dar per aver assai. GiUar V esca per tirare il pesce; Buttare una scardova per pigliare un luccio. Darse, Dare il caso, vale Avvenire, accadere. succedere — Sk dì che no co più bezzi, Avviene o Accade o S'abbatte o Si dà il caso che non ho più danari. Darse, Darsene o Dame in fino a'denti; Fare una batosta; Fare a calci, a morsi o a capcgli. Darsk , T. di alcuni giuochi. Darsi ; Quando il giuocatore non ha carte prevalenti e conosca il pericolo di perdere, dice Mi do. e pone volontario. Dabsk a braghessf. calae, Darsi a brache calate. Modo basso, e vale Darsi per vinto, arrendersi. Dabsk a i.a despeiasiòn, V. Dkspf.raziòn. Dabse a la bela vita, Darsi a’diletti, Abbandonarsi a'piaceri, seguire gli appetiti. Dabse a la stbada, V. Stbada. Dabsk a la poltronaria, V/Poltronarìa. Dabse al soldo, Darsi all' avaro; Ina-varirc. Dabse bel tempo, Giocondarsi; Divertirsi; Sollazzarsi. Darse come cn porco , Abbandonarsi, Mancar d'animo, sbigottirsi. Darse contro o Darse dano da so posta, Tirare a’suoi colombi, detto fig. Darse dei denti, Bisticciare; Tenzonare, Contendere aspramente a vicenda. Darse dei pugni, V. Pcgnàr — Dabsk dei pugni in te la testa , Graffiarsi le gote, Inveir contro sé stesso per disperazione. Dab db io, Rimpolpettare; Rifiorire; Ribadire; Rimettersela ; Rimandarsela f un l’altro; Rimbeccarsela; Rimpolpetfarsela, Se alcuno ha detto una cosa o vera o falsa ch’ella sia, e un altro per piaggiarlo e fare ch’ella si creda, gliela fa buona, cioè l’approva, affermando cosi essere come colui dice e talvolta accrescendola, dicesi Kl tHK DÀ 1>RI0. Darsela, Accorgersi; Sospettare; Dubitare; Pigliar peto; Ombrarsi — Kl se l'ha dada, Se ne accorse; Me sospettò; Ne dubitò, V. Darsene. Darsela a gambe. Sgambar via; Darla a gambe ; Darla pe’ chiassi; Giuocare o Menare lo spadone a due gambe; Fuggire;Scampare. L'\ho fatto sgambar via di galoppo. Darsk la neve, V. Neve. Dabse la zipa adosso o sci pie, Darsi della scure in sul piede; Darti del dito neWocchio ; Tagliarsi le legna addosso; Aguzzarsi il palo in sul ginocchio ; Aggravarsi in sulla fune o in rulla corda. Farsi il male da sé. operare a proprio svantaggio — Castrarsi per far dispetto alla moglie, vale Volersi vendicare quando la vendetta arreca più danno a gè, che a colui che si vuol punire. Dar-.r LE MAN ATOBNO, V. MaN. Darsene, Addarsi ; Accorgersi ; Avvederti; Avvitarsi, Comprendere — Me ne son dì, Mi addiedi, cioè Me ne accorti : Me ile avvidi; Me ne avvisai. DAR Darsene un fcregoto, V. Fiiregoto. Dar sora aoda, detto fig. Ricomparire; Farsi rivedere; Sbucar fuori, quasi Uscir dalla buca. Dar soto, Regger la celia, Dicesi di chi aiuta un altro a burlare — Dare il gambo-ne. Dar animo altrui a fare, lodandolo. Dar so, V. So. Dar sci, mcso, V. Mcso. Dar tresso, V. Tresso. Dar via, Vendere o Donare; Esitare; Smaltire; Alienare. Dar via on benefizio, Conferire un beneficio: g'intende Ecclesiastico. Dar cna bona e gna cativa; Lo stesso che Dar on’ onta e cna ponta. V. Onta. Dar zo, V. Zo. Dar zo la bacheta, V. Bacheta. ■ Dab el ben servir , Rilasciare attcstato di buon servizio, ma usasi più comunemente in sentimento irronico, dicendosi El oa dà f.l so ben sebvir, per far intendere Gli diede uno gran correzione o rabbuffata, od anche Gli diede una forte bastonatura e simili. A chi kl ghk le dà e a chi el ghk le promete, V. Promkter. Andar a dar, Andar a ferire, a colpire: dicesi anche fig. d'un discorso che tenda ad uno scopo o ad un fine da prima ignoto. Andàr per dar e toble scso, V. Tor. Chi dà e po tiol ghk vien la bissa al ccob, Locuz. bassa e fam. Chi dà e ritoglie, il diavol lo raccoglie o mette il capo trale foglie. Prov. usato da’ fanciulli per mostrare Non doversi ridomandare quello che una volta si è donato. Fu anche detto Martino di colle che dà la roba e poi la rilolle. Chi iia da dab ha d’aver, Maniera fig. e vale Chi ha torto pretende d'aver ragione. Portò questa proposizione come un punto liscio (cioè chiaro) o come te avesse ragione d'avanzo. DaMENK CNA che TP. NE DARÒ DIESE, Detto fig. Andar nell'un vie uno; Anfanare; Ciondolare; Cincischiare; Far passo di picca; Indugiare; Posapiano; Pian bar-bier che il ranno è caldo; Metterla in sul liuto o in musica, Dicesi di persona tarda e pigra a far le cose sue. E dàghela (pronunziato in modo disprezzativo ) Forbici; L’eran merle. Dicesi a chi è ostinato nel dire o nel voler fare quel- lo che gli è vietato. Io C ho detto che tu non faccia la tal cosa, e tu forbici: cioè Tu ostinato l’hai voluta fare ad ogni modo. Noi siamo all’usato zimbello; Noi siamo al ticut erat; La Cornamusa del Cortona, che per non saper altro ripeteva le stesse sonate. E DAI SE TI SA DAR, Ow. E DAIGHE, Ow. Dai cna dai do, Ovv. Dai e bedai, Ow. Dai DF. QCA F, DAI DE LÀ , Ow. Dai TIRA para, Ovv. Dai tira f, mola, Dagli, picchia e martella; E dagli e tocca; Tocca e ritocca, rituona e martella, Indicano ripetizione di atti, insistenza a fare o a dire per ottener la fine di che che sia. DAT 219 E dai e dai, nol fa gnentk, Ponza ponza; Tresca tresca; Ticche tacche; ¡enne ienno, Esprimono uno che assai lavorando conchiuda poco. E DAI E DAI, NOL FINISSE MAI DF. PARLAR, Di ciarlare mai non ritta; mai non molla; mai non fina; Dalle dalle dalla mattina sino alla sera. Dai al can che l’è rabioso , Gridare crucifigalur, Gridar tutti contro uno. Quando uno è caduto in terra ognun grida dagli dagli; Dagli che ha buone spalle; Dagli eh' egli è can guasto; Dagli che egli è tassello, V. Df.sfortbnà o Carogna. Dai cna parola, dai l’altra, V. Parola. Dai dai, Dagli dagli, Maniera di eccita-tamento altrui, cioè Percuoti; Ferisci; Accoltella. No GHK NE DAGO CNA 80DF.LADA, Non ho pelo che pensi a che che sia; Non ne do un pelacucchino, Maniera usata per mostrar disprezzo d’alcuna cosa. Non darsi lagno d'alcuna cosa; Non ne darei un cico, un moco, un pistacchio, un bagat-tino, una frulla. Nol dar ave cn cobtf.lo al diavolo perchè f.l se scana , Non darebbe fuoco a cencio; Non andare o venire per pigliar aria, Allude all’estrema avarizia. Oca i sr dà, e vale Qui sta il nodo; In ciò consiste la difficoltà; Oh questo è difficile; Questo è quel che non credo. Sk pol dar che etc. Può far il gran diavolo che eie. Maniera d’affermare. Star là pkr dar, Star colle mani per aria o sospese in aria. Tornàr a dar, Ridare, Dar di nuovo, Ridonare. DARDO, V. Frezza. DA REC V o I)a rkcào (i Francesi dicono Dercchef) Maniera avv. Di ricapo; Da capo: Di nuovo; Di bel nuovo, Un’altra volta. DARENTE, Prep. Da vicino; Dappresso o Da presso. V. Arknte. I) URENTISSIMO, superi, di Darentr, Accostissimo. DARESTO, Avv. Del resto; Del rimanente, vale Ma, Per altro, Quanto a quello che resta a dire. DARÌVA, T Mar. V. Dkriva. DA SPARTE, v. in Parte, DASPO, e anticam. Daspcò e Despco, Dappoi; Dopo che; Da quel tempo. DASSENO oDa sf.no, Modo avv. Da senno; Da buon senno; Da vero o Davvero; Da davvero o Daddovero; Da doverissi-mo; In sul serio o Sul serio; In verità; Sicuramente; Veramente. Far dasseno o da bon, Par di buono, davvero, in sul sodo, di buon senno, daddovero; Far una cosa di fatto e non di burla. Parlàr dasseno, y ■ Parlàr. DATA, s. f. Data — Data vkchia, Cosa antiquata ; Ab antico ; Di data vecchia ; Uomo di tempo antico e simili. DATO, s. in. Ipoteii, Supposto di cosa da cui si deduce una conseguenza.