TRE T R I T R I 767 TRE>ENDÀR (colla s aspra) v. Puntellare, e propr. colla voce vernacola intendesi il puntellare o Sostenere un pezzo di muraglia, per rimettere di nuovo il pezzo inferiore. TRESENDIERE, s. f. T. depuratori, Puntelli, Vani di legno grossi che si mettono a sostegno d'un pezzo di muraglia superiore sotto cui si vuglia rimettere di nuovo il pezzo inferiore. TRESENT1STA (colla s aspra) s. m. Trecentista, voce dell' uso, Autore del trecento; e Colui che scrive italianamente nello stile praticato nel secolo quarto-decimo. TRESKNTO, Trecento, Nome numerale. TRESlOLA) (coll’ 8 dolce e l’o aperto) s. f. TRESÒLA ) T. de’Pese, lo stesso che To-CNA, V. TRESÒRO, s. m. T. ant. Tesoro. TRESPIO, s. m. V. Zoco e Cavaleto TRESSA (coll’e larga) s. f. Scorciatoia; Traverso; Traversa, Strada più corta — Andàr ph.k le teesse, Andare alla stagliata o alla ricisa, per iscorciatoie, per la traversa, pe’ tragetti, alla spezzata. Andare per la via più corta; e dicesi anche in sentimento figuralo. Tressa he pena, Frego, che anche dicesi Scancellatura ; Scancellamento ; Fregac-ciolo, Frego fatto alla peggio; e quindi Frcgacciohre, V. Tressàr. Tressa da grisiole, T. do'Valligiani, V. Pare. Tirar tressa, Io stesso che Tressàr V.— Detto figur. vale Trascorrere ; Trasandare ; Sorpassare ; Mettere in noh cale, in abbilo. TRESSÀ, add. Cancellato ; Lineato ; Fregacciolato, Dieesi della scrittura. V. De-pemà. Oso TRESSÀ. V. InTRESSÀ. Cavàlo tressà, Cavallo quartato, cioè Grosso e membruto. TRESSÀDA, s. f. Cancellatura ; Cancellamento. Il cancellare. Dir ona tressàda, Cancellare. TRESSADÌN, add. Tarchiatello ; Cresciutocelo, dicesi per Agg. a Fanciullo che sia in carne e ben vegnente. TRESSÀR, v. Scancellare; Cancellare; Dar iui frego; Fregacciolare ; Dipennare, Dicasi della scrittura che si cancella colla penna. TRESSENTÌSTA, V. Tresentista. TRESSÈTA, s. f. Lineetta — Do trrssite, Due lineette, Due brevi linee parallele o simili. Tresseta, dicesi anche per Piccolo frego o Cancellatura. TRESSETE (coll’ e aperta) s. m. Tresette. Specie di giuoco notissimo di carte, che si fa pfr Io più in quattro. Alcuni dicono Tres-setti. TRESSETÌN, 8. m. dim. di Tressete, detto anche Tressete piceghin o a to* so la carta, chiamasi Ouello che fassi da due soli giuocatori, con dodici carte per cadauno; le rimanenti del monte si prendono ad una alla volta. TPiESSO (eoll'o largai s. ni. Pinolo, Legno da basso delle seggiole o simili; un de’legni che tengono unite le scranno. Tresso, dicesi pure per Traverso; Canteo; Regolo; Appoggio, Legno messo a traverso per impedire o fortificare. Tresso iipl halcón, Slanghella ; Spran-ghetta, Quel legno che tien aperte le imposte delle finestre. TRESSO, add. Bieco; Travolto; Torvo, e si dice per lo più degli occhi. Andàr prr tresso, V. Traverso. Botar tresso, Riuscir male, di mal costume: dicesi d’un giovane. Dar tresso, Dar torto; Dar cartacce, fig. vale Non aderire, Non voler acconsentire. Non rispondere secondo il gusto di chi richiede. Oppugnare; Rimproverare — Dare stroppio, vale Impedire, Contrariare V. Storpio. Dar de trrsso, Dar sulle mani altrui, sulle dita, sulla nocca ; Dare stroppio ; Dar delle leggi o leggiaccie, Porre impedimento. Dare alla radice, fig. Levare ogni occasione di proseguire alcun negozio. Dar de tresso, Maniera ant. vaio Incontrarsi; Avvenirsi — Se qoalcona me dà de tresso, Se m' avvengo in alcuna, cioè Se la incontro por via. Vardàr tresso, Guardare di mal occhio. Responder tresso o per tresso, Dar delle leggi o leggiaccie. Modo basso, che vale Rispondere a traverso o bizzarramente. Vuoimi per tresso, Venire dall’accidente, qualche fiata, qualche tratto, di rado. Zentb tressa, V. Zentb. TREVO, s. m. T. marin. Treguo, Vela maestra; Onde per Tregui s’intende le Vele dette la Maestra ed il Trinchetto. Dicesi anche di Vela quadra che si adopera talvolta nelle galere, tarlane ecc. TREZIÒLA (colla z aspra) s. f. T. de’Peac. Palamite, Lunga funicella detta Trave, a cui sono annodate molte funicelle più corte dette Bracciuoli, ciaschedun de’ quali è armato di forte amo con esca e che gettato in mare si ritira la mattina co’pesci che vi son presi. Anticamente dicevamo Trezoola. TRIA, s. f. Triglia (dal greco Trigle ). Pesce di mare notissimo ed eccellente a mangiare, conosciuto già da’ Latini col nome Mullus, detto poi da Linneo Mul-lus SurmuIctus. Il suo colorito diventa rosso quando gli sieno levale le scaglie. I pescatori dell’ Istria gli dicono Barbón. V. Barbón. TRIA, s. f. Tavola a mulino, Specie di giuoco di tavole, che si fa in due sopra le figure di tre quadrati concentrici divisi pi>r mezzo da una croce. In Toscana dicesi Filetto e Smerelli. Zogàr a tria, Giuocnre a tavole di mulino, o a filetto o a smerelli. Tua a molinolo, V. Moliselo. TRIACA, ». f. Triaca o Tiriaca e Teriaca o Otriaca, Composizione medicinale di moltissimi ingredienti, notissima, che si fabbrica spp.ialmente in Venezia, e di cui si fa gran commercio in Levante. TRIACANTE, s. m. Maestro di far triaou, Speciale che compone e vendo la teriaca. TRIANGOLO, s. m. detto in T. de’Fabbri, Lima di terzo punto, Lima eh’è formata di tro angoli. Triangolo de la setibana santa. Saetta. V. Candrlikr. Triangolo da bordo, T. Mar. Attaccato-io, Aggiunto di Ponto formato di assi congegnale, che s’attacca ai fianchi della navo che si vuol calafatare. TRIRIA, s. m. T. fa in. Catione; Volpone, Uicesi di Uomo e vale Astuto, Furbo, Sagace, Che sa darla ad intendere. V. Fu- BÌA. Piluccone, Uomo che volentieri e vilmente piglia quel d'altri. Fantino, dieesi di Uomo vantaggioso, e che faccia professione di aggirare gli allri. THIROLO DA TERA, s. m. Tribolo terrestre, Smìa di pianta detta da’Sistematici Tribulus terrestris, la quale produce il suo frutto spinoso e le sue froudi simili a quel- lo della Portulaca; le sue viticeile so no vanno per terra. Nasce presso a’fiumi e nelle ruine delle case. Vedasi il Tribolo acquatico alla voce Triooli. TRIRÙN, s. m. Tribuno, Grado o uffizio di Magistratura repubblicana, ch’ebbero anche i Veneziani nel primo loro governo, dall'anno 456, sino al 097 prima dell’istituzione della dignità Ducale. TRIBUNAL, s. m. Tribunale, propr. dicesi il Luogo dove seggono i Giudici a render ragione; dal lat. Tribunal, cosi detto »’tempi latini Quia ibi Tribunus jus dicebat. La tavola a cui s'assidono chiamasi Banco. Tribunale però si dice, come voce del-l’uso, al Consesso de’ giudici ragunati a dar ragione. Sotto i Veneti dicevasi propr. Tribunale a quello de’tre Capi del Consiglio de’diecl e degl’ Inquisitori di Rtato; gli altri Consessi giudicanti avevano il titolo rispettivo di Consiglio o di Magistrato. Nelle Città dello Stato di Terra-ferma i Consessi criminali formati dai pubblici Rappresentanti e dagli Assessori, dicevansi Corti. Ne’ tempi del Governo italico bì chiamavano Tribunali civili e correzionali quelli eh’erano composti di tre o quattro giudici soltanto, e dicevasi Corte di giustizia criminale il Consesso di otto giudici almeno. TRICII-TRACH, s. m. T. de’Fabbri, Onel-P ordigno di ferro impernato nel mezzo, che posto ad un uscio serve per aprirlo c serrarlo per via di due funicelle stando in letto. Trich Trach dal francese Trictrac chiamasi anche un giuoco, che fassi sopra un tavoliere con dadi e girelle. In italiano chiamasi Sbaraglino tanto il giuoco quanto la tavola su cui si fa. Una bella descrizione di questo giuoco trovasi nel Mezzogiorno dei Parini. Trieche, Tracche e Trich trach, Voci imitative di quel roraore che fa chi camini-