B.	Vedi Be.
 BABA, s. m. Voce de’ fanciullini in vece di Barba, Zio; e vale anche per Zia, delta volgarmente da noi Amia.
BVBVLÀ, V. A LA BABALÀ.
 B VBVN, add. Babbano; Bàbbèo; Babbaccio; Bcichiocco ; Badalone; Scioccone, Uomo rozzo.
 BABAO, s. m. Barbariccia; Baconero; Farfarello, Nome finto di Demonio.
   Far babao, Far baco o Far baco baco o bau bau, Certo scherzo per far paura ai fanciulli, coprendosi il viso.
   Babao ! detto con ammir . Canchero ! Zucche fritte ! Cacasego ! Cacalocchio. V.
COGIOM.
 BABAO ! ammir. o Barabao’.sì dice fam. e per ironia, verso colui che minaccia o fa delle spampanate : come a dire Bagattelle !
   Babai, Voce detta per vezzo ofanciullesca, e vale Pidocchi.
   Babai, si diceva per antonomasia ce’tem-pi Veneti agl’ Inquisitori di Stato, cosi chiamati famil. dii Babao, che fa paura ai fanciulli, e dal terrore che inspirava il loro tribunale.
 B AB ASSO , add . Babbuasso ; Babaccio ; Bàbbèo; Babbaleo; B abbiane , Sciocco, Scimunito.
BABILONIA, s. f. o Tore de babèle, Babilonia, Si prende fig. per Confusione, tumulto di gente disordinata.
   Diciam pure Babilonia nel signific. di Passeraio, al Confuso cicaleccio di più persone — Chf. babilonia che se seste ! Che Chiucchiurlaia\ Che moscaio ! Che pissi pissil cioè Qual confuso rumore !
 BABIO, s. m. Mostaccio; Visino; e s’allude a quello d’una giovane bella.
   La XE OS BEL BABIO 0 UN BABIO GUSTOSO,
 E un bel visino; É un viso che ha un non so che di ghiotto.
 BABO, s. m. Treccóne; Insalataio, Biven-dugliolo di erbaggi ; ed è propr. Quello che gira per la città vendendo erbaggi.
   Babo , corrotto probabilmente dal latino Avo, si fa dire per vezzo a'fanciulli, dicendo loro Xe qua el babo, basiche la mas al ba-bu, E qui il nonno, baciagli la mano. BABUÌN, add. Babbuino; Babbuasso; Sabbione; Bambo. Non buono che da mostra; Baggiano, Agg. a uomo sciocco.
 BABUÌN, s. m. Babbuino, Sorta di Scimia
 a coda lunga, delta da Limi. Simia Sphinx. Si distingue dalle altre per aver le orecchie sepolte dentro a folti e lunghi peli e
 il	muso circondato da mustacchi. Qualche volta 1’ abbiam veduta.
   Babuìs , si dice ancora più comunemente a uomo nel signif. di Mancatore, cioè Che non attenga alla parola data e manchi facilmente , Che promette e non mantiene ; Aon è uomo da farne capitale, Sotto questo senso gli diciamo ancora Bufos.
    Babuìn co l’ f.fr, V. Eff..
   Parlàb da babuìn, V. Parlar.
 BACA, s. f. Coccola; Coccolina e Bacca, Frutto del Cipresso, del Ginepro, dell’AI-loro e simili. Quella del Pino domestico dicesi propr. Pina o pigna e Strobilo; quella doli’Alloro Orbacca.
 BACAGI VR, v. Chiacchierare; Cornacchiare , Stucchevolmente parlare senza conchiudere.
   Bacagiàr, dicesi ancora per Andar a diporto, a svagarsi, a ricrearsi, a gozzovigliare, V. Bàcara.
 BACALA, 8. m. Baccalà e Baccalare, Pesce che si secca al vento e talvolta si sala. Da Plinio fu detto Asellus e da Lino. Ga-dus Morhua. Si dice anche Pesce bastone.
   Merluzzo o A:asello, detto da’Sistematici Gadus Merluccius, è un’altra specie di Baccalare più piccolo, che a noi viene dai mari del Nord parimente seccato. V. Stoc-fìs.
   Oltre alle suddette due specie, vengono pur preparati e mangiati sotto lo stesso nome li pesci detti da noi Lovo, Molo e Mormora, raccolti in que’ mari, dove si trovano di assai maggior grandezza che nel nostro.
   Seco come un bacala, V. Seco.
   Savèr da bacala , lo stesso che Savèr da freschin, V. Freschìs.
   Bacalài, detto in T. Mar. Baccalari si chiamano certi Pezzi di legno calettati ed inchiodati soprala coverta della poppa.— Bracciuoli de’ baccalari sono legni conficcati sopra la coverta della galea, che sporgono in fuori sopra il mare.
 BACÀN, s. m. Baccano; Fracasso; Susurro ; Rumore.
   Far bacán, Sbaccaneggiare ; Far il baccano ; Ramoreggiare.
    Far bacán, detto in altro signif. Far ro-more, che vale Aver grido, fama — Omo )
 CHE AI so ZORNI HA FATO BACÀN, Uomo CÌlC
 menò romore, eh' ebbe gran fama a’ suni giorni; Uomo che fu famoso.
   Bacàn (da Baccanalia) dicesi ancora per Allegria, cioè Quella che risulta dal festeggiar molti insieme, la quale chiamasi allor ch’è smoderata, Gazzarra e Gazzurro, che vale Strepito fatto per allegrezza. Ed in gazzurro stanno i ciabatticri. V. Bordèlo.
 BACAN AL, 8. m. Baccanalia e Baccanerìa, Fracasso di chi giuoca o scherza con clamori e strepito. Baccano, vai« Rumore, fracasso che risulta dallo scherzare sconciamente.
   Fab bacanal, Far baccanalia o baccano.
 BACAN\R, v. Sbaccancggiare.
 RACVNÈLA, s. f. Baccanella, Allegra compagnia.
 RACANÒSO, add. Botnoroso; Festoso; Festante, Che fa romore, Clio tiene in festa.
   Detto per agg. a uomo, Allegroccio, vale Inclinato all’allegria. V. Strepitòn.
 BACANTE, add. Festante; Festoso; Gioioso; Allegro— Bacca/o vale Furioso; infuriato — Matterullo, Quasi matto — Bacante dal gusto, Quasi malto dal gusto.
 BÀCARA o Bàvera, s. f. Baccanella, Brigatala di persone che fanno strepilo o sconcio romore.
   Far bacara, Slare in gozzoviglia ; Scialacquare ; Fare del ben bellezza; Gavazzare ; Gozzovigliare ; Far tempane ; o Darsi tempone, Darsi buon lempo, Pigliar diletto mangiando in brigata, che si dice anche Godere. V. Chiassàna.
 BACARVNA, s. f. Zurlo o Zurro, Allegria smoderata — Baccanella, Raunata strepitosa di gente.
   Perdiana bacarana, V. Diana.
 BÀCEGA, s. f. Bazzica, Giuoco noto di carte. V. Zogàr a bacega, in Zogàr.
   Ogni carta ghe fa bacega , detto metaf. fam., che s’usa per dire che un tale ha sempre la fortuna in favore, qualunque sia il modo ond’ egli operi. Questa maniera corrisponde all’ altra Aver l’ aqua sul tra , V. Pra. Essere in grembo a Giove ; Aver il vento in fil di ruota , detto metaf. Aver la fortuna sempre propizia.
 BACHEIDE, 8. f. Voce ditirambica usata dai nostri Poeti vernacoli, e vale Poema in onore di Bacco.
 BACHÈTA, s. f. Bacchetta, Mazza sottile,