S G I ti moti di bocca di cbi è vicino a morire, che diconsi anche Recate della morte o Le ultime recate. V. Sgherleti. SGARLICHI. V. Sgherleti. SGARO, s. m. Sgaro, Sbaglio, Errore. V. So mi*. SGARUGI.4R, v. Smallare ; Levar il mal- lo, cioè Levar le noci dalla scorza verde, Tor via il mallo — Sgusciare, Cavarne la polpa. Nella Toscana dicono Sgarigliare. V. Sgarogio. Sgarcgiì* ona feria, Tentare una ferita, cioè Inlrodur nella ferita la tenta, eh’ è un Sottile stromento col quale il Cerusico ricouosce la profondità ed importanza della ferita. Sgarogiàb drknto, Raschiare, Cavar cosa alcuna da un corpo raschiando entr’ esso circolarmente e quasi sgretolando le cose che si vuol cavare. Sgretolare, direbbesi per Rompere, Tritare. Sgarogiàr fori, V. iu Cavì». Sc.lRUGIÀR DRKNTO LB COSSE, detto fig. 6 fam. Approfondare o Approfondire, Speculare addeutro, Internarsi nell’esame di che che sia, per saper la verità. SGARÙGIO, 8. in. Si chiama da noi un Piccolo coltellino di lama adunca fermo in manico, che serve a sgarigliare le noci ed anche ad aprire le ostriche, e ad altri simili usi. Se sene all’ uso di castrare le castagne per arrostirle, si chiama Castrino. SG4RZ.4DÒR.1 v _ . _ SGARZAR, ('• <**'«• e SGARZO, $ SGARZO o Garzo, g. m. (colla z dolce) T. de’ Cacciatori valligiani, Garzi, detto volgarmente in Toscana Ciu/fctto, e da Linneo Ardea fluvesccns mas, Uccello grande acquatico, che frequenta le nostre valli ed è cibo ricercato. Si pasce di pesci. V'ba anche la Sgarza bianca, chiamata da Linn. Ardea ulba. Noi abbiamo come più comune fra tutte le Sgarze quella che Linneo chiama Ardea cinerea. SGHERLÈTI, s. m. — Tirar i sgherleti o i SGARLicHt, Tirar le cuoia, detto metaf. Morire, che anche si dice Tirar faiuolo o il calzino. V. Sgarlegio. SGDERO, s. m. Sgherro; Sgherraccio; Scherano, Brigante che fa il bravo, Uomo facinoroso. Cagnotto, dicesi Chi prezzolato assiste alla difesa altrui. SGHIB4, V. ScniA. SGHIGNATO, s. m. Voce ant. Sghignuzzo o Ghigno; Ghignetto e Ghignetlino, Tacito sorriso e talora sardonico, che mostra di non convenire con quello che altri diee. SGIANZÀDA, s. f. Aspersione ; Cospersio-ne, L’ atto di aspergere o di cospergere l’acqua. Dar ONA SGIANZÀDA, lo SteSSO cb<* SgIAN- ZÀR, V. SGIANZADINA, s. f. dimin. di Sgianzì- da. V. SGIANZAR, v. (colla z aspra) Aspergere ; Cospergere o Cospargere, Leggermente S Gl bagnare spruzzando dell’ acqua o altro liquore. No he sGiANzé, Aon mi bagnate. Sgianzàr ox colpo, Tirare o Scagliare un colpo. SGIANZO, 6. ro. (colla z aspra) Schiancio o Stiancio; A sghembj, A traverso. Dar de sgianzo, Schiattire; Dar di schiancio o di stiancio o per ischiunclo, a sghembo, a sghimbescio, Di traverso. Veder de sgianzo, Vedere a schiancio o di schiancio, Vedere di passaggio, indirettamente. SG1NZADA, s. f. (colla z aspra) Spruzzo e nel diro. Spruzzetto e Spi-uzzulo, Il leggermente bagnare. Dar una sginzìda, lo stesso cbe Sgin-ZiR, V. SGLNZ AR, v. (colla z aspra) Spiazzare ; Spruzzolare, Leggermente bagnare per lo più coll’ acqua, mandandola fuori o colla bocca socchiusa o colla grauala o colle dita bagnale. Parlando dei liquori eh’ escouo talvolta impetuosamente dal vaso, direbbesi Schizzare. E dell’ acqua eh’ esce per zampilli, Zampillare. Sginzìr, parlando del vino, Brillare, E quell- effetto che fa il vino generoso nel roder la schiuma saltando fuori del bicchiere. Soinzàr dkl fango, Schinzure del fango. V. Sginzo. SGINZO, s. m. (colla i aspra) Schizzo, Quella macchia d' acqua che viene dallo schizzare. Sginzi dsl fango, Zacchera ; Pillacchera, Piccolo schizzo di fango che altri si gitta in andando su per le gambe. SGIO.NF4, add. Gonfiato ; Tumifatto ; Inturgidito. V. Gonfià. SCIO \ FABOZZE, s. m. Gon/iiivetri o Gonfia. Quegli che da il fiato alla materia de’ve-tri. Ma uoi lo diciamo per simil. e fig. di Uno, cb’ essendo estremamente grasso con due guancioni paffuti e rilevati, somiglia al Gonfiavetri. Vi corrispondono Paffuto o Camaceiuto. SGIOÌNFÀDA, s. f. Gonfiamento ; Gonfiatura. Sgionfàda de pauza, Ingravidamelo; Ingrauidatura. SGIONFADÒR, s. in. Gonfiature, Quegli che gonfia. SGIONFÀR, v. Gonfiare ; Rigonfiare ; Enfiare, Empier di fiato o di vento che che sia. Tornar a sgio'fàr, Rienfiare. Roba che sgionpa, Cibo enfialivo, cioè che genera gonfiezza di ventre, e flati. La pasta è enfiatila e a smaltir dura. Sgionfabsr, detto fig. Gonfiarsi, Insuperbire, Diventar vanaglorioso, Inorgoglirsi o Inorgoglirsi. Abbottarsi, Gonfiarsi o Empiersi come una botte, potrebbe dirsi figurat. Sgionfabse d’ ona dona, Gonfiursi; e s’ allude al suo stato di gravidanza, ed alla gonfiezza del ventre. S G N 655 Sgionfabse dei scsini sechi, Rinvenire, dicesi dell’ Ammollirsi e Rigonfiare le cose secche e passe messe nell’ acqua, come susine secche, uva etc. V. Gonfiar. Sgionfìr il «oso a qoalcùn, Maniera bassa e fam. Gonfiare ulcunu o il viso ad alcuno, vale Percuoterlo con pugna nel viso. SGlONFÈTO, add. Gonfidio; Tumide!tu; Enfiaticcio, Alquanto gonfio o tumido. Piè enfiaticelo. SGIONFEZZA, s. f. Gonfiezza ; Pienezza. Gonfio ; Gonfiamento ; Gonfiugtune ; Enfiato, 11 gonfiare iu qualche parte del corpo. Gonfiamento ; Gonfiagione ; Tuigidezzu, di-iti fig. valgono Alterigia, Superbia, Gravita affettata. SGiONFO, s. m. Sgonfio, Enfiatura prodotta dall' aria in alcuni corpi, come nel pane, nelle vesti e simili. Dicesi ancora di quelle, cbe son prodo Ite dall’arte in cose che hanno l'apparenza d’ esser leggere. Sgonfi del patte. Vestimenti con nubili sgonfi di tela d'oro. SGIONFO, add. Gonfio; Rigonfiato; Turgido; Tumido; Enfiato, Il suo opposto è Sgoufio e Sgonfiato. Sgionfo le gambe k ’l auso, Il volto e le gambe enfiate o enfiaticele. Sgionfo come on balòn, Rimpinzalo o Impinzalo, Riempito soverchiamente di cibo. Omo sgionfo, detto Dg. Enfiato ; Infialo-, Soffione; Gunfiagute; Gonfianuguli; Fot-tiventn, Uomo orgoglioso, fastoso, vano; pallon da vento. SGIONFÒSE, s. f. Voce di gergo, « vale Mammelle piene di latte. SGIOZZ\R, v. Gocciolare, Cascar a gocciole, Versar gocciole. Sgioz/.àr afato, Sgocciolare o Disgocciolare, Versar sin all’ultima gocciola. Detto talora per Spruzzolare ; Piovigi-nare ; Lamicare, Cadere minutissima pioggia e rada. Sguizzar i piati, Rimboccare, Mettere i vasi e le stoviglie a rovescio perchè sgocciolino. SGIOZZAÙRA, s. f. Sgocciolatura e Sgocciolo, Lo sgocciolare. SGIOZZAURÈTA, s. f. Goccioletta; Goccioli na. SGIOZZOLAMENTO, s. m. Gocciolamento, Il gocciolare. SGIOZZOLÀR, v. Sgocciolare o Gocciolare, Cascare a gocciole o Versare sin all’ ultima gocciola. SGNACARÓTO, s. m. Moccio, Escremento viscoso ch’esce dal naso. SGN\FETE, Voce bassa e popolare che usasi per ¡scherzo rispondendo a qualche do-inauda, e vale per la negativa Messer no ; Madiè no e simili. V. Marmko e Madk. SGNANF4R, v. lo stesso die Firi», V. SGN 4 NFEZZO, s. m. Il parlare col naso, o sia II difetto cbe hanno alcuni di pronunciare una voce di suono rancido e falso, e cbe sembra mandata fuori col naso. I Siei-