IVI 0 R rus di Litm. a cui dicevasi dagli antichi Venetiani Mommo : voce che in seguito si è perduta, venendo ora questo pesee confuso col Dentàl, V. BORO (coll’ o largo) o Mobo de Moke*, 8. m. Maro, noi intendiamo qualunque persona di color nero, sia egli di Etiopia o altra parte. Questa voce viene dal greco antico Mavros, oscuro, che i Greci moderni dicono Moro» — Ghezzo si dice de’ mori di Barberia, i quali non son neri affatto ma di un certo colore simile al lionato. Moao Sabasih, Bronzntlo, Soprannome che si dà spesso alle persone di color bru-nastro. Moro si dice ancora nel sign. di Bruno, ma per esagerazione; ed è addiettivo. Test* de moro, V. Test*. MORO, s. m. T. de’ Pese, detto da’ Toscani Moromòra, Pesce di mare del genere delle Razze, che sembra non essere stato classiGcato, e fu quindi dal Nardo di Chioz-za chiamato Baia Morula. Quest’ animale è uno de’ più grandi nel suo genere, trovandosene nel nostro mare fino di cento libbre grosse venete di peso, e in altri di dugento. E di colore nericcio, più intenso alla parte inferiore di quello che alla superiore : carattere che lo distingue da tutte l’altre Raie; ed è buono a mangiare. MORO, s. m. (coll’ o stretto) Moro papirifero o Moro della china, detto già da Linneo Morus papijrifera, benché poscia da Persoon Brouttonnetia papyrifera. Albero nativo della China, del Giappone e dell' I-sola d’ Otaiti, che vive assai bene anche nel nostro clima. Esio è stimabilissimo per la sua scorza, della quale gli Otailiani formano tele, col batterla semplicemente e col ! distendere le sue fibre retiformi. I Cinesi , e i Giapponesi se ne servono per filo e j per corde, ed anche per far carta, donde I il nome Pupirifero. MORÓIDE o Marcele, 8. f. Morìce o Murici; Moroide e Emorroide, Specie di malattia nota, che alcuni p tiscono nell’ano. MOROSA, s. f. Dama; Amante; Amata; A-morosa; Amanza, Quella che fa all' amo* re e corrisponde. L* morosa l’ h* burla , Egli ebbe la gambata, Si dice del Maritarsi la propria Dama ad un altro. MOROSÈTA ) . w, MOROSÈTO ) ' e to. MOROSEZZO, V. Shorosezzo. MORÓSO, s. m. Moioto, voce bassa, sincopata da Amoroso. Damo, L’innamorato, 1’ Amante, 1’ Amadore — Drudo , dieesi P Amante concubinario. Fu detto anche A-matio. Et so horoso, Il tun colui. Moroso, dicesi per Amante; Amico. Bisogtu trovar el moroso , detto fig. Cunvien trovar il geniale o l'appattio-fiato, cioè Colui che abbia particolar genio di aver quella cosa, che si vorrebbe vendere con profitto. M 0 R MORÒTA, add. Brunetta ; lì runa zza, Di color bruno o brunastro. MORSA, s. f. Marta, Strumento noto, per lo più di ferro ad uso de’ fabbri. Gasasse de l* morsa, Guance o Bocche I due pezzi principali che stringono il ferro. — D*o, Dado, Quel pezzo quadro di madrevite, che serve ad aprire o stringere la morsa — Galeto. Galletto, Quel pezzo fatto a forma d’ aliette, ma che serve allo stesso uso del dado — Verme. Vile, Quella che serve a strignere od aprire le guance. — Manganello oe la morsa. Bustone, Quel pezzo di bastone di ferro mobile, che fa come 1’ uffizio di leva per condurre la vite e fa aprire e chiudere le guance — Vera, Anello della morsa. Quella Specie di A-nello eh’ è infilato nella parte anteriore della vite — Sosta, Molla, E pur una parte della Morsa. Morsa da mar»ngòn , Morsa, ma di legno anzi che di ferro, la quale sta annessa al banco su cui i falegnami lavorano. Una delle guance viene formata da un lato del banco, 1’ altra è un pezzo d’asse di noce con in mezzo un foro rotondo in cui viene introdotta la vite, eli’ è pure di noce tornita, e dall’ un dei capi ha un foro che fa le funzioni di anello, ed entrovi il bastone pure di noce o altro legno. Morse de le fabriciie, T. de' Muratori, Addentellati; Morse e Bornii, Que’ risalti che si lasciano disuguali nelle muraglie per potervi collegare il nuovo muro: onde Addentellare dieesi il Lasciar nelle fabbriche 1' addentellato. Morse db la lanza, V. Lanza. MORSEGÀ , add. Morso e Morsccchiato ; Addentato, Stretto o preso co’ denti, Albero morserì, Scalpiccialo, Agg. di quell’ albero che sia maltrattato dal dente del bestiame. MORSEGÀDA, s. f. Morso; Morsura; Morsicatura; Mortecchialura. M orsecàe, detto fig. Frizzi, Parole piccanti. Frizzo è una botta, che livido non fa ma punge e scolta. MORSEGADÙRY. V. Morsegìd*. MORSÈGAMENTO, s. in. Mordicamenlo; Mordimento; Morditura; Morsura—Morsura e mancamento di stomaco. MORSEGÀR, v. Mordere , Stringere coi denti. Addentare, Prendere co’denti. Mor~ sccchiare e Morsicare o Maneggiare, frequentativo e dimin. di Mordere, Dar di morso — Dimortare, vale Spezzar co’ denti e manomettere. Mordicare, dicesi a Quell’ effetto che fanno le materie di virtù corrosiva e diseccativa sull’ ulcere. Morsegàr el pah, Morsccchiare, Dar di dente. Morsegarsk i dei , Mordersi le dita o le mani, vale Pentirsi, dolersi di che ehe sia. Morsegarse la lengu» , Mortecchiarti la lingua. Akdìr via borsegamjo, Motteggiare; \ M 0 R 427 Morsccchiare, Morsicare a più riprese poco a poco, Morseggiare lo stuzzicadenti, una lisca del lino, e simili. Prego Dio de morsegarme la lrngua se LA CUSSA NO SIRÀ COME LA DICO MI, PrU- go il Ciclo di darmi del dito nell' obehio o di darmi della scure in sul piede, se la mia predizione non ii avvera, che vuol dire Prego Dio d’ingannarmi o che la mia predizione non abbia effetto. La polo El pol ben dir d’ avìr mor-8F.GÀ le tete a so mare. Altra maniera fa-mil. che suol dirsi di persona sventuratissima. Tornar a morseoàr, Rimordere. * MorsegArse i lavri, Morderti le labbra per rabbia di checchessia, o per non voler esprimere con parole il proprio mal umore o malcontento. MORSEGÒN, s. m. Morto; Mortecchialura e Morsicatura, Il morsicare e il segno lasciato dal morso. Morseuòn Or stomego, Morsura; Morto; Mordicamenlo, Acidezza o Mordacità di stomaco o di corpo. MORSÈTA, s. f. Mortella, e Morsetto, T. delle Arti, Piccolo Strumento simile alla Morsa, da tenersi in mano per lavori sottili, o per teuer fermo qualche Stroir.ento al lavoro. Morseta da Srgati, Licciaiuola, Sorta di strumento usato da'Segatori di legname per torcere i denti della Sega. Morseta da Ori si, Morsa, Sorta di tanaglia, le cui ganasce sono ritenute da una madrevite di ferro, che le allontana o avvicina a piacere. MORSÈTO ROVERSO, T. de’Magnani, Strumento di ferro di cui essi servonsi per ¡smussare gli angoli ai pezzi di ferro, operazione a cui dicono Scaktonìr. MORSO, i. m. Mono o Freno, V. Uria. Morso con montadura, T. de’Vetturali Filetto, Imboccatura con due corde tirate, che tengono alta la testa del cavallo. MORTARÈTO, s. m. lo stesso che Masco-lo, V. Detto per Morlaletto, V. Mortèb. Mortareto, detto in T. Marin. V. Pistòn. MORTE, s. f. Morte, Fine della vita. Dar la morte, Mettere a morte; Porre a morte. Esser co la morte a la gola , Eswre colla morte in bocca, Vicino a morire. , Far una cossa a ogni morte de Papa, Far alcuna cosa pe’giubbilei, Farla di radissimo. La morte giusta tdto o tute le partir, La morte pon fine a tutti i guai; La morte medica luti’ i mali; Chi muore e-tee d’affanni; Morte non è già tormento, anzi è fine e ripoto di pianto e cattività; E disse a proposito il Metastasio, Non è ver che tia la morte il peggior di tutti i mali, è un sollievo de'mortali che ton stanchi di soffrir — Amore può tutto , pecunia vince lutto, il tempo consuma tutto, e la morte termina tutto.