BE C celli. Morie o Puntura, direbbwi del sangue in pelle che viene dille ippinzature delle pulci, dei tafani, ed anche dal morso della vipera. Dice»! ancora Trafitture delle mosche e de' tafani. Trio iictnt ni pilesi, Tulio indaiui-ialo dalle pulci. 8ECAZZA. ». f. Uccello. V. Galinazza. BKCAZZOFOTÙO, add. Birbone; Monel- lo ; Guidone, Bigerognolo; Cialtrone, detto per ingiuria. In altro »¡¡rii. Becco contilo; Alticomu-to; Becco in erba o maturo; Becco sciavero o indiano ; Becco succo, Colui a cui la moglie fa fallo — Pappataci, si dice di •Chi soffre volontariamente il proprio vitupero dalla moglie. BECHÉR, s. ro. Beccaio; Beccaro: Macellaio. DKCIIKR V, s. f. Beccaio, La femmina di Beccaio. BECHÉTO, s. m. Beccuccio; Pippio, Dimin. di Becco degli uccelli. — Per Br-coift, V. BECHÉTO, s. m. Beccarello o Seccherel- lo, Piccolo Becco, animale. BECIIIOÓL, V. BecoIm. BECO (coll’e larga) ». ni. Becco', Rostro, Becco degli uccelli. Beco del capczzo, V. Capczzo. Beco de zoeta, Uovoto, Membro d’architettura fra gli ornamenti. Bu.mi p.t »eco, Immollare il becco, Diciamo in ¡scherzo per Bere. Fa» el «eco a l’oca, Fare il becco al-T oca, Conchiudere e terminare il negozio che si ha fra mano. Il negozio i fatto; Il dado è trailo', La merla ha passalo il Po. Pio »ATE» «ECO, ) „ ’ ; >. Bate*. JSENZA »ATE» BECO ) Storze» el »eco, V. Stoizei. Tegvi» el »eco a siogie, detto fig. Immollare il becco; Tenere o Porre o .Veliere il becco in molle, Cicalar senza posa di cose che non appartengono al parlatore. Da» el »eco a le stele, V. Dai. * In a.vema mia, Specie di giuramento fa-■ìiil. V. |\ cargo del’anf.jia, in Caico. BECO (coll' e larga) Rider in »eco, V. Ride*. BECO (coll’e chiusa) Beco co l’epe, V. Epe. BECO (coll’e streta) s. m. Becco, il maschio della capra domestica, che dicesi anche Capro, e Caprone — Montone si dice il maschio della pecora che sene per far razza. Per colui a cui la Moglie fa fallo, Becco, Becco sciavero o indiano, Becco cornuto. ' . Becazzofotco. Beco e bastona, Essere o Diventar la bcslia e il bastonato, cioè Aver sopra lo ►corno anche il danno, sopra il danno anco le beffe — Al mal fagli male, si dice Allorché ad alcuno si aggiunge male a male o danno a danno. Esser el beco hal taiu.ì, o mal visto, Boeri!). B E C Locuz. fam. Essere il mal veduto, Contrario di Bmnabm. Y. Xz MEGIO ESSE» BECHI E AVE'* IH »*-CÀ», CHE NO ESSER »ECHI B SO A»ÈR DA MA- g.tàb , È meglio esser becco e aver da beccare, che non esserlo e non aver dii beccare. Il proverbio è chiaro, comunque dagli uomini ouesti ributtato. * Beco contristo. Marito che permette ebe la moglie gli sia infedele , e ne trae profitto. BECO (coll’ e largo) b. m. o Recasela, Mazzeranga e Mazzapicchio. V. Reca. BECOFOTRI8TO , o BECOFUTRISTO, add. Facimale; Cattivello; Callivelluzzo; Tristarello; Fistolo; Cavezzuola, Insolente, Agg. a Fanciullo — Serpentello, Ragazzo vispo e vivace. V. BeconAlo. L'p. un gran iecofot»isto, É un gran monello, cioè Furbettello la aua parte, assai astuto ed accorto. BECOFOTÙ, add. V. Becopotiisto. Ari» el ìEcoroTu pirn, Locuz. fam. A- X ver pieno lo striano'. Aver carica la balestra ; Aver mangialo a crepapelle o a crepacorpo; Aver pappalo; Aver cavalo il corpo di grinze , Essersi ben pasciuto. BBCOÌN, i. m. Lembo: Lembuccio, E-■tremità d' un fazzoletto o simile, cioè uno degli angoli, h'acciuota, diersi di que’due pezzulli di tela, che pendono dal collare a cui sono attaccati. Recoìn he le aozzBT*, o simile , Pippio o Beccuccio, Quel canaletto adunco oud’esce l’acqua de'vasi da slillare o simili. Becoìn uri sachi . lo stesso cho Pei.e-sìn. V. j BECO IN ('ROSE o Becosto»to, (. m. T. 1 degli Uccellatori, Crociera o Crociere, Uccello detto da Lino. Loria curvirostra. Esso è grosso come una Merla, ha il becco grosso, duro, robusto, nero, ricurvo dal-l’una e dall’altra parie, e colle mandibole che in punta s’incrociano. BECOLÀR, v. Razzolare o Sbozzolare, Il torre picciola parte di che che sia — Spicciolare; Sgranellare; Piluccare; Spiccar a poco a poco i granelli dell’ uva dal grappolo per mangiarseli — Spilluzzicare, vale Levar pochissimo da alcuna cosa pianamente e con riguardo. V. Piczoia. Nol ghf. ne bkcola , Ei non ne gode; Aon ne pappa; Aon ne avrà, Si dice del \egar altrui una cosa. Sempre sp. bp.cola , Gallinella che va per casa o eh’ ella becca o eh’ella ha beccato, Prov. che s’usa per far intendere, che non è da prendersi fastidio se una donna mangia poco a tavola. ‘ BECOLÀR, Iterativo o frequentativo di Beccare, eioè Beccare leggermente e ripetutamente. BECÒ!V, s. m. Beccane, Becco grande degli uccelli. Detto per Beceala; Imbeccata; Bezzicatura. eli’ è Colpo dato col becco. Bf. < ilN DE MOSCA O VE DCSSATO, V. BecÀDA. f B E L 73 BECON IR, v. Bezzicare, Percuotere o ferir col becco. RECO><(ZZO, *. ni. Becnmaccio; Riccone, Becco graude degli uccelli. Per Bkcopotbisto, V. BECO Mi 1,0, J\abisso; Fistolo ; Facimale, Agg. a Fanciullo insolente. Vispo; Prunto; vispo d'ingegno; Di fiera vivacità} Di sensi desìi. Altro aggiunto a Fanciullo, e dicesi in buoua parte — Forcuzza; Cucciolo; Morbetlo, direbhesi per ingiuria. Ah skconelo vbh! Eh sgrazialello! Detto per vezzo. V. Becopotiisto. Bkco.vf.la, Ladrina ; Ghiiitterella; Tri-stirella; Tristcretlina; Furfunlella, Detto a Fanciulla per vezzo. BECOSTORTO, Uccello. V. Beco in ciò». BEF MI, v. Sbf.fà». BEGV (coll’e aperta) s. f. Bega; Briga; Contesa; Buruffa ; Contrasto ; ti issa. Dello per Tafferuglio o Tuffcrugia, Rissa o quislioue insorta Ira più persone. V. Barapusola. GaTàb beghe, V. Becàr. BEO Ut. v. Coni rudere; Contrattare; Allenare; Bisticciare. V. Ckiàr e Tiotìb da DII. REGI ORA, (coll’ o serralo) s. f. T. degli Uccellatori, Rigogolo comune, e nel dim. R'gogulcllo ed anche Rigolcllo. Lottilo che nidifica fra noi, conosciuto già da’Latini col nome Galbula, e quindi dello da Limi. Orìolus Galbula. A Verona chiamasi Pa-pafioo, nei Padovano Bkoiòra e Br'usola, nel Vicentino Repkndolo, nel Friuli Lobi, 0 iu altri luoghi finalmente Compare Pie-io. {Sella stagion de'fichi è grassissimo. BEGNAMI> , ». in. Cucco e Cocco, dicesi «1 figliuolo più amato dal padre o dalla madre, ed a qual sia persona favorita e diletta. Il cucco della mamma; Il favorito; Il buono; Il bello — Mignone significa A-mico iuliino. favorito. V. Cùcùlo. BEGMG.MTV, ». (.Benignità e Benigni-tadc, \ irlù 1 ¡sposta a far bene a tutti per sua dolcezza. I ga in o la regmgmtà de fa*, etc. (detto in modo ironico) Furono capaci di fare; Osarono; Aon ebbero riguardo o ribrezzo. BEG.MOIVO, add. Benigno, Affabile, cortine. BÈGOLO. (coll’e chiusa) s. m. Frugolo, Dicesi de’Fanciulli che non ¡stanno mai fermi. BEGÓSO, add. Garoso; Garose/Io; Gareg-gioso; Piccolo; Beccatile; Litigioso. V. Ca-taràdrohi, Tacabeuhk , Metibbghk e Ca-talitk. BELA DÒXA. ». f. Pianta, V. Erba rela- pCna. BELAME.NTB , avv. antico Bellamente , voce pure disusata, che vuol dire Con bel modo, Piacevolmente ed anche Adagio, che 1 Veneziani dicono A bel bf.leto. I sbugna belamznte, leggesiin rime Venete antiche, che qui si tradurrebbe Suiti