372 L I M Li«e dì polir, Lime bastarde sono Quelle d’un grado al di sotto delle ruvide. Lime mezze bastarde, Quelle che non sono nè troppo ruvide nè troppo dolci, ma che stanno in mezzo dello lime bastarde e delle dolci. Lira* o Lima sordina, detto fig. Linguaccia ; Lingua tubarla o serpentina, vale Maldicente — Jìosura o Rodilura o Lima sorda, detto pur fig. può alludersi ad una spesa apparentemente insensibile ma continua, che distrugge od altera l’economia. Lima, in gergo vale Camicia. Lima, nel vernacolo ha pur il signif. di Seccatura — Ti xf. una gran lima, Tu sei una gran nula ; un tormente , una secca-tuia, uno sfinimento. LUI V o Lijiào, add. Cervf.lo i.ijiao. Maniera ant. usata dal nostro Andrea Calmo. Cervello, ossia Intelletto o Giudizio perfetto, aggiustato. LIM\R, v. Limare, Polire colla lima. E parlandosi di cose di spirito, vale Perfezionare, Correggere, Polire. Tornar a lijiàr, Rilimare. Liuarse l’anema, Limarsi il cuore; Delimarsi, Rodersi, Consumarsi; detto figur. LIMAÙRA o I.imadùra, 8. f. Limatura ; Ro-sura; Rosume, Quelle particelle che cadono, dalla cosa che si lima. Limadura de l oro o de l’aiizento, Culla Quegli ecamuzzoli cioè minutissime parti-celle dell’oro e dell’argento che si spiccano nel lavorargli. LIMBÈLO, (coll’e aperta) s. m. T. de’Fale-guami, Pialla. Specie particolare di pialla. Limbèlo d’ una tola, Commettitura ; Augnatura. V. Incastro. LIMBO, — Star al limbo., detto met. Essere o Vivere nell' incertezza — Mi son al limbo, Io non so nulla di quell' a/fare ; Non ho notizia alcuna ; Son in vera ignoranza. L1MÈLA, (coll’è aperta) s. f. T. de’Beccai, Stomachino, Specie di Animella che sta attaccata alla milza ed al fegato. LIMEN, 8. m. Donadello, Nome d’un piccolo libretto, eh’ è la prima introduzione della grammatica latina. Studiar kl limen, Studiare il Donadello. LIMÈTA, 8. f. Limusza, Piccola lima. LIMITA, add. Limilato ; Circoscritto. Omo limita, Di limitate fortune — [)" ingegno limitato ; Di moderato talento — Uomo assegnato. Quello che spende con regola e misura. LIMITAR, v. Limitare, Ristringere. Limitarsi: co le spese, Averassegnatez-za, cioè Risparmio, Parsimonia. LIMITO oDimito s. m. Dimito oGuarnello, Tessuto d’accia e di bambagia. L1MÒN, 8. m. Limone, Agrume noto, chiamato in Sistema Citrus medica varietas limon. Strucàr i limoni, detto fig. Far lo stro- L I 0 piccione-, Stropicciarsi il petto; Fare il picchiapetto, Fare il bacchettone. V. Stbu-calimoni. LIMONÀDA, s. f. Limonea, Bevanda fatta con acqua, zucchero, e agro di limone. LIMOSINIÈR, V. Lemosinièr. LIN, s. m. Lino, Materia da filare notissima, la cui pianta annuale è detta da Linn. Lima», usitatissimum. Lin marzolìn, Lino stio o mezzano o marzolino o marzuolo, Lino che si semina in Primavera. Lin vf.rnizzo, Lino vemìo, Lino che si semina d’inverno. Lin muneghin, Bisso, Agg. di quel Lino che all’estrema finezza unisca un estremo candore. Semenza de lin. Linseme o Linosa. Batf.r f.l lin, V. Bater. Gramolar el lin, V. Gramolar. Masaràr el Lin; V. Masaràr. Netàr f.l lin dai stopazzi, Scapecchiare il Uno; V. Petenàr e Stopazzi. LINARIÒL, s. m. Linaiuolo, Quello che ha bottega e vende lino— Canapaiuolo, dicesi se tende Canapa. LINARIÒLA, 8. f. La femmina del Linaiuolo, che 9ull’eseinpio di voci consimili così torniate, potrebbe dirsi Linaiuola. LINDVRSE, v. Ragnare, Dicesi de’Panni o drappi quando cominciano a logorarsi. LINDO, add. Lindo, Attillato, Azzimato, dicesi delle persone — Belo lindo, Allindilo; Allindato ; Raffazzonato. Roba linda, Liso ; Frusto ; Domo ; Domato; Raso ; Logoro, dicesi di Tele o Panni alquanto consumati. V. Fruà. LINEA, s. f. T. degli Stamp. Linee o Righe Linee dritte che segnano la carta, che sono in uso alla testa de’ capitoli o dopo i titoli correnti delle pagine — Linea rotta o morta dicesi da essi Quella che si forma colla sola prima parola del discorso, lasciando ili bianco il rimanente del verso. LINGUAGIO, V. Lenguàzo. LINÒN, 8. ni. Linone Linone, Francesismo moderno. Specie di Cambraia introdottasi sul finire del secolo ultimo scorso, ma eh’ è poi ita in disuso. LIO, s. ni. Lido e nel verso Lilo, che dicesi anche Marina marina ; Riva riva ; Piaggia piaggia, Terra contigua al mare. S. Lio, San Leone, Nome di un Santo e Titolare d’una Chiesa di Venezia, già parrocchiale ed ora succursale di S. Maria Formosa. LIOGO, V. Logo. LION, s. m. Leone, Animale feroce della famiglia de'gatti, notissimo, detto da Linneo, Felis Leo. Criàr del lion, V. Criàr. LION A, s. f. Leonessa o Lionessa, La femmina del Leone. LIONCIN, s. m. Liocorno o Unicorno, Animale feroce, che ha un sol corno diritto in fronte ; ed è chiamato da Linn. Monodon Monoceros. LIONFANTE o Elefante, s. m. Elefante ; L I R Leofante ; Liofante e Lionfante, Animale noto, ch’è il maggiore de’quadrupedi. Il suo naso, ch’è fatto a guisa di tromba, si chiama Proboscide ; e i suoi denti principali staccati dalla bocca, son detti Avorio. Si chiama in Sistema E'cphas maximus. Criàr del lionfante V. Criàr. LIPA, s. f. Lippa, Nome di Giuoco puerile, così anticamente da noi chiamato, che a Firenze dicevasi Arè buse, e qui ora Pandòlo. V. Andè a zogàr a la lipa, Va a giuocare ai noccioli, e vale Voi non sapete giuocare, Voi acciabattate nel giuoco ;ovv. Non sapete far nulla di buono, che direbbesi altrimenti, Andate a riporvi; Andate a farvi friggere. LIQUEFARSE, V. Desfarse. LIQUERIZIA, s. f. Liquirizia; Lcgorizia; Logorizia e Regotizia. Pianta detta da Linneo Glycyrrhiza glabra, la cui radice è d’un grand’ uso nella Medicina. 11 succo di questa radice condensato si chiama Sugo di ìiquerizia. Nasce in Russia e nel Levante. LIQUIDITÀ, s. f. T. Forense. Liquidazione, Pareggio eseguito de’conti. LIQUIDO, Liquido, agg. a Materia, e vale Fluido, contrario di Sodo. Liquide le ganasse quanto f.l brodo, fu detto esageratamente di Donna vieta ed arsiccia, per voler dire Guance vizze o flosce. Conto liquido o Credilo liquido, diciamo anche noi per Chiaro e senza eccezione : e quindi Liquidare per Metterlo in chiaro, e Liquidazione. LIRA, s. f. Libbra, Sorta di peso — La libbra di Venezia si distingue in grossa e sottile. La grossa è d’ once 12 da carati 192 per ogni oncia, che corrispoudono a once 19 di libbra sottile, ed equivale quasi ad un Funto di Germania ; e serve pel peso de’ commestibili. La libbra sottile, che pur dividesi in once 12 di soli carati 122 per ogni oncia, si usa pel peso dei generi di lusso, come del caffè, dello zucchero e di tante altre cose. La Libbra metrica novellameute introdotta è la decima parte d’ un rubbio e vale once dieci metriche o sia libbre due oncia una di peso grosso Veneto. Lira o Liura: La Lira Veneta dividevasi in venti soldi e ogni soldo in dodici piccoli o bagattini. Non eravi però a’tempi nostri nè la moneta effettiva della lira, e meno poi quella del bagattino. Nel Governo italico abbiamo avuto in corso ed effettiva la Lira italiana, eh’ era in circa il doppio della Veneta, dividevasi in cento centesimi di rame e corrispondeva perfettamente al Franco. Ora soppressa la moneta italica, abbiamo la Lira Austriaca che dividesi pure in eento centesimi di rame o in venti carantani, e chiamasi comunemente Svanzica, dal Tedesco Zwanzig, al quale corrisponde il valore di 87 centesimi italiani jo sia trentacinque soldi Veneti.