790 VER e che propr. chiamasi Bura, fem. o Bure. roasc. Dentàl, Dentale, chiamasi Quel legno a cui s’ attacca il vomero. Versuro da ua, V. Veturo. Martelo del versòr, Nervo, Quella parte dell’aratro ia forma di piuolo, il quale congiunge il timone col ceppo. VERTA, 8. f. T. Villereccio, e idiotismo per Averta, Primavera, lina delle stagioni dell’ anno. A sta verta o A la verta ; A primavera o Da primavera. VERTAÙRA, 6. f. Apritura; Scopritura; ■ Aperzione, Spazio voto in cosa che dovreb-b’ essere continua, Fesso; Taglio. Vertaura de le camise da omo, Sparato, Tagliatura e Apertura per lo più dalla parte davanti delle camice e delle vesti. V. Bo- C II ET A. Vertaura db le camise da dosa, Scollo, Lo sparato o Apertura da colio delle camice da donna. Vertaura dk le cotole, ^Sparato o A-pertura della gonnella, Fenditura delle gonnetle ai due lati per comodo di porvi le mani. Vertaura de le braghessk , V. Bra- OHESSE. VERTEINZA, s. f. T. For. Lite; Quistione; Controversia; Contesa; Causa. YERTENZÈTA, s. f. Quistioncina; Qui-itioncella. VERTÌGENE, s. f. Vertigine; Capogiro; Capogirlo; Giracapo, Offuscamento di ce-rebro che fa parere che ogni cosa si muova ia arco, e toglie io uno stante la vista. Sco-tomia dieesi a Vertigine tenebrosa, con difficoltà di reggersi in piedi. Vertiginoso, dicesi a Chi patisce vertigine. YERTÌiNA. V. Bochì:ta. VERTÌR, v. Vertere; Consistere intorno ad una cosa. La cossa verte da qua sis qua, Maniera nostra fam. Il dubbio verte tra questo e quello; Verte la quistione su tale argomento, su tal punto: cioè Consiste in questo. La quistione s' aggira ec. VBPiTO. V. Averto. A ciera verta, o a verta ciera, A grembo aperto; Col cuore in mano. Con verità. VERTÙ e antic. Yertùe, V. Virtù. VERTLDIOSO, add. Voce ant. Virtuoso, Versato negli studii. VERÙO, s. m. Voce di Cbioggia, lo stesso che Vechio, V. (/€-/-£’ YERZA (colla z dolce) s. f. Sverza o Cavolo verzotto, Pianta o Erba annuale che si coltiva negli orti, detta da’ Sistem. Brassica sabauda, eh’ « una delle molte varietà della Brassica oleracea, V. Vebzerave: Brocolo, Caolo e Capuzzo. Salvar la cavra e le verze, Salvar la capra e i cavoli. Di due pericoli non incorrere in nessuno, e anche Far bene a uno senza nocumento dell’altro. VER Vebze da traspiantàr, Brasca, T. Agr. Cavolo di prima piantagione. Verze rizze, Bronzoluto, Agg. a Specie di Cavolo arricciato. Le verze de gerì sera, Detto fam. ed ironico, Nuova o Novella barbata, invecchiata. VERZÈLA (colla z dolce) s. f. V. in Bataòi. VERZELÀ (colla i dolce) add. — Carne verzelada, Carne vergata di grasso, cioè Che abbia anche del grasso. Vkbzblà, dicesi ancora per Incarnatino e Scamatino, Agg. di Color di carne. VERZKIÀTE, V. in Cievolo. YERZER o Averzkr (coll’e aperta e la z dolce) v. Aprire. V. Avrìr — Tornar a vf.r-zer. Biuprire. Verzer o Averzer una botega, Aprire o Rizzare una bottega, ed anche si dice di un’ Arte particolare, come Aprir un forno. un desco o simile. Verzer i brazzi, Sbarrarsi nelle braccia; Allargarle; Distenderle. Verzer i cabnazzi, V'. Descaenazzàr. Verzer i ochi de la mente, Aprire gli occhi dell’ intelletto, vale Levar di capo la mal concepita opinione, Far intendere la verità — Aprire gli occhi ad uno, Farlo ravveduto ed accorto. V ER7.Ì LA FENESTRA, CHE LA VAGA CORA, A- \trite la porla dello scaricatoio, cioè Questa è tanto grossa, che non potendo passare per la porta ordinaria della casa, convien farla uscire per quella de’ carri. Fu detto ancora. Ammanila eh’ io lego, E ciò vieti detto ironicamente a colui che s’ affolla a contar qualche gran maraviglia con iperboli grandi: metafora presa da’Mietitori, dal far te manne o sia covoni. — Non ¡sbraciate j a Chi s'affolta a contar qualche gran maraviglia, che sia poco creduta. Verzerse, parlando di alcune frutta, come pesche etc. Spiccarsi, si dice delle pesche, susine ed altre frutta, che si divido-dono agevolmente con mano. Verzerse db lb muragie , Sbonzolare, per simil. Aprirsi le muraglie e simili, Rovinare. Verzerse el cuor con uno, Allargarsi con uno, Aprirgli il cuore, i proprii sentimenti. Verzerse davanti i abiti, Sciorinarsi; Spararsi, Aprirsi, Allargarsi, Sfibbiarsi i panni. V erzkr tanto de ochi, Sbarrare gli occhi, Largamente aprire, Spalancare. Verzer el libro d’ oro, V. Libro. Chi ben seea ben verzk, La buona cura caccia la mala ventura, e vale che Con usar buona guardia e diligenza talora si sfuggono disavventure. El CRIA ch’ EL SE VERZE, 0 El SE VERZE o AVp.RZE come un’ aquila, Grida a testa, quanto n’ ha in gola; Grida a più non posso, V. Criàr. Me SE AVERZE 0 VERZE EL CUOR DA t’A • lhgrezza, Ah si allarga il cuore dalla ec. Per gran dolcezza il auor mi si apre. VE S VERZER.VME, idiotismo, detto per Verderame, V. YERZERÀVE, s. f. T. degli Ortolani, Ca-vol rapa, Sorta d’ ortaggio coltivatissimo nelle nostre ortaglie, che ne’ bassi secoli dicevasi Ravacaulus, come c’ istruisce il Du Cange, e fu poi nominato da Linneo Brassica oleracea gongyloides. La soprabbondanza di nutritura si porta allo stipite, che produce un gonfiamento che lo trasforma in una massa tuberosa succulenta e buona a mangiare. VERZÈTA, s. f. Cavolino; Cavolo novellino. VERZ1N, V. Legno verzìk, in Legno. YERZ1NITÀE, 8. f. Voce ant. V. Verginità. VESCO, s. m. T. ant. Vescovo. VÈSCOLA, s. m. Lombrico terrestre, Baco che nasce nella terra, senza gambe di color rossigno, chiamato da Linn. Lumbri-cus terrestris. V. Verme. VESCOLÈTA, 8. f. Lombricuzzo; Lombri-chelto. YESCUE, che alcuni scrivono Vesque, è termine de’ Pescatori, con cui essi chiamano il Maschio della Raia Aquila, V. Colombo. V ESÌ.N, add. ant. Vicino. V. Yicìn. VESPA. V. Brespa e Bbespèb. VESPÀRO ) . „ YESPÈR )' »«“'“• VESPRO, b. m. Vespero o Vespro, Una delle sette ore canoniche, che si dice tra la nona e la compieta. Vespro Siciliàn, Vespro Siciliano si dice Quella famosa strage di Francesi, che fecero nel giorno 30 marzo 1282, all’ora dei vesperi, i Siciliani stanchi di soffrire 1’ a-spro governo che di lor faceano i Francesi sotto Carlo duca d’ Angiò, il quale, ucciso il Re Corradino, aveva occupalo il Regno di ¡Napoli e di Sicilia 1’ anno 1265. Quindi Un Vespro siciliano per simil. si dice di Strage grande e improvvisa e di alcun’ altra strana disavventura. VESSA, s. f. Voce ant. Vescia; Coreggia. V.' ScOREZA. £/"VfitK U .(/--¿JLA.t: Stimar uno quanto una vessa, Stimar uno come o quanto una foglia di porro, I ¡Niente. ! VESTA, s. f. Veste e Vesta. Gonnella nera di seta o di scotto, che le Donne usavano portare a’ nostri giorni col zendado. Vesta da cabara, Guarnacca; Guarnac-cia, Veste da camera che si porta da alcuni per comodo e libertà in casa propria. Vesta longa, Sottana, Quella che usano [ i Preti — M>ìter su vesta da prete, Pretare; Farsi prete. Veste bica, Vesta,agiata, Doviziosa intorno alla persona. Meter la vesta o el gabàn o el tabaro a qualcùn, detto fam. e figur. Pelare o Scorticare alcuno, vale Trargli delle cose il più che si può, Pregiudicarlo, Giuntarlo. V. Broa e Rostìr. VESTÌ DA ZEN'TILOMO, s. f. Vesta pa-