COR Certe, Ministri o esecutori della giustizia. Corte bandìa, Corte bandita, dicesi la Tavola aperta che faccia un personaggio ricco per tutte indistintamente le persone «ha concorrono alla di lui casa. Signori o Signore de Corte, Cortigiano o Cortigiana, Il Signore o la Dama di Corte. Far l» corte a qualche dosa, Far corteggio, il cicisbeo, il galante. Far la corte a qualcun, Far la corte ad alcuno, che anche dicesi Coltivar l'amicizia o la benevolenza d’ alcuno. Farse la corte un per l’altro, Adularti; Piaggiarsi; Lisciarsi; Incensarsi l'un r altro. V. Dabse drio, in Dar. Corte del palazzo, Corte del palazzo ducale; ed è Quell» in cu< fnssi la Borsa de’mercatanti, che prima, e per varii secoli innanzi, fu sempre fatta nella piazza di Rialto. CORTEGÀE, s. f. plur. T. de’Pese. Superi, Pezzi di suvero tagliati in forma rotonda o di cerchio, bucati nel centro, per cui passa una corda, la quale ne ha molti successivamente infilzati. Attaccata questa ad una delle estremità della rete, serve a far sì che non vada al basso tirata dai piombini, che nello stesso modo sono attaccati all’altra estremità per tenerla distesa perpendicolarmente. V. Trata da pescar, Iju e Piombar. CORTEGIAMENTO ) „ m _ OORTÈGIO ) ' Cor- teggiamento, Comitiva, accompagnamento. — Far cobtegio a qualcun, Far coda o codazzo o corteggio. Cobtegio a una iiona , Galanteo ; Cicisbealo , e quindi Cicisbeare. V Galan-tizàr. Cortegio a una sposa, Corteo, Codaz-zo di persone che accompagnano la sposa — Cortèo, dicesi pure per l’accompagnatura del figliuolo nato al battesimo. E quindi Corteare. CORTÈLA, s. f Voce ant.. che ora dicasi CoRTELlNA, V. CORTELÀ, s. m. T. de’Muratori, Accoltellato, Lavoro di mattoni o pianelle mes-ee per coltello; e s’usa per ammattonare le stalle, e se ne vede anche in alcune strade di Venezia, nelle quali per essere rimote, non fu credulo prezzo dell’opera l’adoperare macigni: lo stesso che Salizo A CO RTF LO o A TAGIO, V. SaLIZO. CORTELÀDA, b. f. Coltellata; Accoltellu-ta; Pugnalata. Despensaór de cortelàe, Accol/clla/orc, Colui che accoltella. Cobtrlàda or piebe , T. de'Muratori, Lavoro di mattoni, cioè per taglio, che si fa lastricando il terreno. V. Piera. CORTELÀR, v Accoltellare, Dar colpi di coltello, Ferir di coltello. Cobtelabsk, Venire alle coltella: Fare alle coltella, Darsi a vicenda de’colpi di coltello. Ho trio. COR CORTELAZZO, s. m. Coltellaccio, Coltel- lo grande. Cortelàzzo, T. agr. Potatoio; Segolo; Coltellina da potare ; Accetta; Pennato, Coltello adunco da potar viti e scapezzar alberi. Cortelazzo da bechìr , Coltcllaceio , Specie di scure grossa e pesante, che serve a Beccai per tagliar la carne e Possa. Cobtelazzo, T. Mar. Coltellacc.o o Scopamare, dicesi una Vela piccola che s’aggiunge di qua e di là alla vela di sopra nel v.iscel quadro, per pigliare maggior quantità di vento. Coltellacci scopamari. Bastoni de cobtelazzo, V. Bastòn. CORTELÈR, b. ni. Coltellinaio, Artefico che fabbrica e vende coltelli ed altri differenti strumenti e ordigni da taglio — Col-tellinuia, dicesi alla Femmina. CORTELERA, s. f. Chiamasi da noi la Moglie o Femmina del Coltellinaio, la quale secondo l’inclinazione della lingua ed altre voci consimili e cosi formate, potrebbe dirsi Collellinuiu. CORTELÈTO, s. m. Coltellino ; Pugnaletto. CORTELIÈRA, s. f. Coltelliera e Coltelle-sca; Cucc/iiaicra; Forchettiera, Custodia o Guaina dove si tengono le posate d’argento della tavola. CORTELÌÌNA, s. f. Collellessa e Coltella, Sorta di coltello alquanto lungo e largo di lama, il cui manico è diviso dalla coda della stessa lama. CORTÈLO, s. m. Coltello; Cartello; Coltello e Pugnale. CORTKLO FERMO IN HANEGO , Coltello in asta o Coltello inastalo, dicesi Quello che non si ripiega. CoRTKLO SERAMANEGO, Coltello O molla 0 Coltello da tasca; Coltello che si ripiega. CoBTELO CHE TAG1A TUTO QUELO Cll’ EL vede, Coltello che taglia com’ e’ cuce, Coltello che non taglia. Cobtelo da pestàb el laboo , Coltello da sminuzzare. Cobtelo da calegheri, Trinchetto o Falcetto. Specie di coltello falcato, con cui i Calzolai raffilano i loro lavori. Cobtelo da Cereri , Coltello o Coltellaccio da acculare , Specie di coltello di ferro, di lama larghissima , che serve ai Ceraiuoli per far tondo il culo delle candele. Cobtelo da Cestebi , Spacchcrello o Spacchino, Coltello di figura Comune, corto e largo di lama, di cui si servono i Panierai per ¡spiccar le bacchette e i virgulti con cui tessono le paniere. Cobtelo da salai, Coltello da difettare il salame, Coltello ad uso de’Pizzicagnoli, per affettar le salsicce. Cobtelo da scortegaòri, Scorticatoio, è il Coltello tagliente, da scorticare gli animali da macello. Cobtelo da scabnìb , T. de’ Legatori de’Libri, Coltello da scamirc, Chiamano quello eh’ essi usano per diminuire la groa- C 0 R 201 tozza delle pelli, onde renderle più acconce alla legatura. Cortelo db catito taoio , Castraporcelli o Castraporci, Coltello che uoo taglia astai. Cortklo storto, Coltello adunco. Cobtelo, detto fig. Coltello, vale Dolore, pena, pensiero, affanno. Denti del cobtelo, V. Drntb. Fbadei cortèi, V. Fraurlo. PlERE IN CORTELO, B SaLIZO IN CORTELO. Così chiamatisi le pietre poste in opera verticalmente, in modo che presentino alla vista il loro lato minore, locchò fassi segnatamente nel lastricare e selciare le strade di città, il qual selcialo dicesi appunlo Salizo in CORTELO. CORTELÒN, 8. in. Collellone; Grosso coltello. CORTESÀN, b. m. Cortigiano, cioè Domo di Corte ; ma noi lo diciamo nel sign. di Domo di spirilo, Domo di mondo, Scaltrito, che non si lascia gabbare, Pratico, Avveduto ; e dicesi in buona parte. Star sul cortesìn, Stare sulla cortigianeria o Trattar con cortigianeria, Far azioni da cortigiano, cioè Farsi crederò accorto, scaltrito. CoRTKSÀn DB LA BELA O CHE STA SU LA bela, o sul bulezzo, tiravo; Belhtmore: Umorista. Far da bravo a da bell' umore. Dicesi di chi ha voglia di sopratfare altrui. Accoltellatore o Accoltellante, Colui elio accoltella — Papasso o Fare il papasso, si dice Quando più persone di notte con abito o volto contraffatto 8'accordano a fare altrui insolenze. V. Bolo. Cortesìa d* albeo, tiravo come le cimici o Più poltrun che una cimice, Dicesi degli uomini vili e poltroni. Uomo di lagno. Uh il bel suggellino ! Cortesìn «agro, Messerino, e vale Miserabile. Molto fummo e poco arrosto ; Gran rombazzo e poca lana ; Tulipano senza odore; Cetrioli senzu sapore. V. Apa-renza e fumo. Dona cortesana , s’intende come nel primo hìgiiif. parlandosi di Uomo — Cortigiana vuol anche dire Donna di mal affare. Marchiarla o Portarla da cortesìn o Poetarla cihada, Portarla alla, sfar sul mille; Fare il quamquam; Stare in sul quamquam, Proceder con fasto. Esser altiero. CORTESÀN DA CAORLE. ed.anche Schia-vòn, T. de’Pese. Sorta di Pesce che secondo Linneo appartiene ai Labri e secondo Lacepède agli Olocentri ; il nostro Nardo però lo riguardò come specie novella, chiamandola Holocenti-us Chuna. Si pesca per lo più ne'conlorni, di Caorle. onde riportò il nome vernacolo. Si dice anche Schia-vòn, perchè trovasi non meno nei lidi Dliri-ci. Tutti e due i nomi vernacoli però sono generici, perchè chiamansi Cortesìn i per lo più molli pesci fra i Labri, che hanno brUlanti colori. Questo pesce, eh’ è buono 26