P R I PRIMO, Primo, Primiero, add. e sust. — Primitivo e Primigenio, Primo, che non ha origine da alcuno — Principale; Primo; Primario, Quello eh’ è superiore agli altri. El ramo del imf.sb, Il capomese, che i Latiui dicevano Colenda. Chi va primo no va senza, Chi prima arriva prima macina. Le prime xe bei potei, Chi vince da primo perde da sesso, Dicesi di chi vince le prime partite del giuoco, che perde poi le ultime. Portar Et pRi.no o Aver el primo, Riportale la palma, cioè la vittoria, la gloria. Portare la corona, cioè la precedenza o il primo vanto fra tutti , e ciò dicesi fra i concorrenti o competitori barcaiuoli nostri quando vogano in regata. V. Porchèto. Voler esser el primo, Primeggiare. Chìapàr i prismi, Prendere la prima mancia, dicesi da’ Bottegai. Quando dopo aver aperta bottega vendono la prima loro mercanzia, e sogliono dire Io ho fatto la prima fuccenda ; Io ho preso la prima mancia — Insanguinarsi, si dico anche in modo basso del Cominciar a toccar quattrini. A la prima, modo aw. Alla prima ; Alla bella prima; Al bel primo; A prima fronte ; A prima giunta; Primieramente — Vale anche nel sign. di Subito. PKÌMOLA, V. PrImariola. PRINCIPAL, s. in. Principale, Titolo che i Garzoni delle nostre Botteghe o i Fattorini de'negozii usauo dare al loro Padrone. El mio principàl, Il mio padrone, che vaiti, 11 proprietario del Negozio, il padrone di bottega. PRINCIPALITÀ, s. f. Superiorità; Maggio-/ansa; Primato. Esseb in principalità, Essere nel primato o Essere il principale, che vale II superiore degli altri in un uffizio com’ era, per esempio, ai tempi Veneti il Cancelliere verso i suoi Coadiutori. PRINCIPI ANTE, add. Pi incipiante ; Principiatore, Che principia. Tirone o Novizio, dirassi ad Uomo cbe sia poco esperto iu una tal cosa. Cossa da principiante, Imparaticcio, Agg. di cosa ad opera eseguita da un principiante. PRINCIPIO, s. m. Principio e Principiamente, Cominciamento d’alcuna cosa. Bon principio b cativo pi»-. Le susine mi diventali bossacchi, Principio buono, fine cattivo — Cativo principio, Incomin-ciulgiu, imperfetto e tedioso incomincia-mento. Dal principio al fin, Dall’ uovo alle frutta; Da imo a sommo; DaWa alla seta; Dall’alfa all'omega. El principio xe el più dificile, Il più tristo passo è quel della soglia; Il più duro passo che sia è quel della soglia, dicesi fig. e vale La difficoltà sta nel principiare. PRO Vardarsk dal principio, Aver cura aì-l’infornare, detto fig. e vale Aver cura di cominciar bene le cose. No trovàr nè principio nè fin, Non trovare o Non rinvenire ne capo nè coda, nè principio nè fine di che che sia, e fig. Non trovar modo nè via nè verso di riuscire in che che sia. PRINCISBÈCU, s. ni. Metallo del Principe Roberto, Metallo composto di rame e di ze-lamina. Specie di tombacco di bellissimo colore. PRINDESE, 8. m. Rrindisi, Invito fatto in bevendo. Far un prindesb, Far brindisi; Propinare, Bere alla salute d’alcuno — Render ragione, Bere secondo P invito avutone. PRIÒR, s. m. Priore, Colui ch’è neU'uffizio del Prioralico, Capo di alcune corporazioni religiose. Priòr dp. l’ospeàl, Spedalingo e Spedaliere, Quello eh’ è addetto a soprintendere ad uno spedale. Priora de le Citèlb, o simili, Mammana, Dolina posta al governo delle Zitelle e d'altri conservatorii di donzello. PRISTINO, add. Voce latina eh' era usata nel Foro Veneto. Nella cause decise alle Quarantie ed ai Collegi, se la Parte appellata rimaneva soccombente, poteva, mediante un atto che dicevasi Costituto di pristino, ricominciar di nuovo la causa, e far cosi fino a che fosse pronunziato il giudizio di conferma. PRIVATISTA e nel plur. Privatisti, adii, masc. che talora ha la forza di sust. ed è voce dell'uio specialmente nella Università di Padova. Chiamasi Privatisti quegli Studenti delle leggi, che matricolati sono ammessi a fare il corso legale sotto la direzione d’ un privato maestro, autorizzato però dal Governo ad insegnare, salvi gli esami pubblici due volle all’anno, a'quali siffatti studenti debbono sottoporsi nella Università. PRIVATÌVA, s. f. Privativa, Voce dell’uso, che potrebbe anche dirsi Privilegio esclusivo, cioè Privilegio di diritto di godere d' un dato benefizio qualunque, che esclude ogni altro godimento dello stesso diritto. E quindi Privativamente, vale Con privazione o esclusione di altri. Privative chia-man8Ì in termini di Finanza le derrate del tabacco, del »ale e della polvere da 8chioppo, perchè la veudita loro è di pubblico diritto esclusivo del Principe. PRIV tTO, *. m. Privato, Contrario di pubblico, e vale Particplare, persona privata : dieevasi sotto il Governo Veneto per opposto al Patrizio che riputavasi persona pubblica. PKO, s in. Censo; Interesse; Merito, Frutto che si paga sul danaro o capitali che si negoziano. Dar soldi a prò, V. Censo. Pro, dicesi anche da noi per Giovamento, Utilità. Fai prò, Approdare, Esser utile — Bon PRO 535 prò, Buon prò li faccia, si dice Per augurar altrui bene rallegrandosi di qualcho sua felicità — Cossa che fa prò, Proficiente ; Nutritivo; Alimentoso — Cativo prò, Mal prò cioè Mal effetto — Cossa che no fa bon prò Esser vigilia di cattiva festa ; Far quel prò che fa l’erba a’eani; Forare il gozzo, Non giovare. Pro r contra, In prò e in contro Ovv. Pro e contro, vale In favore e disfavore. PROBLÈMA, 8. m Problema, Proposizione che si può impugnare e difendere. Quindi nel parlar famigliare questa voce è da noi usata nel sign. di Dubbio o Incertessa. Se ri. farà ben o mal l’ è un problèma, Se eg’i sia per riuscire a bene o a nuile Ma è cosa di dubbio evento — Cossi s'abia adesso da fir l’è un problèma, Qual sia in presente la risoluzione a prendere è problematico, cioè È da disputare, è cosa incerta. l'ROG AZZ VR, v. Procacciare, Procurare, Trovar modo, Provvedere. PROCEDER, 8. m. Procedura, L’ordine de'processi criminali. Savèr o no savèr el procèder, Sapere o Non saper la creanza o /’ urbanità, il procedimento o la procedura, cioè La maniera di procedere o trattare. PROCÈDER, v. Procedere, Derivare, Nascere, Discendere. Procèder ben o mal, Condursi ; Diportarsi ; Regolarsi o simili, bene o male. PROCEDIBILE, add T. del Foro ex Veneto, Ammissibile in giudizio, e s’intendeva Atto. PROCEDIBILITÀ, s. f. Procedibilità, Voco usata dal Foro ex Veneto, Verbale di Procedere, e vale Ammissione in giudizio. PROCEDIESTO, T. ani. e vai «Proceduto, add. di Procedere. Ora dicesi Procedùdo. PROCEDURA, 8. f. Procedura, Maniera di procedere e di trattare. Processura, vale l'Ordine de’processi. . PROCESSO, 8. m. Processo. Fa* un processo a uno, Processar uno, Sottoporre un imputato ad inquisizione criminale, od anche politica. Far un processo adosso a uno, Far i conti addosso ad uno, Dirne male. Processo verbàl , Processo verbale, Francesismo eh’ era usato da noi sotto il cessato Governo italico negli alti pubblici, che i Lombardi dicono Protocollo, e chiamasi un Alto publico qualunque che attesti i un falto positivo. PROCLAMA, s. ni. Proclama. Si chiamava-! no con tal nome sotto il Governo Veneto gli Editti de’ Magistrali che pubblicavamo per lo più colle stampe e si affiggevano, j PROCLAMAR, v. Proclamare, Pubblicare ad alta voce. Baciare alcuno su per la piaz-sa, supe'canti, Palesar pubblicamente cosa segreta, per lo più a biasimo altrui. Proclamàb un Re, Proclamare o Salutare un Re, Riconoscerlo per Sovrano — Acclamare, vale Fare applauso o Eleggere per acclamazione.