5U P I T PITÈR, s. in. Testo; Vaso e Va se da fiori. Bdso del pitèr, Coccio o Fogna. Il foro do’ vasi pur cui si dà lo scolo «1 soverchio umido. Pitèr, dìcesi in gorgo anche al Pitale. cioè al Vaso di terra per uso delle necessità corporali. PITERÈTO, s. m. Piccolo lesto o Vasetto, ad uso di tenervi alcune piccole piante. I Siciliani chiamano Grasta il vaso o testo dove si mette basilico, persa o altra piccola pianta. PÌTIMA, s. f. Pittima o F.pittima, Decozione d'aromati in vino elle applicata alla region del cuore conforta la virtù vitale — Mp.tr* de le pitime, Epitlimare alcuno. Piuma si dice famil. per Tentennone, detto di Uomo, cioè di Colui che nelle sue operazioni è irresoluto, risolve adagio e conclude poco — Detto ancora per Secca fisto-le ; Mosca culaia ; Rompicapo, di dii sta sempre presso d'alcuno, annoiandolo; alle quali voci corrispondonoImpronlucio ; Stucchevole ; Sazievole ; Sfinimento. V. Sk-cad k. Pitima sol stomroo è pur detto fam. e fig. per Grave pensiero ; Cura ; Fastidio ; A/fanno di spirilo ; Agitazione. (ÀI «URL» PII l’I l SUL STOMEOO PORLO RIDER ? Con quella pietra o macina sullo I stomaco, può egli etc. cioè Con quel pen- I siero die lo dove occupare. PiTOCÀ, add. — Testimoni fitocìi, V. Testimonio. PITOC VII, v. Pitoccare ; Accattare ; Mendicare ; Questuare, Cercar limosina. PitocAr pkr la strida , Raronare ; e quindi per ironia Barone, vale Birbone. PitocIr le parole, Mendicare i termini o le parole. P1TOCARÌ V, s. f. ) . ., . . , PITOCIIEZZO, ». in.) ^ccatlena ; Accatto, I/azion di accattare, cioè di cercar l’elemosina — Mcndichitù o Mendicità e Me tiri ¡cagione, Estrema povertà — Pitoccheria vale Vita e Azione del pitocco — Taccagneria ; Grettezza ; Spilorceria; Miseria, Avarizia sordida — Lesina vale Risparmio eccessivo. Pitocaria, dicesi anche per Poveraglia, Moltitudine di gente povera. Darse al pitochrzzo, Darsi alla busca ; Andare alla busca ; Darsi alf accollo o alt’ accatleria o alla mendicità. Nel senso nostro intendiamo d’un Infingardo, che diasi a co tal mestiere per non volersi altramente e più lecitamente industriare. PITOCIIISMO, s m. Si dice pure per Pito-CHEZZO, V. PITÒCO, s. ni. (dal greco Ploeos, Povero); Pitocco ; Accattapane ; Mendico. Pitoco grasso^ Pitocco che tiene il cap-pon dentro e gli aghi fuora. Far el pitoco. Pigolare, Si dice di coloro che ancorché abbiano assai, sempre si dolgono. Fare il dinoccolato, Finger d’aver bisogno per i suoi fini. Fare spalluc- P 1 u ce, Raccomandarsi con gran sommissione restringendosi nelle spalle. Far el pitoco e no esserghe, Far marina, Finger miseria, e con importunità. I’ITOCÒN, s. m. Accattone, Voce di disprezzo ad un questuante. PITON, g. m. Lo stesso che Dindio, V. PIT<)\ t, s. f. Lo stesso che Dindia. V. PITÒWV, s. f. V oce popolare e bassa; lo stesso che Lirazza, V Del sik in pitóne, Maniera di gergo popolare, vuol dir Due lire. PITOR, 8. m. Pittore o Pintore e Dipintore. Pitùr da fiori, Fiorista; Di ornati. Ornatista ; Da parsami, Paesista ; Da figure Figurista; Da ritriti, Ritrattista ; Da prhspetive, Prospeltista ; Di fresco, Frescante, Pittore a fresco. Pitùr da tuto, Pittore universale. Pitùr da magazèn, Pittar da candele, da mazzocchi, da chiocciole, da sgabelli, da boccali, da colombaie, da taverna ; Dipin-toruzzo ; Piltorello ; Pittar 'da fantocci; Impiastratore. Pitùr è anche T. di gergo, con cui gli Inquisiti chiamano il Cancelliere che scrive il loro processo, perchè fa la loro descrizione o quasi pittura delle loro persone. D'un Pittore da sgabelli fu detto fra noi per ¡scherno, Bravo pitòk, ri. xp. capace de DRPRNZER UNA SCOREZA SOI'’ AQUA. PITÒK v, ». f. Pittrice ; Dipintrice ; Pillo-ressa ; Dipintoressa, Femmina che dipinge. PI rOSTETO, detto alcune volte scherzevolmente per Piutosto, V. PITOSTO, dieono alcuni per Piotosto. V. PITÙRA, s. f. Pittura ; Dipintura e Pintura. PlTURE DA QUATRO AL SOLDO 0 PlTURF. A sguizzo o da jiacasèn, Pitturaccia ; Fantocci da ceri. Star o Vndàr de pitura o come una pitu-ra, Dipinto, dicesi di Ciò cbe non possa stare più acconciamente nè meglio. Egli è dipinto. Quella veste, quella scarpa vi sta dipinta, cioè Acconciamente. Aver dipinto, vale Aver detto o fatto alcuna cosa per l'appunto. eli’ è calzante, che quadra bene ed appaga l'intelletto. PITURÀR, v. Pitturare e Dipingere. V. Depenzer. Pitorarsr, parlando di donne, Inverniciarsi ; Impiastrarsi ; Stuccarsi ; Lisciarsi, Strebbiarsi, L’ aggiustarsi e l’alterarsi che fanno le donne per comparir belle. PITUR VZZ l, s. f. Pitturaccia, Cattiva pittura. PITURÈTA, 8. f. Dipinturuzza, Piccola pittura. PIÙ, Più, Avv. De più, Di più, posto avverb. vale il medesimo che Più, cioè In oltre — El ghe xe i:omf. per un de più, Essere come il finocchio nella salsiccia, cioè Far ripieno. La più parti, La maggior parie ; La parie più grande — La più pirte dei ome-ni, Il più o La maggior parte degli uomini. P I V Più che ih pressi, V. Pressi. Nè più nè manco, Nè leva più nè poni, Sarai trattato egualmente come volevi trattar me. Nè più nè meno ; In parità. Se^i volèr savèr più che tanto. Senza voler sapere più oltre o più in là. N'o POOÈR PIÙ 0 N'o PODÈR PIO, V. PooÈR. El m'hi dito più ladro più riròn, Mi disse ladro e barone a piena bocca, L’avverbio Più esprime nel senso vernacolo maggior forza. Dal più al minco, Di rimhuont, ’lodo avv. per dire Di rio in buono, e vale 15ag-guagliatumente. Tra il più e il meno, Tra il buono e il cattivo. Far più che Carlo in Frinza, V. Far. A più no posso o A più podèr, modi avv. A pili n tn posso o A pii potere, valgono \ Ila dirotta, V basta lena, A tutt'uomo. PI V s. f. Tibia, Strumento di suono da fiato della figura del flauto, ma assai più piccolo — Lingua o L:nguetta, dicesi a Quella cannetta, con cui si da Dito alla Cornamusa o simili. Piva da orsi, Cornamusa o Piva pnslo-ra'e, Strumento da fiato, musicale, composto d’ un otro e di tre canne ; il quale si suona per lo più da que’ Piemontesi, che vengono a far ballar l’orso. Piva oa purichinèh, Fischio da Pulcinella e Linguetta, Specie di fischio di cui si servono i Burattinai, per alterar la voce quando fanno giocare il Pulcinella e la Femmina. Pive o Cana, noi diciamo a quella Canna di vetro di più colori, ili cui tagliandola in minutissime partì, si fanno le margheritine. Meter i.e pive in sico, detto fig. Porrete pive o le trombe in succo ; Andarsene eolie trombe nel sacco, valgono Ammutire, Ammutolire, Perder la parola. PÌVARO • Pivièr, s. m. T. de’Cacciatori valligiani, de!lo nel Friuli Coridùr, Gran Piviere, ch'ramato in Toscana comunemente Urigìno, e da Linn. Charadrius phwta-lis, Uccello palustre che fa una voce, la quale somiglia al suono della zampogna, onde forse fu detto Piviere e di noi Pi varo, dalla Piva. È grande poco più d’un Tordo, ed è buonissimo a mangiare. V’ ha un altro l copilo simile, detto da noi Pivaro pigolo e in Toscana Piviere dorato, che corrisponde in grossezza alla Tortora ed abita presso alle acque e ne’ luoghi campestri. La sua carne è tenera e di ottimo sapore. PI\ El, è vocabolo di gergo de’Barcaiuoli, che vuol dire Fanciulli; ma specialmente s'intende i Figliuoli. PIVÈL V, s. f. (coll’e chiusa) è voce di gergo de'Barcaiuoli, che significa Donna. A LA PIVÈLl CHE STANZIA EL RUSSIGNÒL IN campagna? Domanda un Barcaiuolo all’altro per sapere, Se la tal Donna sia gravida. 1*1 Vi A, s. f. Pipita, Bianca pellicella o Malore. che viene ai polli sulla punta della lingua.