S'IO L A 0 quella di sopra, collegale insieme colle in-zinature. CoRER LA SO LANZA, V. CoRER. ToR I.* LAKZA IN R EST A PER QUALCUN, Prendere le difese alimi ; Proteggere alcuno. — TOH LA LANZA IN RF.STA PER QUALCUN, Pigliare o Impugnar la lancia per alcuno. detto fig. vale dichiararsi in favore di alcuno, Difenderlo a spada tratta. LANZÀR, (colla z aspra) v. Lanciare; Scagliare. V. Slanzàr. 1 anzàr a i.’aqua un bastimento : lo stesso che Yarìr V. LANZARDO, (colla z aspra) s. in. detto ancora Salingardo, T. de Pese. Laccrto, Pe-ife di mare più grande dello Sgombero co-ninne, detto da I inn. Seomber Scombcr. Ila I' occhio molto maggiore e il color del dorso più verdeggiante di quello, li buono a mangiare, ma meno ricercato del vero Sgombero, con cui però vien talora confuso. Lacertus è il nome datogli da Plinio,, onde a ragione gli si dà quello di Lacerto perchè Lacerta di mare sarebbe meno inteso. LANZÈTA, V. Lancèta. LAORANTE, s. m. Lavorante; Artigiano; Operaio, 1/ artefice mercenario che lavora a giornata. LAORÀR, v. Lavorare. I.aoràr a la rona, Ciarpare ; Acciabattare ; Acciarpare ; Abborracciare, Lavorar presto e senza diligenza. V. Zavatàr. Laoràr a lune, V. Luna. I/Aohàr a fatcra, Fare a compito ; Stare per opera, e vale Lavorar con pattuita mercede dell’opera che si faccia. Laoràr a offra, Lavorar a giornata, eioè Per tutto il giorno. Laoràr bf. man, Lavorar di mano, det-te scherzevolmente, vale Rubare. Laoràr de riE. V. Pie. Laoràr de schisna, Lavorare a mazza c stanga ; Far che che sia con tutti i nervi ; Mettercisi coll’arco dell’osso. Laoràr de scondòn, Far che che sia alla macchia, vale Farlo nascosamente, come Batter monete alla macchia ; Hi-trarre alla macchia; Stampare alla macchia e simili. Laoràr df. testa o df. gnuca o de scri-mia. Stillare o /leccarsi il »cervello, vale Affaticar l’intelletto — Stuzzicare i fermisi, Ingegnarsi — Lavorare d'alchimia Operare con artificio. Laoràr le terf., Coltivare, Esercitar l'agricoltura, ma quella parte che riguarda le terre lavorate, e che abbiano delle piante — Lavorare, vale Smuovere il terreno, arandolo o zappandolo o vangandolo — Laoràr i campi a la parte, Lavorare a mezzo ; e quindi al Lavoratore dicesi Mezzaiuolo. V. Metadia — Laoràr i campi in caia, Farli a sua mano. Laoràr per so contOj Fare per sè ; Lavorare sopra di sè o sopra le sue spalle ; Cucire a suo refe. Laoràr per i altri, Fare il fatto altrui, L A 0 vale Far che che sia che torni comodo ad altri. Laorar uno pulito, Lavorar uno al straforo, vale Dirne male quando colui non è presente. Laoràr sot’ aqua o soto min via, Lavorare sott’acqua; Lavorar di straforo; Lavorar sotto, Operare o Negoziare copertamente. V. Sotovento. A no laoràr se sta più sani, La poca fatica è sana, si dice di Coloro che fuggo-no la fatica. Chi laora guadagna, Lavoro fatto, danari aspetta. Cui laora ga*una camisa e chi no laora che n’ha do, Chi fila ha una camicia, e ehi non fila n’ ha due, Prov. e vale che Molte volle è più rimunerato chi meno lo merita. Chi laora df. grosso magna df. grosso, E CHI LAORA DE SUT1L0, MAGNA DE SUTILO , Proverbio degli Artisti significante Chi lavora grossolanamente guadagna più di quel- li che lavorano in cose fine. Sin che se sta al spechio no se laora, V. Spechio. La botega o f.l teatro laora, La bottega o il teatro ha concorso o fa faccende. LAORÀR, ed anche Lavoràr. LAORATAR, v. Lavoracchiare, Lavorar lentamente. LAORATIVO, add. — Terf. laorative, Lavorativo o Coltivo, Agg. di Quel terreno, che sia proprio ed atto ad esser messo a coltura o che sia in coltura. LAORENTE, s. ni. Colono, Il Contadino elio abita la tenuta e che serve ad anno. Lavoratore, dicesi propr. di chi lavora la campagna. LAORENZIV, s. f. Lavoreria o Lavoriera, Campi e Terre che si coltivano; o Luogo dove si fanno i lavori di coltivazioni. LAORIÈR, 8. m. Lavoro; Lavorìo, Opera fatta o che si fa o da farsi. Catàr laorièr, Cercare o Trovar lavoro o lavorìo. Ciiiamàr laorièr, Chiamar lavoro, Locuzione propria de’ Barcaiuoli de’ tragitti e vale Togliere la volta, Carpir la volta, chiamando il passeggero alla propria barca, in pregiudizio d’un altro barcaiuolo cui toccava la volta. V. Volta. Laorieri o Lavobif.ri, in T. de’Pescatori valligiani, si chiama Quella specie di Cameretta o piccola Chiusura di graticci stabilita alle aperture della Cogolaria, per farvi entrare e raccogliere il pesce che si trae col mezzo della Yolega. V. Rocarìn. LAORIERÈTO, s. m. Lavorieretto, Picco- lo lavorìo. LAÒRO, s. m. Lavoro: Lavorìo, Fattura, Manifattura — Lavoreccio, per lo più s’intende di Quello che si fa per coltivar la terra. — Lavoratura. dicesi la facoltà di operare manualmente, ridotta in atto intorno a qualche materia. Lavoro de campi, V. LaorenzÌa. Laoro mal fato, Lavoraccio. L A II . A laoro fato, A opera compita. Strapazzar un laoro, Abborracciare : Tirar giù un lavoro, vale Strapazzarlo. Zorni da laoro , Giorni lavorativi ; Giorni di lavoro. L1PAZZA, s. f. Lapazza, T. Mar. Pezzi di legno tondi da una parte e concavi Mal-Paltra, che si adattano alla superficie d’un albero, antenna o pennone per rinforzarli V. Paròma — Chiamasi Lapazza della traversa delle bitte, Un pezzo di legno che si incastra dietro a quelle per fortificarle. LAPAZZAR, v. T. Mar. Lapazza^ Afforzare un albero, un’antenna o pennone con lapazza. LAPIDAR, v. Lapidare. El me voleva lapidàr, Mi voleva ingoiar colle parole o mangiar vivo, cioè Atterrire colle chiacchiere, ma nel sentimento di Sgridare. Lapidàr itno, detto per esagerazione, Gridar addosso a uno, dicesi di Più persono che si sollevano contro alcuno. Bandire o Gridare la croce addosso o sopra tino, vale lo stesso che Dirne male; perseguitarlo. LAPIDÒN- e neli’accr. Lapidonazzo, dicono a Cliioggia per agg. ingiurioso a persona, e vuol dire, Degno o Degnissimo d’essere lapidalo. LAPÌO, Voce fam, (che pare corrotta dal lat. Lappa. V. Grapegia) Agg. ad uomo, Impronto; Seccatura; Stucchevole; Noioso. Ti xe un gran lapio, Tu sci il gran importuno, la gran seccatura. LAPIS, s. m. o Pena da lapis, Matita o Lapis piombino. Lapis rosso, Matita rossa o sanguigna. Lapis filosoforum , Pietra filosofale, cioè La pretesa tramutazione de’metalli in oro. Cercàr el lapis filosoforum, Chi cerca l’alchimia trova i pidocchi, cioè Impoverisce, e vale fig. Assottigliarla troppo, Cercar o pretender cose impossibili. L\PISIAZARO) , .. . , LAPISLAZOLO ) s' m' LaP,s,uz:alui La' pislazzoli e Lapislazzari, Pietra fina fra le preziose e la più tenera de’ diaspri. LARDADA, s. f. Lardatura, Il lardare. LARDAR, v. Lardare o Lardellare, Metter lardelli nelle carni che si debbono arrostire; Coprire con fettine di lardo. LARDELA, s. f. Lardello; Lardellino, cioè Que’pezzuoli di lardo che si mettono nello carni da arrostire. LARDO, s. m. Lardo o Lardone, Grasso e Carne di porco salata — Scotennalo, dicesi alla Parte del grasso spiccata dal porco colla cotenna; e quindi Scotennare, Cavare il lardo colla cotenna. Forcheta da lardo, V. Forcheta. Un’oca co tanto de lardo, Oca arcirag-giunta, vale Grassissima. No gh’é lardi o No ghe xe sti lardi, Non c’è sfoggi, Espressione fam. che si usa talvolta ironicamente per dire, Non è gran fatto, Non v’è gran cosa. CoMPRÀR I LARDI DA LA GAT1. V. GaTO.