B 0 G BOÈTA, V. Casselòn. BOÈTO , s. m. Bucello ; Buciacchio, Bue piccolo e giovane. BOGA, s. f. ma più in plur. Boghe (coll’ o largo) Bove e Buovc, Strumento (li ferro ohe unito a catene si metteva uu tempo alle gambe dei condannati in galera; Specie di pastoie. Ora dicesi Cepo, \. BOGENTE, add. Bollente e Boglienle, Che bolle; e dicesi dell'acqua e d’altro liquore — Rovente e Sfavillante, direbbesi de’Me-talli infuocati — Bogliente per Scottante o Caldissimo, dicesi del Caffè, di \ ivande e simili. ROGER, v. (coll’ o serrato) Bollire; Ribollire, dicesi del Rigonfiar de’ liquori, quando per gran calore levano le bolle o i sonagli- Principiàr a boger , Grillare — Sbo-glientare, vuol dir Quasi bollire. Crosciare o Scrosciare, si dice del Rumore che fa 1’ aequa in bollendo — Bulicare, dicesi propr. dell’acque minerali che scaturiscono bollendo. Booer a furia o Roger de troto. Bollire a scroscio, nel sommo, a ricorsoio; Scrosciare. V. Sgrongolàr. Bogf-b del vin; Grillare, Il fermentare del mosto mescolato colla graspa; e dicesi pure del Grillare del vino nuovo nella botte. Boger el fero, Bollire, dicesi II far roventare il ferro o l’acciaio nella fabbrica, che anche si dice Dar un caldo o Massellare. E dieesi Bollire quando si roventano due pezzi di ferro per annestarli. Tuti sa quel che boge in te la so pigiata, detto fig. Ognuno sa dove la scarpa lo stringe, cioè Ognuno sa i proprii affari. Far savèr quel che boge in te la so pignata, Andar col cembalo in colombaia: detto metaf. Pubblicare i suoi interessi. La boge, Fa caldo; Fu culdana o calu-ra. E per metaf. Bollire in pentola un negozio , Trattarne segretamente — Detto pur fig. Alterarsi; Commuoversi — Qcal-cossa bogf., Bollire in pentola, si dice del Macchinare, Trattar che che sia, che altri non sappia o non se lo immagini. E’ ci debbe bollir qualcosa in pentola. BOGESSO, detto per agg. ad uomo, e vale Crudo; Crudele; Disumano; Carnefice. Bogessa, Boiessa, dicesi La moglie del Roia. Rogess» è anche Voce d’ingiuria, che dìcesi fainil. come direbbesi Rarùn, Bricòn, Bibichìn e simili. BOGÈTA (coll’e stretta) s. m. Uassistente del boia, Colui che nelle esecuzioni capitali assiste il Carnefice. BOGÈTO (coll’ e stretta) o Bogieto s. m. Bollicamento o Bollichìo, Legger bollimento; il primo grillar che fa l'acqua al fuoco — Solforino, Piccolo bollore. Fab dar cn bogèto a la cabne, Bislessa-re la carne, Lessarla alquanto. BOGIA, s. m. Boia; Carnefice; Giustiziere o Giustiziere, Quel basso ministro che B 0 G eseguisce le sentenzo capitali. Nel numero del più dicesi Boi. Boia si dice anche fra noi per ingiuria, come Forca, Impiccatello. Bogia mal pratico, detto metaf. vale Imperito dell' arte; Mal pratico; Manovale; Ciabattino, Cattivo artefice o simile che fa e non sa fare. Pagar el bogia chp. ve frcsta, Pagare il boia che ci frusti, Spendere per a-ver il danno. Pettinar tigna, metaf. Far servigio ad ingrati o a chi noi merita. Tu ugni il cavicciule che t' ha a dinoccolare: detto dal Burchiello nel medesimo senso di Far del bene per averne del male. Va al bogia, Va al boia, Modo ingiurioso di cacciar via. Va alle forche, al dia-volo, alla malora, al bordello. BOGÌA, V. Rogìda. BOGIAIZZA, s. f. Bollichìo, Bollicamento o moto d’un fluido, eh’è commosso come cosa che bolle, e diciamo del Mare. Bogiaizza, parlando delle acque minerali, Bulicame. BOGIÀNA o Scoranza, s. f. T. de’Pesc. Scarabina , Piccolo pesce d’acqua dolce, del genere delle Clupee, e detto dal Pollini Clupea aiosa parvula. Somiglia alle Sardelle, ma n’è un po’più grande, e a noi perviene, salato e fumato come le Aringhe, dall’Albania Turca, dove dicesi che se ne pigli abbondantemente nel fiume Bo-giana , vicino a Scutari, dal elio verisimil-mente ebbe il nome vernacolo. Se ne fa commercio, ma è pesce triviale. Ve n’ha ancora nel Lago di Garda, dove pur sono le altre due specie di aringhe, cioè la Clupea aiosa maior (Aoòn) e la Clupea aiosa minor (Sariièla del lago). BOGIAZZO, s. m. peggior. di Bogia, dicesi per ingiuria o disprezzo d’una persona, e s’intende Malpratico; Inesperto; Imperito. BOGÌDA o BOGÌA, s. f. Bollitura; Bollimento; Bollizione, L'etto del bi.llire per tempo proporzionato. V. Frìzkr. BOGIMENTO , s. m. — Bogimento del sanc.de, Ebollimento o Bollimento del sangue; dicesi Quell’estuare che fa il sangue per ira, libidine, etc. Bogimexto de l’ aqda , Gorgogliamento o Ribollimento, dicesi Quel moto di ebollizione o di effervescenza, che comparisce talvolta in certi luoghi alla superficie del-l’aequa. Bogijirnto , Scroscio o Croscio ; cioè Quel rumore che fa l’acqua bollendo. BOGIO (coll’o serrato) s. m. Bollitura; Bollimento, L’atto del bollire per tempo proporzionato — Bollore, dicesi al Gonfiamento e gorgoglio che fa la cosa che bolle — Bulicame, Propr. è il nome che si dà a quelle vene d’acque termali che sorgono bollendo. Una specie de bogio o de bogeb , Un bollichìo o bollicamento, Moto d’un fluido, eh’è commosso come cosa che bolle. Far dai un bogio a la carne, Far dar B 0 L UT un bollore; Bislessare; Fermar o Rifar la carne, vale Far dar la prima cottura alla carne, quando è vicina a patire, perchè si conservi, che anche dicesi Incuocere. Levar f.l bogio, Levar il bollore. Sussùro del bugio, Scroscio o Croscio. Dar el primo bogio ai capèli, T. de’ Cappellai, Dar il primo bollore a’coppel- li, Tener i cappelli immersi nella caldaia, per dar loro la prima tinta nera. BOGÌO, add. Bollito, da Bollire. Pan bogìo, V. Paxbogìo. BOGIÒN, s. m. T. de’Tessitori de’gratic. ci. Essi chiamano con tal nome l’Unione o Manipolo di tre o quattro canne palustri, che intessono per formare i graticci, ad uso specialmente de’ Cannai. V. Gbisiùla. BOGIÒR, s. ni. Bollore; Afa, Caldo affannoso — Bogiòr che ponze , Cuociore , Quel frizzare che si sente nel provar sulle membra eccessivo calore. Rogiòr de sangue, V. Rogimento. BOGtR, v. Lo stesso che Roger. ROGIÙRE, s. f. T. de’Fabbri, Scintille, Quelle eli’ escono dal ferro roventi; quando si batte. ROGNA (coll’o largo) Voce bassa e storpiata da Bisogna, presente di Risognare, Fu d’uopo. E però d’uso piuttosto villereccio, che cittadinesco. ROGNÌGOLO, s. m. si dice ancora dalla bassa gento in vece di BonIgolo, V. BOGNON, 8. m. Bubbone, Enfiato o Tumore — Gavocciolo; Carbone; Carbonccl- lo ; Carbonchio, Enfiato cagionato dalla peste — Agno, dicesi l’Enfiato che vien nell’anguinaia prodotto dal mal venoreo. BOLA, (coll’o stretto) 8. f. Bolla, Quella vescichetta o riugonfiamento, che si fa sulla pelle degli uomini e degli animali per ribollimento di sangue o malignità d’umore — Chiazza, Macchia talora con crosta odi volatica o di rogna o d’altro malore ch’esca fuori della pelle — Macchia; Ma-scherizzo; Lividura; Bollicella. Bolb db le variole, Butteri. Quei segni che restano sul corpo umano dopo il va-iuolo. Opizio de la bola, Uffizio del bollo n della bolla, T. dell’antico Governo Veneto. Uffizio che v’era, al quale incombeva suggellare con piombo le Lettere du* cali, del Senato, del Consiglio de’Dieci e di altri corpi sovrani. V. Ducàl e Bolo ducàl. A Roma dicesi Appiombario quell’ I ffi-ziale del palazzo apostolico, che ha la cura di porre nelle Bolle i sigilli di piombo. BOLA (coll’o chiuso) Voce di gergo de’nostri Barcaiuoli, che s’ usa nelle seguenti maniere. Rola de bufo, vuol dire l’Inferno. Rola del gambabo, Treviso. Rola del santòn, Padova. Rola de la lenza, Venezia. BOLÀ, add. Bollato; Suggellato. Oao bolà, detto fig. Marcato; Mostra-