CON tere in concio, Accomodare, ridurre a ben essere e mettere in sesto e io buon ordine. Conzìi el magnàr, Condire — Tornàr a conzìe, Ricondire. Conzàr i abiti roti, Raggiustare; Rabberciare; Rattoppare. Conzi* i caveli, Acconciare la testa o i capelli; Assettare il capo. Conzàr i ossi, Ranncstare le ossa, Rattaccarle insieme quando sono rotte, che dicesi aDche Riporre te usta. Conzàr le case, Ristaurare. Conzàr le pignatf. k lf. crepe, Rifpran-gare, vale Unire i vasi rotti con filo di lerro. Conzàr pulito , Ammanierare; Acconciare; Abbellire. Conzàr da frizer o co le ceolete, V. Ceoleta. Conzarse, parlando del tempo, Rasserenarsi. V. Giustàr. Conzarse in qualche logo, in leto, su la carkga, ec. Acconciarsi o Conciarsi o Assettarsi, e vale Accomodarsi. La roba conza la goba, Dole acconcia la persona, cioè 1 danari accomodano i difetti. Tornar a conzàr, Racconciare; Rassettare; Riordinare. Un desordene conza un orbene. V. De-soRdene. Vogio conzàr mi , Voglio acconciar a mie mani; Acconciar di per me. Conzàr in saùr, V. Saòr. CONZATESTE, s. f. Crestaia , Mazzoc-chiaia, Lavoratrice di creste e d’altri abbigliamenti per uso di donne. In altro sign. Acconciatrice ; Aceomo-datrice ; Adomatrice, Colei che acconcia il capo alle femmine, che lo abbellisce e adorna. CONZAYÉNTOLE (colla z aspra) s. m. Acconciavenlagli, Quello che acconcia i ventagli rotti. CONZIiGN Ut (colla z dolce) v. Congegnare. Mettere insieme alcune cose in sì fatto modo, che ben si assestino l’une alle altre, quasi dicasi Mettere con arte ingegnosa, con ingegno, Commettere, Assestare, Incastrare , Accomodare, Combaciare. V. Giustàr. CONZEGNO (colla z dolce e l’e stretta) s. m. Ingegno , Strumento ingegnoso, che abbia dell’ ingegno, Ordigno ; Arnese — Congegnatura o Congegnamento, Lo stato di ciò eh’è congegnato. CONZEL.AR, v. Congelare, Rappigliarsi le cose liquide per soverchio freddo o per artifizio. Andrea Calmo in una lettera di lode ad un patrizio disse, A che muodo la natura s’ ha impensao de voler conzelarve, cioè Farvi divenire una gelatina, e qui fig. per dirgli illustrato, trasparente nel sign. di Luminoso, Illustre, Celebre, Famoso. CONZIÈR ( colla z aspra) o CONCI EH. s. m. Conciero; Conciatura; Acconciatura; Acconciamento; Rassettamento; Rassetta- COP tura, Accomodamento di che che sia guasto. Conzièr dei piati, Condimento e Acconcime. Conzièr da testa, Acconciatura. Relle acconciature di teste. Conzièr da chiesa, Parato; Para/ino; Paramento; Addobbamento. Conzièr de case o de campi, Acconcime; Acconciamento; Raccomandamento; Riparatura; Ristaurazione. CONZ1ERÈTO, s. m. Picco'a acconciatura: s’intende una cuffia o- velo o fascia finissima intrecciata sul capo per ornamento, e dicesi di quella delle Donne. GONZO (colla z aspra) add. Concio; Acconcio; Condito, Dicesi delle vivande. Tegnìr in con zo e in colmo una casa, Tenere in acconcime, Riparare, Ristaurare , Acconciare una casa. Conservarla in buon essere. COiNZO, s. m. Misura di vino, così detta sul Veronese, in vece di Mastello. Abbiamo Congio dal Lat. Congius per sorta di misura antica Romana pei liquidi, la quale dividevasi in sei parti, dette quindi Sexta-rii. Il nostro Mastello si divide in sei secchi. V. Bigonzo. CONZURAR ( colla z dolce ) v. Congiurare. COO, s. in. Covo; Cavolo; Covacciolo; Covile; Nido dell'animale. Meter a eoo, Porre la chioccia o Porre V uova — Detto fig. Porre a guadagno o Acconciar T uova, dicesi del Preordinarsi alcun affare per cavarne profitto opportunamente. Trovare a covo, dicesi per metaf. dello Abbattersi o trovare chi che sia appunto in acconcio de’ fatti suoi opportunamente. Mori* sul so eoo, Morir nel suo buco come il grillo, Dicesi di chi non tenta fortuna altrove. Meter a eoo vuovi in despàr, Maniera ant. e metaf. che vale Confondere cose disparate — l'io me mete vuovi in despàr a eoo, Non confondete cose tra loro disparate; Non confondete le lance colle mannaie. COONA o Coon, Codone, Gran coda. COOTA , s. m. Codetta; Codina, Piccola coda. COPA (coll’o stretto) s. f. Coppa; Nuca, La parte di dietro del capo verso al collo — Collottola; Cottula; Cuticagna; Occipi-zio e Memoria, La parte concava deretana tra il eolio e la nuca. Far copa o bona copa, Far collottola, o buona collottola; Far cotenna o buona cotenna, Ingrassare. Copa d’oro, detto fig. Esser meglio del pane; Essere una coppa d’oro; Ottimo; Aureo; Netto come un bacino, di somma eccellenza, Dicesi d’un Uomo. El palo de cope, T. di giuoco, Cappe, Uno dei quattro semi o pali delle carte da giuoco — Tor su el do de cope , Fuggire; Farsela; Andar via. cop m ‘ Dar un pugno, o simile, tra copa e colo, Colpire alcuno sulla collottola. COPA, add. Accoppalo; Ucciso. Restar copà, detto fig. Rimanere stordito, sbalordito, confuso, tramortito. Siestu copà, Detto scherzosamente per amicizia ed anche talvolta per vezzi, e s’intende, Il malanno che ti colga. Copào! Altra maniera fam. Che ti venga la rabbia, il malanno/ Barone! Briccone ! Guidone ! SoN RESTÀ COPÀ DA TANTA RONTÀ, Ri’Stai soppra/¡'atto o sorpreso da tanta bontà o da traiti e maniere cotanto gentili. COPO , s. m. ( coll" o chiuso ) verbale di CoPÀR. Copo, parlando di Animali s'intende Macello — Anf.mali da copo o da copa, Ani-mali da macello — Mandar i manzi ai. copo o a la copa , Mandare i manzi al macello. GOPAGNAo) ....... . „ COPVGNVO) plebee, detto per Copà , dicendosi Siestu copagnà o copa-gnào! Lo stesso che Siestu copà, Detto per vezzi. * cop al. v. goma copài.. COPANÈTO, 8.m. Lancetta, Piccola Lancia. CÒPANO, s. f. Schifo; Palischermo; Pu-liscarmo; Lancia. . Copino, detto per Cofano, V. COPÀR, v. Accoppure, Uccidere col percuotere sulla coppa, come per esempio, si fa de’buoi. Uccidere; Ammazzare, si dice degli uomini — Tirar il collo agli uccelli, polli, ete. Copàr, detto fig. Stordire; Sbalordire; Confondere. V. Imatonir. Copàr la rala o ’t balòn, T. del giuoco, Schiacciare in terra la palla, Rompere il tempo nel giuoco. Copàr la roba, le mercanzie ec. Gettar via; Accoppare le cose sue, Venderle per manco eh’ esse non valgono. Copàr la vose, Abbagliare o Coprir la voce, dicono i Musici per dire Cantare o suonar così forte che non si sentano le altre voci o strumenti. Dopo morto el si copè. V. Morto. COPE. V. Copa. COPÈLA, s. f. Coppella, Vasetto per cimentarvi l'oro e l’argento. Argento di coppella. E quindi Coppellare, Affinar l’oro e l’argento colla coppella. Star a copèla de qualcun , detto fig. Competere con alcuno; Star del pan; Sture a competenza, al paragone. No podèr star a copela, Aon esser atto a scalzare chi che sia , Esser di gran lunga inferiore ad uno. Aon è atto ad essergli fattorino, Non è da paragonarsi. COPELINA, s. f. T. di Zecca, Rottone o | Rottone di fino, Chiamasi ne’saggi della monete quella piccolissima particella d’oro o d’argento che resta nella coppella per farne saggio. COPENAGHEN, s. m. Gabbano; Palandrana.