384 I Commi malcontenti di Lloyd George [3-«v-‘g] delle interminabili discussioni nelle nostre sedute, delle infeconde battaglie verbali alle quali ho per tante ore assistito. Ai Comuni era corsa ieri sera la voce che si sarebbe rinunciato ad imporre forti indennità ai tedeschi, e che di conseguenza il Governo britannico obbligava i deputati a venir meno alle loro promesse elettorali. « Hang thè Kaiser » e « Make them pay up to thè last penny » erano stati i concetti base di tutti i discorsi in tutti i comizi elettorali del dicembre, che dettero un’enorme maggioranza al Gabinetto presieduto da Lloyd George. I deputati della maggioranza si sentivano legati dalle loro promesse, e perciò si dice stiano preparando un indirizzo di protesta e di minaccia che andrebbe rapidamente coprendosi di firme. Intanto ieri sera si pronunciarono alla Camera forti discorsi sulla necessità di far pagare i tedeschi, e la risposta del ministro Bonar Law, che sostituisce Lloyd George, è stata freddamente accolta anche dalla maggioranza. Cosi è spiegato lo scontro Lloyd George-Lord Sumner e la piena vittoria dei francesi sugli inglesi. D’altra parte continua aspra la lotta dei francesi contro Wilson anche per le altre due questioni capitali, la frontiera tedesca al Reno e l’occupazione della Saar. Quest’ultima questione è stata rimessa a un comitato composto da Tar-dieu per la Francia, da Headlam Morley per l’Inghilterra e da Haskins per gli Stati Uniti. Wilson ha dato ordine di tenere pronto ai suoi ordini l’incrociatore americano George Washington, sul quale‘ha compiuto la recente traversata da Nuova York a Brest, e quest’ordine viene interpretato come una minaccia di abbandonare gli associati a se stessi. La crisi è dunque ancora acutissima: o un rapido accordo o il fallimento della conferenza. Nei giorni scorsi Orlando e Sonnino hanno vivamente insistito perché anche le questioni italiane siano risolte, e oggi stesso, dopo la nostra uscita dalla sala di riunione dei Big Four, Orlando è stato finalmente invitato ad esporre le