702 STA calca. Anche in buon italiano ai può dire ■fona italo. Sta* se nza r** g.\p.nte, Slare a denti secchi, V. Picolón. Sri» so i «tizzi, Covare il fuoco o Co-, var la cenere, dicesi di chi sta di continuo presso al fuoco per ¡scaldarsi. Sta* so l’ amorosa vita, Fare lo serbino. Sta* so lk soe, V. Soo. Star sol qoinci e quindi o sol sguinci e qoinoi, Star su'l’affettazione, sulle caricature, sulle cerimonie, Affettare. Che la staga in ti o in vo, etc. Che stia in te o in voi, cioè Che la cosa resti segreta, affidata al silenzio di chi ascolta. ,. Maniera fam. di raccomandare la segretezza. Chi sta ben- no se uova, Y. Move*. Chi sta bus se contenti, V. Contentar. Kl ponto sta, V. Ponto. L'k sta l’k sta * fo l’ha fato dna Bll-orla, Egli è stato stato e poi hu fallo i gattucci o muri ni orbi, dicesi prov. di lino che tardi assai a fare una cosa, la quale non riesca molto bene. Per lo contrario quando dopo l'indugio la cosa riesca bene, *i dice, Egli ha indugiai'), ovvero Egli e .itolo stato, via poi V ha fatta maschia o l'ha falla maschio. Fa» sta», Far tener l'olio ad alcuno; Farlo filare; Tener alcuno al filatoio, valgono Tenerlo a segno, Farlo staro — Fa* sta» a filo, Far andar a filo, Costringerlo ad accomodarsi all’ altrui volere — Fa» sta» a segno, Tenere a segno, Tonorlo a dovere — Fa» sta* qoieto, tulireo Attutare, Fare star cheto uno contro sua voglia colle minacce o collo buone. No farse sta», Non portar basto ; Non portare o tener groppa, Non voler sopportare sopruso o ingiuria. No PODÈR STA». V. PoDK». St*» è auche T. usato al Tremile per Restare; Rimanere — Sta» o andIr per ono o r»» no o per t»e, Restare uno o due etc. cioè Rimaner uno due o tre punti a finir la partita STASÒN, ». f. (colla s. dolce) Voce ant. che dìcesi per Stagione. STASSÈRA, Stasera, La aera in cui ci troviamo, ovvero la sera prossima. STATAKRLO, a. m. (coll’e larga) Piccolo stato, cioè Piccolo retaggio. Piccole fortune, Poca entrata, pochi mezzi di sussistenza. Dicasi talvolta per lo Stato di sanità — Mia fia la xk adesso, grazia Dio in »un statarki.o, Ora mia figlia, ringraziando Dio, gode sufficiente o passabile stato di sanila, cioè È quanto basta per ora rimessa in sanità. STATISTA, s. in. Voce arbitraria, che vi-desi stampata in qualche avviso teatrale, in vece di Comparsa, cioè quel Personaggio che sta su la scena senza parlare. V. Comparsa. STATO, 8. m. Stato, cioè Grado, Condì- ! S T E zione, L'essere, che dicesi anche Fortuna Darse stato, Allogarsi; Impiegarsi. Procurarsi un impiego, un collocamento — Parlando di Zitella, Allogarsi ; Maritarsi. Tcti se fabrica el so stato, Ognuno è il fabbro della propria fortuna o del suo stato, Dettato sentenzioso d'uua grande verità, la quale ci ammaestra cbe della nostra fortuna, qualunque siasi, siamo artefici noi medesimi colla nostra buona o rea condotta; e che nè gli uomini nè gli Dei che taluno incolpa, non v’hanno parte. Farse stato, Far fortuna o ricchezze. Esser in ron stato, Essere a cavallo o sopra un cavai grosso, dello fig. vale Star bene assai per ogni verso. FIsse» in stato de aver on avanzamento, Essere in curro, Essere vicini a conseguire un impiego. Fare stato d’ona cossa, Fare assegnamento sopra che che sia, vale Aspettarne un pronto conseguimento. Fondarsi sul capitale d alcuna cosa sperata. Ono de stato. Statista o Uomo di Stato, Personaggio di governo. Stato db la cassa, T. Mar. Il Rilancio. STATUA, s. f. — Statua a cavalo. Statua equestre o Figura equestre — Statua pedestre dicesi per opposizione. Cativa statua, Stuluaccia. Statua tronca, Torso, dicesi a Quella cui manchino capo, braccia v gambe. La sta la che la par ina statua, Parere impel ricala, dicesi d’una Donna che stia ritta e dura a gui&a di pietra o di statua. L'arte de fa» statue. Statuaria o Scultura ; E quindi Stuluurio o Sculture e Statuisla a Colui che fa statue. STAZA, V Stanga ih rkde STAZIO, s. m. (eolia z aspra) Stazio o Stazione. Luogo, Silo, Ricapito. Nel sign. vernacolo noi intendiamo per la parola Stazio quel Punto o Silo di Strada o di piazza, ove uno ha diritto di stare per l’esercizio del suo mestiere, come souo in Venezia alcune botteghe mobili di Fruttaiuoli, Erbaiuoli, i Facchini etc. Casa de stazio, Modo ant. Casa d’abitazione o Casa domenicale. STAZIONA, add. Stanzialo, Abitante domiciliato. STAZION AR, v. (colla z aspra) Slunziure. Usasi nel sig. di Stare, Dimorare, Abitare, Domiciliare. Statare, direbbesi delle pecore etc. che vanno dal monte al piano. STECA, 8. f. Steccò, Pezzo di legno o • d'osso propr. piano che * usa per serrare le lettere o per altri usi analoghi. Stecche pur dicesi a quelle più piccole della stessa figura, cbe servono per segui di danaro al giuoco. Steca da redb, Modano, si dice quel Legnetto col quale si formano le maglie \ delle reti. Stbche db balena. Stecche. Stecche, si chiamano quelle Striscio di legno che i Chirurghi usauo metteie a STE qualche gamba o braccio rotto per riunirlo. E Stecche le principali bacchette il uu ventaglio. MkTEB m STECHE ON BRAZZO 0 DNA GAMBA bota, Steccare un braccio rotto; Far T incannucciata, cioè la fasciatura cbe si fa con assicelle o stecche a chi ha rotto le gambe, braccia etc. Steca d'Arlechin, V. Mela. Steca da calegheri, Slecca o Steccone, Legnetto onde servonsi i Calzolai per lustrare le scarpe. Steca, chiamano le donne quella lamina d’acciaio, lunga due spanne e larga tre dita trasversi iu cima, ch’esse usano portare nella pettorina, e cbe non polrcbbesi dire che Stecca. Ve ne souo auche di legno. Stechp da bigliardo, Asticciuole, Quei pezzi di legno pulito più o meno lunghi, cou cui si giuoca al bigliardo. STECAIM. s. f. Steneheggiuta, Colpo dato con ¡stecca. Da» de le 8tecìe, Slec'heggiarc, Percuotere con le stecche. STECADENTl, s. m. V. Stfcheto da denti, STECADURA, s. f. Incannucciata, Fasciatura che si fa con assicelle o stecche a chi ha rotto le gambe, le braccia etc. STECAR, v. Steccare, T. Chirurgico, Mettere le stecche, Far C incannucciata. V. Stecadura. STECVTO, s. ni. Steccato o Steccala, Chiusura fatta internamente a gradinate per uso di feste popolari o di qualche spettacolo — Steccature ; Alzar lo steccato — Steccare; Fare steccali; Circondare di steccalo, Guarnire di steccato. SI Et. Il È TO, s. m. Stecchetto. Pìccolo stecco sottile appuntilo, che anche dicesi Fuscello e Fuscellino. Tocca, chiamasi il Fusceilelto col quale i fanciulli in leggendo loccauo le parole. Stecheto da denti, Stecco ; Stuzzicadenti; Steccadenli; Pizzicadenti ; Dentcl-liere. Stecheto da secrie, Stuzzicorecchi. Tegnì» a stecheto, V. iu Steco. STECHIO, l. Istcchìo. STECO, i. 111. (coll-e stretta) Stcc -o, diciamo Qualunque fuscello appuntato — Brocco o Sbrocco e Stecco, dicesi uu Fuscello rotto in modo ohe punga — Fuscello■ Pez-zuolo di soltil ramoscello « sìmile. Stkco da dbnti, \ . Stkcheto. Tegnì» a steco o a stecheto qcalcÙn, Tenere alcuno in filetto, vale Dargli poco da mangiare; che dicesi anche Tener uno a crusca o a cavoli o Tenere a stecchetto. Essbb on steco, Essere stecchilo, stecco, ristecchilo, Magro come un stecco. Mummia si dice d’ uomo brutto e secco. Una mummia appiccata a tramontana. STEFANI, s in. Voce furbesca e vale Denti. Sbate» i Stefani, Mangiare, V. Sbater i denti, in Sbater. STÉGOLA, s. f. (coll'e stretta) Voce del Contado verso Padova, Minuzzolo o Minuz-