448 0 C II Ochi spaventai, Occhi spavcnlalicci. Occhi spaventatile! e imbambolati. Ochi tossi, Occhi sbattuti, intorbidati. Oclll TRADITOSI O DI GALIOTO, Occhi trud o truculenti, crudeli, feroci, che mostrano crudeltà. Ochio, dotto in T. de’Vetrai, V. A*». Ochio da phova, T. mar. Cubia, Quel fo* ro a prova delle navi, per cui si fa passarti il cavo dell' ancora che iti vuol affondare. — Ochi da pupa, Cantarelle, Apertura alla poppa delle galere, dov’è incassato il timone. A ochio, A occhio, A vista ; Comprare o Vendere o Dur a occhio. A ochi SKRAi, Ad occhi chiusi ; A chiù-s'occhi; A tentone; Alla cieca — Fai a sei* ochi, Far che che sia a chius’ occhi, detto fig. vale Francamente. A ocm vrdrndo,. Ad occhi veggenti ; A suo veggente, valgono Palesemente, alla propria veduta. Andar pus ochio, Smarrire ; Sparire che che sia. Ave.» sempre davanti i ochi, Star fitto negli occhi. A via i ocm da »oso. Avere gli occhi tra’ peli, Esser ancora sonnacchioso. Aver i ochi in tksta, Stare in guardia ; Star in sé. Aver o Tkgnir l’ ochio a qoalcossa o a oso, Avvertire ; Aver cura ; Aver f occhio o gli occhi alle mani altrui, Osservare che altri non rublo non fraudi — Leva le pere, ecco F orso. Prov. Avvertimento di aver cura alle cose quando sopravviene il pericolo di perderle. — Avi:» i ochi in testa coi dre-ti, Chi ha il lupo per compare porli il can sotto il mantello, e vale Chi ha a trattar co’ tristi vada cauto — Aver l’ ociiio a tuto, Tenere un occhio alla padella e uno alla gatta, cioè Aver riguardo e procedere cautamente. Aver i caparozzoli o i caramali soto i ociii, Aver sotto gli occhi quelle strisce o macchie brune e quasi nere, che sono indizio di mal essere, o d’aver esercitato con eccesso il coito; esse macchie noi chiamiamo familiarmente Cavarozzoli o Cara*ali. Botar la polvere in ti ochi, V. Botar. Colpo d’ ochio, Occhiata ; Rivolta d' occhio; Veduta ; Batter d’ occhio — Un bel colpo d’ ochio, Un tutto insieme, Un* armonia fra le parti che forma un bel tutto. — Aver un gran colpo d’ochio, Aver o-culatessa, perspicacia, in sign. di Veder chiaro. Veder molto innanzi. Cavìr i ochi — Ghb ne xr tanti che i cita i ochi. Ce n’ è un barbaglio, Ve ne sono tanti che fanno abbagliare. Costar i ochi de la testa. Costare o Va-Icre un occhio; Costar salato'. Cottarii cuore o il cuor del corpo, Costar caro. Dar ne l’ ochio. Dar nel viso, vale Mostrarsi inolio sfacciatamente. Dar negli occhi, vale Allettar la vista, piacere. Esser l’ ochio malvisto, Estere il malveduto, Essere odiato. OCII Far ochio o Far pio ochio, Dare o Far occhio, Far più vistoso, e dicesi di Abito o d' ornamento qualunque. Fregarse I ochi, V. Fregar. Lassar per ochio, V. Lassìr. Lassar i ociii drio oxa cossa, Aon ¡staccar l'occhio da, che che sia, Non cessar di guardare. Vardar co la coa df. l’ ochio o sotochio O DE »ON OCHIO 0 DE MAL OCHIO, V. VaBDÀR. L’ OCHIO DEL FARÒN INGRASSA EL CAVALO, V. Ingrassar. LonTÌN DAI OCIII, LONTÀN DAL COOR, V. Loktàn. Magnar o Magnarsi: i ochi. V. Magnai* Ochio al scalìn, Maniera furbesca e fam. Cheli e chinati, Modo che dinota, Doversi procedere o parlare cautamente. — Sta a rilente o Va a rilente o a rilento , cioè Sta circospetto, rattenuti), cauto — Guarda la gamba, vale Abbi l'occhio, Non ti fidare — Adagio a’ ma’ passi, Sii accorto. Hestà» per ochio, V. Restìe. Sera» on ochio, Chiuder gli occhi a che che sia, vaio Passarlo senza considerazione —t Passar una cota a chiusi occhi, vale Non ne far conto. Dissimulare, Far vista di non vedere. Sta* co l' ochio a penalo, Star coll' occhio alla penna; Tener /’ occhio a pennello, Badare attentamente. Star co tanto de ochi, Stare a occhi aperti, colf occhio teso ; Stare a canna badata. Star con tutta attenzione. Tirìr i ocm, V. Tirar. Tsonìr i ochi k casa, Avere o Tener l’occhio o gli occhi a’ ¡nocchi, vale Aver cura grande di non esser gabbato — Sopravveduto vuol dire, Avvedutissimo. Tor i ochi. Abbagliare : Abbarbagliare ; Non reggere la vista per la soverchia luce. Il sole abbaglia chi ben fisso il guarda — Smagliare si dice anche di Colore, Gioie e simili, per dire che Risplende. Brilla. Trar i ochi aiiosso db qoalcùn, Squadernar due occhiacci addosso ad alcuno — Tener gli occhi addosso altrui, vale Avergli cura, badarvi. Verzer tanto de ochi. Sbarrare gli occhi — Aver averto i ochi, / cani portano le balestre; I mucini hanno aperto gli occhi, Saper il fatto suo. Parlìr a qoatk’ochi. V. Parla». OCHIO DE HO, ». m. T. degli Uccellatori, Codibugnolo terrestre o delle selve, dello da Linn. Parus caudatus. Uccelletto di becco gentile, con coda lunga, che somiglia alla Cinciallegra, e che fu da taluno confuso col Pendolino. In alcuni paesi d’Italia si chiamano gli uccelli di questa specie Fratini ed anche Pa»ossolini della coda lunga; nel Vicentino si dicono CotihiÌn. OCHIO DE SANTA LUCI4, ». m. T. de’ Pese, ('osi vien chiamato l’Operculo o sia quel corpo di sostanza calcarea, che attaccalo all’ animale chiude l’apertura della sua conchiglia marina univalve, che vien det- 0 D I la da' Sistematici Turbo rugosus, perchè in qualche modo somiglia alla parte esteriore del bulbo dell’ occhio, quantunque sia d’ un vivo del color del cinabro. I Pescatori Istriani gli dicono Ambulisr. OCIIIÒN, s. in. Occhione; Occhiaccio. El ga ochioni! Maniera fam. Egli é lar-govcggenle, Che vede lontano. Oc.HiÒN, detlo per Agg. a Persona, Attendi tare ; Osservatore, Che guarda, che osserva. OCIIIOPUIjÌN, s. m. Lupincllo, Sorta di callo che ritrae il nome dalla sua forma di Lupino (Fava loina). Sorta di malattia che suol venire ai polli negli ocelli, quando enfiano e s’infiammano a foggia di lupino, che si cangia in una maglia o macchia bianchiccia. OGIIIOTOGO è nn vocabolo di gergo de’ Barcaiuoli, che vuol dire Culo badiale. OCIIlZiR, v. Occhieggiare, Guardar con compiacenza. OCLUDER, v. Includere e Acchiudere, Inserire, chiuder dentro d’ una lettera un’al-' tra o simili. OCI.USA, add. Inclusa o Acclusa, dicesi di Lettera o carta qualunque chiusa in un’ altra. OCO, Cervellin iT oca; Caslronnccio, Agg. d' uomo stupido. Andìr de oco, Cacar liquido ; Scacazzare, e quindi Scacazzìo; AverJacaca-iuola — In sign. metaf. Far fillide mia, Rovinarsi, Fallire. OCORENZA, s. f. Occorrenza ; Bisogno, Fare le sue occorrenze è anche Locuz. di Foro, che s’usa presentemente, e vale Fare le sue incombenze o i suoi incombenti, cioè Quello che occorre ed incombe. Far on’ ocorenza, Locuz. fam. Fare i suoi agi ; Scaricare il ventre ; Andar del corpo; Cacare. OCORER, v. Occorrere, Bisognare. No ocòr de disggsTarlo, Maniera fam. Non si deve disgustarlo, cioè Importa di non disgustarlo. Per toto uoel che rodesse ocoxe», A ben essere, posto avi. Per abbondare in cautela. OCRESTA, Voce bassa che vale Orchestra. OCULATO, detto per Agg. a Persona. Canto; Circospetto; Ritenuto, e s'allude al carattere ed al costume di taluno. OCULICRISTI, s. m. T. de’Fioristi, Garofano de’ giardini o Mazzetti, Fiore prodotto da una Pianta coltivata ne’ giardini, chiamata da Linn. Dianthus barbatus. I suoi fiori formano un fascetto terminal« con calice cilindrico, liscio. ODI A, Hi. Odiala. Esser orni rio del diavolo. Esser fuggito più che la malerba. ODIO, ». in. Odio; Odievolezza, Ira invecchiala. L’odio fra parenti l’ i el piò fier». Corruccio di fratelli fa più che due flagel- li, per esprimere che L' odio fra parenti stretti è il più Gero d' ogni altro.