076 SOR Fare il callo a una rossa; Far toprosso, cioè Assuefarsi, Abituarsi, Avezzarsi. Soraosso iiei cavìli, Sopraosso e Schiene II a e Se/lineila, Malattia de’cavallì nelle gambe dinanzi tra ’I ginocchio e la giuntura del piede. SORAPENSIÈR, detto avv. Sbadatamente ; Inconsideratamente ; Alla non pensata; Improvvisamente ; All’ improvvisla. Un sorapknsièr. detto sust. Una inconsideratezza o inconsiderazione, inavvertenza o leggera imprudenza. SORAPONTO, s. m. Sopraggitto ; Punto a sopraggitto, Sorta di lavoro ohe si fa coll’ ago o per fortezza o per ornamento, V. Cosmi e Ponto. SORAPOSTA, ». f. T. de'Maniscalchi, V. Gutardo. SORÀR, v. Intiepidarv ; Intiepidire, Di caldo ridur tiepido. In altro «ign. Asolare; Sollevarsi ; Respirare; Svagarti ; Svagolare, Procurarvi sollievo o refrigerio, prender ristoro, cessar alquanto dalla fatica: che dicesi anche Pigliare un po'd'asolo ; Andare a diporto ; Prender allegg¡amento, conforto, ristoro ; Ricrearti ; Smattonarti, V. Sono. Soni» co la testa, Distrarsi; Andar vagando co la mente; Levarsi a volo; Spargersi la mente; Ed anche Dimenticarsi. SOR ASCII ÈN V, s. f. (colle chiusa) Sopraschiena, T. de'V’sdigiai, Quella striscia di cuoio, che passa sul dosso del Cavallo di carrozza e serve per sostener le tirelle e la catena. SORASTANTE, a. m. Soprastante ; So-prantendente, Quegli cbe soprintende qual-che opera o lavoro a lungo. SORASTÀR, v. Soprastare o Sovrastare, Star sopra. Esser superiore e Superare o Vincere. SoKASTÀ» A 0!« LAVORO O A ON LOGO, So- prantendere o Soprintendere a un lavoro. SORATACO, s. in. Sopratacco o Coperta. dicesi il Suolo che vien sopra il tacco delle scarpe. Sosataci», detto per agg. a Uomo, V. Ignorahtk. SORATÙTO, s. m. Sortii, detto dagli Spagnoli Sopratodos. Abito indossato sopra tutti gli altri abiti che si hanno attoruo. Meglio forse sarebbe Soprabito. Sor a iuto o Sora tot», detto avverbial. Soprattutto o Sopra lutto, Principalmente. SORAVAÌNZÀR, v. Sopruvanzore, Superare. \ ale anche per Avanzare. Sporgere o Sporgere in fuori. SORA VENTO, s. ni. Sopravvento, Vantaggio del tento ohe si gode rispetto a chi sta sotto vento. Essere o stare sopravvento. Aver el soRAVgNTo, dello fig. Essere o Stare sopravvento, vale Aver superiorità, vautaggio sopra altri. ^ AR DAR UE JIAGNÀR KL SOR*VENTO. T.OCU- tione Mar. Guardare il sopruuuento, vale SOR Governar la nave in guisa che abbia sempre il vantaggio del vento. SORVVESTV, V. Sofravesta. SORAUFÌZI, Titolo volgare di Magistratura del cessato Governo Veneto, eh’ era composta di tre patrizii, detti Provveditori sopra le ragion degli uffizii, cui spettava I’ esazione delle decime imposte agli Ufizii o Cariche ministeriali di Venezia e del suo Stato. SORVZONTA, modo avv. Soprappiù ; In oltre ; Da vantaggio — E per sorizonta kl varoacuòr, disse il Calmo in una sua lettera, E per sopnippih il guardacuore. SOKAZONZER (composto da Sora e zon-zer) v. d'uso anche antico, Sopruggiu-gnere; o Sopraggiungere e Sorgiungere ; Sorgiugnere e Soprarrivare, Arrivare improvvisamente. SORBA, s. f. Voce ant. che dicesi per Sor-rola. nel sign di Busse, Percosse. Asfktìr le sorse, Aspettare le buste. SORBETÀ, add., Sorbettato, Congelato eo-me sorbetto. SORBET VR, v. T. de’Caffettieri, Far sorbetti o Congelare a guisa di sorbetto. V. Impbyrìr. SO RII Eri Era. s. f. Sorbe ttiera ; Giara da sorbetti, Vaso di stagno fatto a cilindro, nel quale si tiene a congelare il sorbetto. Esser osa sorbctier», Esser un freddoloso o freddata. Dicesi di uno che patisce estremamente il freddo. SORBÈTO, s m. (dal Sorbire) Sorbetto, Bevanda congelata. Qoel dai sorréti, Sorbettiere, Colui che fa e vende sorbetti. Sorbito impetri« . detto per metafora. Flemma noiosa, dicesi famil. di Persona estremamente flemmatica. \o LO TORIA GKANCA IN SORRÉTO, JVoil ¡0 pigliaci se anche mi fosse dato in fricassea o stemperato in uovo a bere ; e vale Co rifiuterei a marito assolutamente. Sorbéto. nel parlar fam dicesi nel sign. di Risciacquataj Aspra riprensione — Dopo I1E QOEL SORRÉTO CHE GHE XE TOCÀ, Dopo quel solenne rabbuffo; Dopo quella risciacquala o quel lavacapo, cioè Quella riprensione. I Fiorentini dicouo in questo senso metaf. Pillo'a. SORBÌll. v. Sorbire, Ingoiare, Mandar giù dalla bocca senza masticare. Sorbir a sorsi, Sorbecrhiare. V. Smr-SEGIÌR. Sorbir e sagrar, Inghiottire ; Ingollare; Ingoiare. Mangiar avidameute. Sorbir de la tkea. Assorbire; Imbeversi; Succiare, si dice in T. agr. di Quelle terre che lasciano volentieri passar l’acqua. Sorbir on* cossa, dello Gg. Rere una cosa, cioè Crederla buonamente — El l’ha sorbì*, Ei l’ha bevuta, cioè La eredetto — Mi so la sorbo, Io non la gabello o la non la patto, per dire lo no la credo — In altro sign. Bisogna sorbirla. Coninen succiarla, cioè Soggiacere e sop- S 0 R portar qualche cosa, benché contro sua voglia — Ber grosso, Sopportar ingiuri» senza risentirsene. Sorbir la lezio* Divorar la lezione, Imparar presto. Sorbir c.\ siropo, detto Bg. Inghiottire o Ingollare un boccone amaro. Sorbir on vovo, Bere un uovo. Vvkr p»ora che < ve la sorba, Temete voi che ve la mangino, che ve la rubinoli Come tur o sorbir ox vovo fresco, Come bere o su dare un uovo fresco, detto fig. e vale Cosa facilissima a farsi. Sorbir qoalcùn, detto Dg. vale nel sign. di Superare o Vincere alcuno o sia nelle forze fisiche o sia nelle morali — Mi lo sobbo, lo lo tuperoj lo avanzo, giusto come bere un uovo — L’ho sorbì» coibk on vovo paesco, 1/ho conquiso come una pulce. SORBOLV, s. f. Sorba, Fruito dell’albero Serbo. Vi* che sa da sorbole, Vino sorbino —■ Sorbitico, Della natura o gusto del sorbo. Sorbole, detto fig. Pesche; Rastonu-Tor bo o Scodar le sorbole, Pigliar le busse, le pesche, le bastonate. SORBOLÈR, ». ni. Sorbo, Albero che produce le sorbe, e chiamasi da Linn. Ptjrus sorbus o 8ecoudo altri Sorbus domestica. Il Sorbo selvatico è detto Pyrus aucupa-ria o Sorbus aucuparia. SÒRDIDO, add. Sordido, diciamo anche noi nel sign. di avarissimo. SORDÌN, s. m Sordino e Sordina. Piccola piastra di metallo o anche di legno, cbe si applica al ponticello d’imo strumento da corde, per indebolirne il suono. Sordino, chiamasi anche una Specie di piccolissimo violino e strettissimo ai tati, il cui suono è assai sommesso e minuto. Quindi si dice scherzevolmente Parlar col soriiin per Parlare o Dir sottovoce, cioè con voce bassa e sommessa. A l* sordina. Quatto quatto ; Catellon catellone; Senza che appaiaf valgono Che non par suo fallo. Sordina, detto in T. de’ Fabbri, Lima sorda, si dice Quella che in limando non fa romore. V. Li**. — Dieesi anche fig. per allusione ad uni spesa piccola ma continua che sbilanci l’economia. Sordina, in T. furbesco, vale la Lingua. SORDIR, v. Assordare e Assordire, Indur sordità. Assordar colte grida. SORDO, add. Sordo. Che ha le campane grotte o ingrossale. Sordo caspanato o cohk cna campana, Sordacchione. Far rl bordo, Suonare la sordina, del-Og. vale Fare il sordo. Egli è mal sordo quel che non vuol udire, si dice di Colui che fa le viste di non sentire, che anche dieesi Fa il goffo per non pagar gabella. Diventar sordo, V. Insordir. No la bisè a on sordo, Xon dire a tordo. vale Dire cosa a chi facilmente I’ intenda o prontamente l’eseguisca.