla bisavola. NÈ PIÙ NÈ MANCO, Nè più né meno vale Per r appunto, NEBÒN, s. in. Nome d’ un Imperatore Romano, che si registra pei seguenti dettati — Crudeltà da INeròn, Neronerin, Crudeltà spietata. L’t vx Neròn, Egli è Un Nerone, cioè Crudele, spietato. NERVÈTO, s. m. Nervetto o Nervieciuolo e Nervettino, Piccolo nervo o nervetto. Nr.Svèto, detto in T. de’ Pellicciai, vale Cuticola, cioè La prima tunica esteriore che teste il corpo degli animali, la quale si concia come il cuoio, e si colora. Dicesi anche Epidermide. NERVO, ». m. Nervo o Nerbo — Detto anche per Tendine. Et. nervo del Maestro, Nerbo o Nervo di bue, Frusta da nerbare, che usavano a’ nostri giorni alcuni Maestri di scuole basse, per gastigare gli Scolari insolenti o negligenti, che dicevasi Nerbare o Dar delle nerbale. De poco nervo, Diligine. Facile a piegarsi, c dicesi per lo più di carta, drappi o simili, e fig. d’ altre cose ancora — Snervato, (licesi da’ Pannaiuoli Ouel panno che nel garzo e nella cimatura ha perduto la sua forza. Pikh DE NERVO. Nervato; Nerboruti). l)i grossi nervi ed eminenti, che dinotano fortezza. Snervato è il suo contrario. Nervi n’un libro, T. de’ Legatori di libri, Coreggiuoli, Striscette di cuoio che s’adattano nella legatura d’ un libro. NÈSPOLA, s. f. Nespola, Frutto noto eh’è prodotto dal Nespolo. Tempo e pagia maùra le nespole, V. Paci*. Nespole de calmo, Nespole d’ innesto, NET cioè di Ouel nespolo che fu innestato sopra altro nespolo, i cui frutti riesoouo assai più grossi e delicati degli altri che non lo furono. Co la corona nespole , gridano per le strade della Città i fruttaiuoli vaganti, alludendosi al fiore delle nespole fatto a foggia di corona. Dar le nespole a 9ualcùn, Dar le nespole o Dar le frutta o le frutta di Frate Alberico, cioè Percuotere, Battere. NESPOLÈR, s. in Nespolo e Nespilo, Albero che produce le nespole e eh’ è detto da’ Sistematici Mespilus Germanica, Lino. NESPOLÈTA, s. f. Mespotina, Piccola nespola. NESSO, 8, in. T. de’ Liuaiuoli (dal latino Nexus, Congiunzione, Riunioue) Nome che essi danno ad una Massa di canapa quando è pettinata, Fardello o Fascio. NETADÙRA, s. f. Rinettatura ; Nettamene 10 ; Purgatura, Il nettare. SET VII, v. Nettare; Umettare, Ripulire, Levar via le macchie — Rimondare o Sfec-dare, dicesi propr. de’ pozzi, fosse e simili. Talvolta usasi anche Orsnetar. Netàr, che ha molta affinità collo Soom-rr ir, dicevasi puro anticamente nel dialetto nostro nel signif. di Andarsene — Siciiè a nktarse i po prodenti e bravi, Sicché ebbero la prudenza di sottrarsene, cioè di audarsene. Nktarse; Maniera ant. che ora più non s’ usa, Nettare per Leppare, vuol dire Partirsi con prestezza—> Costì) s’iu ne-ìà«, Costui nettò, Fuggì, sottrossi. Tornìr a Aetàr, Rinettare. Netìe da l’onto, Disugncre, Rinettare i coltelli, i rasoi etc.: dall’ unto dell’ olio. Netàr el corpo, Lubricare il corpo, Purgare il corpo. Netàr el gran, Mondare e Rimondare, Separarlo dalla loppa. Netàr el paese, Nettare; Sgomberare 11 paese, Fuggire, Nettare il pagliuolo, Levarsi via, Fuggire. NeTÌr i proti da la scorza, Mondare, Levar la buccia delle frutta. Netàr la boba sporca, Detergere ; Mondare ; Purificare; Lavare — SpillacChe-rare. Nettarla dal fango. Netàb le piaghe, Astergere e detergere. NeTaRse o Forbisse co la cahISa DEt altri, V. Forbir. Netarse i dej*ti o la bOca, V. Forbir. NÈ TI NÈ MI — No aver nè ti nè iti. Non aver diritto nè rovescio ; Non «ver maniera; Non saper fare ; Essere uno sguaia-taceio ; un maedanghero ; abboizato ; fatto o tagliato colle gomita, Nè uli nè putì, Non capace nè di bene nè di male. NETÈSI V, s. f. Nettezza ; mondezza. Far nktìsia, Sparecchiare, Modo basso, vale Mangiare assai—-Far etisia de la bori, Consumar il suo; Logorar le sostanze ; Scialacquare la roba), Fare de!resto; Ridursi al lastrico ; Fare o Rifinire lo spiano; Fare repulisti. NE V Far np.tisia de qdalcossa, Dare la spo-gliazza ad una cosa, vale Rubarla, che anche si dice Fare il repulisti di che che sia. NETO (coll’e larga) add. Nello cioè Polito. O.no nrto detto fig. Uomo specchiato; Di coscienza netta ; Uomo leale, sincero, senza magagna, senza vizio. Cosinar neto, Frase ant. Giuocar netto o di netto, vale Esser leale, Andar con ri* guardo e cou lealta. Dirla schieta e neta, V, Dir. Meter in neto, Mettere al pulito uno scritto, Distendere una scrittura senza errori, ricopiandola dall’ abbozzo. Esser neto de bogada o de oabela o de camisa, Metto di specchio ; Aver nelle le mani o la coscienza nella ; Non aver lacche, Non aver male azioni da rimproverarsi. Neto come un abmklìn, Netto come un bucino, Significa una squisita pulizia e nettezza. Nol xe neto, E’ non è una nella farina, cioè nè lulierameule schietto nè sincero. Portar via ex brazzo neto a uualcÙn, Porta/' via un braccio in tronco, ci»è Di netto. Portarla fora reta, V. Portar. Zooàr neto, Giuocar netto, vale Con lealta. NEVARIN, s. m. Nevischio e Nevischia, Il nevicare iu poca quantità. * N»varìn chiamasi pure una buffa o raffica o folata di veulo freddo e rigidissimo, che buoI minacciare o portar neve. V. Nevéra. NEVAZZAo Nhvàda, s. f. Nevaio ; Nevàro: Nevazzo: Nevosità; Stretta di neve. NEVE, s. f. Neve. Nrve de Marzo dura rooo, Tanto bastasi se la mala vicina quanto basta la neve marzolino, Detto così perchè la neve di Marzo tosto si liquefa. Poca neve o Quatro falitk dE neve, Nevischio o Nevischia. Far bai.r i>p. neve. Rappallo/tolare, o Rappallozzolare della neve: Fare alla neve, T irarsi vicendevolmente della neve in pallottole, La nrve ingrassa le cimpagne. Sotto acqua fame e sotto neve pane. Detto pro-verb. poiché l’acqua dilava la terra e la nere la ingrassa. M«ssa dr NBtE, Valanga, V. Suvìna. I) E SPARSE DE LA NEVE. V. DeSFÀR. PeSTÀR LA NRVft, V. PksTÀR. Neve, si dice figur, dal motlfo e per imitazione della sua bianchezza, in vece di Pana quando è battuta e gonfiata. Non è nuovo tra i Veneziani I’ esempio di simili voci dette per imitazione del colore bianco, giacché alla Ricotta dissero i nostri padri lati-nani. Pruina, donde Pciva; e così pure PciNE diciamo ai globi fioriti del Vibumum Roseurn. V. PuiNr.. Darsp li sete lo sWsso che Far le ri-lotàe, V. Balotada. Darse la neve o l» polvere, detto met. Rimettersela; Rimpolpettarsela: Rimbeccarsela ; Ri albicarsela, Rimandarsela