COL Pien Collegio o Collegio assolutamente chiamava« un Corpo composto del Doge, de’sei Consiglieri, de’tre Capi superiori della Quarantia criminale, de’sel Savii del Consiglio, detti volgarmente Savii chiudi, de'cinque Savii di terra ferma, p de'cin-que Savii agli ordini; fra tutti al numero di 26. Mancando il Doge, suppliva il Consigliere di maggior età, mettendosi la berretta nera in capo. Questo Collegio aveva l'iniziativa di lutti gli affari amministrativi e politici, che dovevano discutersi nel Senato, o anche decideva definitivamente sopra alcune materie al Senato appartenenti. Ammetteva alla sua udienza gli Ai)ibascialori esteri, i INunzii delle Città dello Stalo, i Rettori palrizii quando tornavano in patria dal loro governo, i Vescovi prima che si recassero alla loro residenza, eie. Decideva in via giudiziaria le quislioni sui privilegi delle Città; quelle sopra dazii ed appalti; le controversie possessorie tra’benefiziati, ed altre cause ecclesiastiche, ed anche le cause giurisdizionali tra Magistrature e Reggimenti. Collegio de’ XX Savii presi dal corpo del Señalo• Da questo si eleggevano tre Presidenti, che mutavansi ogni due mesi, ed avevano la giudicatura di alcune materie. Invigilavano sull’esecuzione degli statuti delle Città e degli ordini inquisitoria- li per le Comunità delhj Stato, e rilasciavano suffragi perii fittaiuoli e lavoratori de’beni che fossero stati ingiustamente aggravati di tasse reali e personali. Collegio de’ XXV e de’ AT dell’ordine delle Quaranti«. Tribunale o Consesso giudiziario. Quello dei XXV (che una volta era di XX) giudicava in grado di appellazione le sentenze delle Prime istanze sorpassanti la somma di ducati 400, sino agli 800. E quello dei XV (che una volta era di XII) giudicava in appellazione e definitivamente lo vertenze sino alla somma di ducati 400. Collegio de'signori di notte al civile, composto di sei giudici. Esso suppliva in via civile per tutte le così dette Corti di S. Marco di prima istanza ne'tempi delle ferie, e giudicava nelle malerie di truffe, di affitti di case, di pegni e d’altro. Collegio de’ Signori di notte al criminale. composto di sei giudici. Magistratura di pura ispezione criminale nelle materie dei furti, ed anche degli omicidii commessi in Venezia; ed era di prima istanza, le cui sentenze 6Í devolevano in appellazione alla Quarantia criminale. Collegio della milizia da mare, composto di tre giudici e di un quarto distinto col titolo di Aggiunto, tulli dell'ordine senatorio, ed aveva ispezione sulle corpo-razioni o Fraglie degli artisti e sull’esazione delle loro tasse personali. Collegio de’X Savii sopra le decime. Gl' incombeva la giusta imposizione delle decime, cioè del Censo, imposta dal Governo sopra i beni stabili di Venezia e dello Stato. COL Collegi criminali. Erano due. uno eletto dal Consiglio de'Dieci e composto di tre Senatori, cioè d’un capo e d'un individuo di quel corpo e d'un Consigliere, oltre all’ Avvogadore del caso senza volo deliberativo. L’altro eletto dal Consiglio di 40. al criminale, composto d'un Censore, d’un individuo della stessa Quarantia, e di un altro del Collegio de'Signori di notte al criminale. oltre all’Avvogadore del caso senza voto deliberativo. La loro ispezione consisteva nello star presenti alla formazione della parte difensiva de’processi criminali, i quali erano poi rispettivamente giudicati o dal Consiglio de'dieci o dalla Quarantia criminale, secondo la loro competenza. CÒLERi o Colara, s. f. Collera o Collora; Ira, Sdegno — lln Autore rispettabile distingue l’ira in Ire specie, cioè Ardenza, Rancore e Furore. Chiama Ardenza una Ira subitanea e subitamente ardente, sulfurea. impetuosa, cieca. Rancore o sia Amarezza , l’ira perseverante, silente, tacita, occulta, nudrita, mantenuta. Furore, detlo anche Escandescenza, Imbizzarrimento, Izza, l’Ira crudele. Colera sor a colera, Far sacco o saccaia, Accumulare sdegno sopra sdegno. Bisogna scampar da chi xe in colera , Alla pentola che bolle non si accosta la gatta; Guardali dall’orso quando gli fuma il naso; Non imbarcarti quando il mare minaccia burrasca. Tutti modi figurati. I". colera, posto avverb. Sdegnatamente; Alteratamente; Iratamente. Far andar in colara, Far entrare in collera. Montar in colara, Montare in bica o in bizza; Incollorirsi; Acciapinare o Acciap-pinare. V. Rabiarse. Nel fcròr de la colara, Nel colmo o bollore della collera. No ì xe andai in colara, Non fu tra lor nulla di guasto; Non s’ingrossarono i sangui. Presto la ghe salta e presto la ghe passa, Acqua che corre non porla veleno, detto fig. COLÈRA, s. f. Colera morbus. T. Medico. Nome d'una malattia cagionata da spandi-mento improvviso di bile. COLÈTA (coll’e larga) 8. f. Colletta, Rac-colta di limosine. COLETÀBILE, Specie di verbale Bost. dal latino colligere. Voce dataci dai Lombardi sotto il cessato Governo italico, ed usata ancora negli oggetti amministrativi; e vale Soggetto a tassa personale, cioè a quella piccola imposta che pagasi nelle terre non murate da ogni persona. V. Testadego. COLETÌZIO, add. Collettizio; Rugunatic-cio, e dicesi d’esercito o gente posta insieme in fretta o con poco ordine. Boba coletizia, Assemblaticelo; Avventizio o Avveniticcio, Roba ammassata e raccolta qua e là. COLÈTO (coll’e stretta) s. m. Colletto o COL 179 Collarino, Pezzuolo di pannolino finissimo, che si portava al collo dalle pprsone civili, e che ora non è più in moda. Detlo per Piccolo collo. Collicino. COLGER, V. Sonar COLIA, V. Colia. COLICE, Idiotismo di chi non sa dir Codire. COLINA, s. f. Colle; MonticeUo; Poggio. Piccolo Monle — Collina, dicesi propr. la Sommila e Bcliiena del colle. Abitante de colina, Colligiano. COLMA. 8. f. Acqua in colma. Marea alla o piena. Altezza massima dell'acqua marina, che avviene sempre nel plenilunio. Aqua alta o colma alta, Trabocco; Traboccamento ; Allagamento , dicesi dell’A -qua del mare quando nel flusso, spinta dal vento seilocco, arriva ad altezza maggiore del punto ordinario. COLMÈGNA, g. f. Colino; Tetto; Comignolo, La parie più alta de'tetti. V. Colmo. COLMÈLO, V. Coitelo.• COLMO, s. m. Colmatura, La parte che rimane sopra la bocca del vaso colmalo — Levar via f.l colmo, Scolmare. Colmo de le case, Colmo; Comignolo ; Tetto — Portar via f.i. colmo de la casa, Disculminare, Voce latina e poetica — De-scoverzer el colmo, Disenibriciare. Colmo de mar, V. Colma. Colmo de fortona , Colmo per metaf. Grandezza di stato e prosperità. Fondo di fortuna è il suo contrario. Vale anche Punto di fortuna, Essere fortunatissimo. COLO, s. m. (coll’o stretto) Goccia; Gocciolino ; Un minimo che Gnanca un colo d’ ogio, Nè pure una gaceiola o una colatura d'olio. Nol ohe n'ha un colo de boto, Non ha un pelo d'asciutto; cioè E tutto bagna- lo— Detto figur. vale: Non ha un pelo di ragione, Non ha scusa che valga. Mp.terse a colo o a la carica per qualche piazza, Collcgiurc mercanzia o Caricar a cassa o a collegio. Maniera Marin. Ricever generi di mercanzie da chiunque per trasportar al luogo propostosi. COLO s. m. (coll’o largo) Collo, Parte del corpo. — El da drio del colo, Cannone del collo — Osso del colo, V. Osso. Colo dei abiti , Scollatura , La parte superiore del vestimento scollato — Senza gnentf. de colo, Sgolato, Senza gola; e s’intende nel nostro signif. Con collo e gola corta — Colo nuo. Scollato, sust. Quell’apertura dell’abito delle donne che lascia scoperto il eolio. V. Sbafarà. Col del pie, Collo del piede. Colo de la camisa, Collaretto della camicia. Colo del canùn, V. Canon. Colo de mercanzie (Forse derivata dal lat. Colligo) Colle di mercanzie. Culo de tela, Passino, Tanta lunghezza di tela quanta è la lunghezza dell’ orditoio. Colo d’on fiasco o d’una bozza, Collo del fiasco o Canna — Colo del vaso strk-to, Collo strozzatoio.