T 0 R colo da principio s'ingrandisce violentemente gonfiando la coscia e tutta la gamba e passando rapidamente alla cancrena e quindi recando loro la morte, se non vi si faccia l’estirpazione e la cura adattala. Alcune volte appena comparso il tumore ri-trocede ed uccide l'animale. , TOPOLO, s. m. Voce corrotta da Intoppi, e dicesi de'Sassuoli o altre ineguaglianze d'un piano che impediscono il libero passaggio d una cosa, come delle pallottole o delle morelle o simili quando si giucca. TDK, v. (coll o stretto, die può comunemente dirsi Tiòa ed anche Cmòa, che in Toscano pronuncierebbcsi Cioa) Togliere o Taire, Figliare, Prendere. Togliere, si dice per Levar, Levar via. Tagliere, diccsi pure per Kubare, Rapire. To» IN prestio, Accattare ; Prendere in presta o a prestito. ToRLA COME LA VIF.N o TOR QUEL CHE VIEN, Pigliare il mondo coni e' viene ; Prendere quel che viene ; Ver grosso ; Non la voler più colta che cruda; P.gHare una cosa coni’ ella viene; Spendere la sua lira per venti soldi; Legar l’asino dove vuole il padrone, Essere indifferente e adattarsi ai tempi ed alle circostanze. I disegni della vita sun come il giuoco delle tavole, nel quale non riuscendo il punto eh’ altri vuole, si debbe prendere quel che viene e ordinar la cose all’ occasione come le tavole al punto. Torla con piaca, V. Fiaca. Tubla larga. V. Labco. Tob la man, V. Man. Toblf. suso, Essere bussato, percosso, bastonato, zombato — l/i anuà pf.b dar k el le ha tolte soso, Andò per suonare e fu suonato, Detto scherzevolmente nello stesso significato. Toblo da To», vale Riceverlo — Atipia a toblo o a torlo in te l’ amazzào, Andar al diavolo, alle forche, alla malora, a farsi friggere, iModo di scacciare villanamente alcuno, o di rispondergli con mala maniera. V. ¡Nardo. Tob qualcossa, Pigliare, cioè Mangiare, parlandosi d'infermo. Tob qua e mktkr là, Scoprire un altare per ricoprirne un altro, Contrarre un debito per pagarne un altro. Tosse afani, V. Afano. Tobsf. a peto, Attristarsi; Dar le spese alla malinconia; Accorarsi ; Avvilirti. Tobsf. dal pitochezzo, Uscir de’ cenci, Dallo stato miserabile. Tobse gati a pelar. V. Gaio. Torsela comoda, V. Comodo, add. Tokshla con uno, Recarsela o Arrecarsela da uno, o assolutam. Arrecarsela ; Offendersi; Recarsi un' ingiuria. Tdbse una vogia, V. Vocia. Tob su, Pigliar le busse, le bastonate. Tob ss le filze, V. Filza. Tor se Ejro, Catturare ; Arrestare ; Metter prigione uno — In altro sentimento, TOR Pigliarsi giuoco di uno; Pigliarsi buon tempo di uno. Fabsb tor ma, Farsi scorgere; Farsi burlare — Lassasse tob su, Lasciarsi levar a cavallo o in barca o menar per il naso. Tolè soso, Tu gliele su o Togliete tu questa suzzacchera, Modo di rimproverare Jam. Suzzacchera vale Dispiacere o (iosa noiosa — Tiò suso. Prendi questa; Tuo datino — Tiò e, To castra o castrami questa, Modo di spregio negando uua cosa richiesta — Tiolè, Ecco qua, Maniere tutte basse e familiari. Tor uno su i corni, V. Cobno. Tob sul pii, V. l’iÀ. To» su uualcossa, Raccogliere o Ricogliere. Tob so uubl che casca, detto metaf. Rac-corre i bioccoli, modo basso e llg. e vale Ascoltare attentamente le altrui parole per riferirle. Tor su tuti i peti, Soffiare il nuso alle galline, detto metaf. e vale l’ar tutto. Tor se una bota o una calofa, V. Calo-fa. Tor via uno, Scoprirlo, vale Capire, intendere i suoi disegni, e le sue intenzioni. Tor una cossa per l'altra, V. in Falò. Cui dà e po tol che vie.y la bissa al cuor, V. Dar. No ESSEROHE NÉ DA TOR NÉ DA JIKTKR, Essere o Andare a capello, u puntino, Dicesi d' una cosa che stia nel preciso aspetto che deve avere regolarmente. Ti che nk vol tur su, Ti pizzicano le reni, e vale Ne toccherai, ri ié busso. Tiolo o Ciiiolo, Toglilo o Prendilo. Dante disse Accòlti per Accoglilo; ed il Burchiello Tolo per Toglilo. TORAZZA. V. Toriòn. TORBIA,- (coll’ o stretto) s. f. Turba o Torbida e Colmata, La corrente de’ fiumi intorbidata dalle pioggie. Ingrassar 1 caspi co le tobdie, V. Ix- GBASBÀB. Toc di a, detto metaf. Turbamento ; Tur-hazione, Alterazione d’animo,confusione — Gh'È de la tobdia, V è del torbido ; La marina è turbata, detto fig. TOHBI VDA, s. f. Intorbidamento ; Intorb-dazione. Torbiada del vin, Nuvolo o Nugolo, Quell’ intorbidamento che si genera nei liquori per qualunque cagione. TORB1AR, v. Torbidare e Intorbidare, Far divenir torbido. Tobbiàb le auue. detto fig. Intorbidar l’acqua chiara, cioè Trovar difficoltà dove non è. El tempo se tobbia, Il tempo si turba o si rabbrusca o rabbruzza o rabbruzzola, S’annuvola; E dicesi anche fig. TORBIÈTO , add. Torbidiccio, Alquanto torbido, e dicesi di Persona alquanto alterata per ira, apprensione o altro che che sia. Aoda tobbieta, Acqua albiceia o torbi-diccia, Alquanto torbida e morosa. TOR 757 TOP.BIO (coll'o serrato) add. Torbido e Turbo. e nel superi. Torbidissimo, parlandosi di Liquori intorbidati da parti eterogenee — Cjnturbato ; Aspro ; ¡¡rusco, direbbesi di Uomo o di tempo. Toruio, detto in forza di su.it. Nugo'o e Nuvolo, Quell’ intorbidamento che si genera ne liquori per qualunque cagione. Gh'è del turbio, detto fig. C'è del turbi do, dell’ imbroglio, dell’ oscurità, del te. nebroso, dell’ intrigo : dicesi di Aff ini equivoco o difficile. V. Veder torsi», o dei nuvoli PER ARIA, ÌI1 VftlIKR. TORCÈTO, V. Torzkto. TORCHI AR, v. Premere cui torchio. TOKC11LÈTO, s. m. Toiv/iiettu, Piccolo torchio con cui si lavora. V. Torcolkto. TORCHIO, s. in. (si pronuncia come in to-scauo Torcio) Torchio; Torco'u ; Torcala-re; Strettoio, Strumento da stampare e da premere o stringere. V. Torcolo. Torchiùn, Cana a torciiiòn, V. in Suino- PO. TORCOLVUA, g. f. Torcitura, L’ atto e il modo del torcere. TOKCOLÀR, v. Premere o Lavorare col torchio. Turcolàr uno, detto fig. Strigliare ; Abbordare alle strette ; Serrare il busto addosso a uno. TORCOLÈR, s. iu. Torcoliere; Tirature, Colui che assiste e travaglia al torcolo — Stampatore o Impressore, dicesi Quello che travaglia col torchio du'caralteri. TOitCOLETO, s. m. Torcoletto o Torchietto, Piccolo torchio — Stretto ino, dicesi a Piccolo strettoio. Detto in T. debellatori di caratteri, Telaio di ferro, Macchina di cui si servono i Gettatori nella loro arte. TORCOLO, s. m. Torchio ; Torcolo ; Torco-lure ; Torcitoio, Slrumeuto da stampare e da premere. Le parli principali del Torchio sono le seguenti. Spale, Cosce, Due pezzi di legno quadrati posti a piombo, cioè Li due assoni laterali. Mazza, Mazza, Quel ferro lungo con cui si muove la vite del torcolo (A Milano dicono Stanoa). Azzalini, Spade, Li duo regoletti di ferro, sopra i quali si fa muovere il carro del torcolo. Piròn, Pirrone, Quella parte del torchio che immediatamente preme i! foglio che si vuol imprimere. Capèlo, Capello, Quell’ asse che tiene unite da capo le cosce del torchio e gli serve di finimento. Volta, Rullo, Si dice per Cilindro del torcolo su cui scorre il carro. Croce, Coda, Pezzi di legno posti quasi a croce al di sopra del torchio ove appoggiano il timpano e la fraschetta. Timpano, Timpano, Quella parte del carro del torchio sopra cui stanno appuntati i fogli da imprimersi. f