G R A GRADA, s. f. Grata ; Graticolato ; Ingrati-colato, inferriata a guisa di graticola. Grada del Confessionario, Graticcia del Confessionario. Grada, detto in T. de’ Pese. Graticcia, Ordine in forma di grata, con cui uelle valli nostre maremmane si fanno passare i pesci più piccoli da un luogo all'altro, mettendolo come porta della chiavica. GRADADA, s. f. Voce antica; ed era precisamente Quella che ora diciamo Scalinada, Gradinala. Inlendevansi li gradini delle rive che servono per montare in barea e dismontarne. GRADASSÀDA, s. f. cbe nel plur. dicesi Gradassak, Smargiasseria; Rodomontata; Sbraciata; Braveria. GRADASSO. V. Bravasso. GRADELÀDI, s. m. T. Mar. Carabottino, Specie di Graticolato fatto di piccoli legni riquadrati e lunghi, che s'incrociano ad angoli retti, e s’incastrano gli uni cogli altri per la metà della loro grossezza. GRADEL.AR, v. Retare; Tirar la rete, Dicesi da’ Pittori quando tirano alcuni quadrati per copiare un quadro dal piccolo al grande. Quindi D segno o Pittura retata. GRADINA, s. f. Gradina, T. degli Sculto-rij Ferro piano a foggia di scarpello a due tacche, che serve agli Scultori per andar lavorando con gentilezza le loro statue, dopo aver adoperata la subbia e il calcagnuolo. GRADUATO, s. m. Vocabolo ch’era in uso tra i militari del cessato Governo Veneto : voleva dire Ufiziate superiore, ed iutende-vansi il Maggiore, il Tenente Colonnello ed il Colonnello, i quali trovansi nel grado di mezzo tra lo stato generale ed il subalterno. GRAE, o Graèla o Gra, s.f. T. de’Ballilani. Graticcio, Strumento intessuto di verghe, sul quale i Battilani batton la lana. GRAELA, o Grf.la. s. f. Gradella; Gratella e Grata ed anche Graticola e Grulicolellu, Strumento di ferro da cucina notissimo. Bastoncelli si dicono que’ferri che formano la graticola. Graticola, dicesi in genere di Qualunque strumento o ordigno fatto a guisa delle graticole da cucina. Graèla detto in T. de’ Battilani, V. Grae. Grakla, detto in T. Agr. Ammostatoio, Legno col quale si pigia, fatto in forma di graticola. Andar o Passar da la orarla a la ferso-Ra o Cascar da la graela in fogo, Modi fig. Cader dal'a padella nella brace; Uscir dalla brace e rientrare nel fuoco, Valgono Schifando un male incorrerne un maggiore — Imbollar sopra la feccia, Aggiunger errore sopra errore. La graela che cria a la fersora, V. Paela. GRAELÈTA, s. f. Graticoletta ; Graticcinola, Picciol graticcio. GRAESiN, add. e sust, Di Grado; Abitante di Grado, V. Grao. Boerio. GRA GRAÈTO, s. m. Listello; Regola ; Aggeo o sia Risalto, Parte della Cornice. GRALAÒN. V. Caubrùn. GRAMATICA, s. f. Gramatica o Grammatica. Va l più la pratica de la gramatica, VaI più la pratica della teorica, cioè 1’ Esperienza è più utile del sapere. GRAMATICHÈTA, s. f. Grammaticuccia. GRAMATICHÈTO, add. Grammaticuccio e Grammaticuzzo, dimin. e avvil. di Grammatico — Gramuffastronzoli, voce bassa, Grammaticuzzo, Pedantuolo, Saccentello. GRAMAZZO, add, Poveraccio ; Poverello, Voce di compassione verso d’alcuno. GRAMÉGNA, s. f. Gramigna o Gremigna e Grano delle formiche, Pianta d'erba notissima, detta da’ Sistematici Triticum re-pens, ed anche Gramen caninum. Le piante Graminee si dicono anche Genicolate, per Aver un fusto articolato e che si piega in ginocchio — GenicoH chiamatisi quelle articolazioni delle quali sono organizzate le radici ed i culmi. L’abbracciantc gramigna. Orto pien dp. gramegna, Orlo gramignoso. GRAMEGNÈTA, s. f. Gramignuola. GRAMERCÈ. Grammercè-, Particella di ringraziamento per favore o grazia ricevuta. Gramercè che la m’ abia saludà, Grammercè ch'ella mi saluti o tu’ abbia salutalo. Diciamo ancora Grandezza degnarse. V. Grandezza. GRANITA, 8. f. Voce antiq. Lista, cioè Quelle che si pongono sulle vesti donnesche per ornamento. GRAMO, add. in sign. di Misero, Infelice, Gramo — Povero gramo ! Poveraccio; Poverello — L’è on gramo, Egli è un misero, un tapino, un infelice. Chumarse gramo, Pentirsi — Me chumo gramo de averghf, volcdo ben, Mi pento o Duoimi o Mi duole ; Mi spiace d’ averla amata. Gramo mi ! Locuz. ammir. Guai a me, Povero me — Gramo ti, Guai a te—Gramo ti ve, V. Ve — V. Star frf.sco in Fresco. GRÀMOLA, s. f. Gramola e Maciulla, Stro-mento noto, composto di due legni, con cui si dirompe il lino e la canapa per nettarli dalla materia legnosa. Chiamansi Coltelli que’due legni ch’entrano nel canale della Maciulla. Gramola da pasta , Schiappa e Gramola. Gramola dei denti, Mascella; Ganascia; Mandibola. Gramole df.spigolae, Locuz. antiq. Bocca sferrata, Senza denti—Mascelle sdentale. GRAMOLA, add. da Gramolar, e dicesi anche Despigolà. GRAMOL AR, v. Gramolare e Maciullare, Dirompere il lino, la canapa etc. colla gramola per separarli dalla materia legnosa. V. Spolaora. GRA 31 o Gramolar la pasta, Gramolare; E ove non c’è gramola e la pasta si lavora co’piedi pestandola, allora dicesi Ca’care. Gramolar coi denti, Masticare ; Macinare. V. Masenàr. GRAMPIA, s. f. o Arpesi da ataco, T. Mar. Grampia, Maniglie di ferro che s’inchiodano nel bordo del Vascello per di fuori quando ai carena, per assicurarvi le controsar-chle. GR AN, s. m. Grano. Grani, Frumenti, Sotto questo nome si comprende generalmente Ogni altro seme di biada cereale o graminoa, atto a far pane o polenta. I Lombardi dieono Granaglie. Gran de molta pagia, Grano molto impaglialo : cioè Poco frumento e molla paglia. Gran vestìo, Grano lopposo. Sgusse o Scorza dei grani, Loppa o Lolla. V. Scusso. Gran butà a tera, Grano allettato, Quel- lo che si trova iu terra, abbattuto dalla pioggia e dal vento. Tutti i osei conosse f.l gran, detto metaf. Ogni uccel conosce il grano, che vale, Il buono piace a tutti. * Totti i osei no conosse el gkan, altre! dettato metaforico, che usasi in occasione di taluno, che rifiuta ciò che dovrebbe accettare premurosamente, mostrando col suo rifiuto di non conoscerne l’importanza o il va lore. Gran d’ ua, Granello o Acino — Scorza dei grani d’ua, Fiocine e nel plur. Fiocini, La buccia dell’ acino. V. Cigolo. — Pie N DE GRANI COME l’dA, AcÌHOSO. Gran de pomo ingrana, Chicco, Granello o acino di melagrana. Gran, in T. degli Oriuolai, Turacciolo, Cosi essi chiamano tutti i pezzi d’ottone, che si ribadiscono nelle piastre delle mostre e de’ pendoli. Grani d’ incenso, Lagrime d'incenso. Gran del fogòn, V. Schiopo. — Meter el gran, Ingranare o Far il grano, Mettere un granellino d’oro nel focone d’una canna acciò resista più all’ azione del fuoco e non s’allarghi più del dovere. Il Grano, per peso è la decima parte di un danaro. GRAN. Voce sincopata di Grande. Vedi Grando. I)e gran inverno ; De gran mezodì, Di fitto verno ; Di fitto meriggio, Per denotar il colmo del freddo e del caldo. GRANA, s. f. Grana, Animaletti poco diversi dai pidocchi de’ fichi e dalle cimici degli agrumi, poco maggiori del grano della saggina^ e del colore di essa, convessi, che si trovano in abbondanza uelle montagne della Spagna e nella Morea, e si nutriscono sopra un arboscello chiamato Elee. Questa grana serve a tingere i panni in rosso e paonazzo, ed anche agli usi della medicina. | GRAN ARISTA, s. m. Custode de’ grani, 40