S E N ingiusto, per lo più di giuoco. Onde Dare una borritola è Dire il contrario di quel che è; ma dicesi propr. di uno, il quale, avendo i giuocatori rimessa in lui e fattolo giudice d'aleuna lor differenza, da il torto a chi ha la ragione e la ragione a chi ha 11 torto; Sentenza coll* asce, vale Fatta alla cieca. Spuàr sentenze, Sputar sentenze, vale Proferir seuteuze con affettazione e dove non occorre. Xe megio un magro «cordo che usa grassa sentenza, V. Acordo. SENTENZIAR, v. Sentenziare, Dar sentenza,. ed è l'uffizio del Giudice. I l'ha sentenzia, dicesi comunemente di colui il cui processo è stato difGnito con sentenza di condauna, Lo hanno sentenziato; L’hanno condannato. SEiNTIÈH, s. m. Sentiere o Sentiero, Piccola Btrada, o via per cui si eammina ; e specialmente direbbesi Quella d’ uua selva, d’una montagna e de’campi: iu somma quella parte su cui si può camminare. V. Trozo. SENTIERETO, s. m. Senlicruolo, Piccolo sentiero. Sentiereti dei zardini, Andari, Que’viot-toli beue accomodati ne’ giardini, ragnaie o in sì fatti luoghi. SENTIMENTIN, s. ni. Sentimentuzzo, cosi detto per ¡scherzo. Pensierino ; Pcnsieretto ; Pensieruzzo, Piccolo pensiero, nel sign. di Riflessione, Osservazione, Pensamento. SENTIN A, 8. f. T. >lar. Sentina (Voce latina), Fogna della nave, Vano tra una costa e I’ altra della nave per cui scolano le acque. Sentina, in T. de’nostri Gondolieri chiamasi la Parte della gondola deretana al co-pertino, ove più che in altro sito si radunano le acque piovane. Andar de trasto in sentina, V. Andar. SEiNTINÈLA, 8. f. (da Sentire) Sentinella chiamasi il Soldato cbe fa la guardia, e la Guardia stessa che fa il Soldato. Vedetta o Veletta si dice a Quello che sta di guardia in lungo eminente, come sulle mura della Città o sopra 1’ albero della nave ; o la Sentinella a cavallo posta in gran vicinanza dell’inimico, che si dice anche Ascolta. Scolta o Ascolta (dal barb. Scu'lae o Scul-tatores) si chiama più propr. la Guardia che si fa in tempo di notte, alla quale i nostri Padri latini dicevano Excubiae. Quindi Far la scolla, direbbesi al Far la guardia o sentinella notturna. SENTÌO, add. Sentito; Inteso; Udito. Cossa che no s’ ha mai sextìo, Cosa inu-dita o inaudita. SENTIR, v. Sentire. SentirUf, sal, Maniera fam. Assaggiare ; Assaporare o Savorare, Gustar leggermente di che che sia per distinguere il sapore, come si fa specialmente delle vivande. No SENTISSE DNA MAN. UN PIE PER PREDO, S E 0 Esser perduto d’una mano o d’un piede ; , Non sentirsi di sè. Sentisse tremar tuto f.l sangue, Sentirsi rincirconire tutti i sangui ; Sentirsi rimescolare, Dicesi di quell’ effetto che si sente internamente per qualche improvvisa paura o nell'udir cosa spaventevole. No sentisse tropo in sesto, Non sentirsi bene. Sentìr tute do le campane, Odi V altra parte e credi poco; Odi l’altra parte e poi giudica. Da sta HEcniA no ghe sento, V. in Re-chia. Sentì se volè sentir! Detto fam. con ammir. Sentile cosa, Giudicate se ciò può essere. Questa xe la prima che sento, Questa mi giunge nuova. SE.NTO.N — Levarse in sentòn, Levarsi a sedere in sul letto, Dicesi del mettersi quasi assentato in letto — Star in sentòn, Star assiso in sul letto — Stare a bioscio o a biotto, vale quanto Sdraione, cioè Mezzo a giacere. SENTÒR. s. ni. Sentore e Fummo, Indizio o Avviso di che che sia, avuto quasi di nascoso e non beue certo. Aver sentòr d’ una cossa, Aver fumo, sentore o un minimo che — Se ne bucina, Se ne parla riservatamente. No dago sentòr a chiacolb, Non do retta a chiacchiere. SENZA, prepos. separativa (probabilmente dal Frane. Sanz) Senza e Sanza: benché i moderni non usino questa seconda voce. Senz'altro; Senza fine; Senza fallo; Senza dubbio; Senza che o Senzachè, sono modi della buona lingua usati, anche nel nostro dialetto. Senz’aspf.tàr altro, Senza più; Senz'ai-ira compagnia ; Senz’altro. Chi va primi no va senza, V. Primo. Far senza, Far senza o Far senza alcuna cosa, dicesi del Viver o Operare senza quella cotal cosa di cui s’intende. SEO, s. m. Sevo o Sego, Grasso d’ animale che si riduce in candele. Tuto sgiozì uk seo, Macchiato o Pillottato di sevo, Unto di sevo. Tabaro de seo, detto per ¡scherzo, in vece di dire de sea, Tabarro di seta. Pala de seo, V. Pala. Esser dove S. Piero ha spanto p.l seo, V. SaffPIERO. Seo è pure usato metaf. nel sigu. di Grasso, e intendesi Quello de’ corpi animali — Aver cagà o pbhso o spanto el seo, dicesi bassamente e talor per disprezzo o ridicolo, di uno che sia divenuto magro allampanato, se ciò specialmente avvenne per male acquistato, e vuol dire Esser divenuto magrissimo ; Essere ossa e pelle, consunto, smidollato. SÈOLA, s. f. Setola, propr. Pelo cbe ha sul filo della schiena il Porco e nella coda il Cavallo. Seole de le dove. Setole, Male che pati- S E P G 45 scono le donne ne’ capezzoli delle poppe. È anche Infermità che viene a'cavalli. Seola de stamparia, Setola o Spazzola, È quella che serve a lavar le forme nella lisciva prima di metterle nel torchio, e dopo cbe 1’ impressione è finita. SEOLARj v. Setolare, dicesi del Fregare o Stropicciare i lavori dorati o da dorarsi, col martello o pennello di setole di porco. SEOLÈTA, 8. f. Setolelta o Sciolina di porco, V. Rruschìn. Seolèta da Oresi, Sciolina, Piccolo viluppo di setole legate insieme, che serve agli orefici per nettare le loro opere. SEOLOiN, s. m. T. degli Erboiai, lo stesso che Camopina, V. SEPA, s. f (coll’e stretta) T. do’ Pese. Seppia, detto da Linn. Soepia officinoti*, Mollusco di mare carnoso, il quale rinchiude nel suo interno una specie d’inchiostro, che spruzza per intorbidar 1’ acqua e occultarsi a' pesci che lo volessero divorare. Ila due braccia lunghe quanto il suo corpo e forniti) all' estremità di granfie o branche peduncu-late; nel suo iuterno un osso ellittico detto Ossicino della seppia, coperto da rilevata sostanza spugnosa e bordato ai lati d’ una lainiua sottile e friabile. Questo Mollusco ò commestìbile e di molto uso. V. Sepoli-na — Cuvier crede che l’inchiostro della China venga formato con quello della Seppia, reso denso con metodo particolare. SEPA, add. T. Fam. dicesi per agg. a Uomo e vi corrisponde Gorgione, detto fig. e vale Che ingorgia e beve smoderatamente V. Uaga e ISevàgno — Sepa dicesi anche per Ubbriacatura. Sepa, detto sust. e iu T. antiq. Schiaffo ; Guanciata; e talora Ha stonata — Dar dr le sepe, Schiaffeggiare o Bastonare — Dar le sepe su le ma», Maniera ant. Dar le palmate, V. Sardela. Sepa, nel parlar fam. dicesi ancora per Femmina — La Xb stada tanto e pò la ga fato una sbpa, Pioverà, pioverà e poi nascerà un fungo, cioè Partorirà una femmina. Gli è nato una cioncia, Una femmina. Sepa, non meno si dice per Agg. a Donna Grassa raggiunta ; Grassa che si fende ; Paffuta; Grasso/tona ; Donna corpulenta. Sepa, si vuol anche dire ad un Uomo nel sign. di Grullo ; Mogio, quasi addormentato; Insulso — Credeu he far co calche sbpa? Maniera ant. che vuol dire Credete voi di aver a fare con uno scimunito ? Dar la sepa è Maniera antiq. e vuol dire Correggere ; Castigare. SEPELIO, add. Seppellito o Sepolto. Sepf.lìo insieme co un altro, Consepolto SEPELÌR, v. Seppellire i morti; Sotterrare. Sepelìr una cossa, detto fig. Seppellire, vale Ocultare, Porre in obblio: che anche dicesi Abbuiare che che sia. Sepelìr uno, detto per esagerazione e fig. Sotterrare altrui, dicesi del Ridurlo iu ¡stato vile e miserabile. Sepelìr la salata, V. Salata.