[i6.ii.ig] Colloquio con ministri austrìaci 2gi 16 Febbraio. È domenica, ma non c’è meno da fare degli altri giorni. Presiedo il comitato di coordinamento del programma economico; poi ricevo la rappresentanza austriaca composta da Schiiller, Griinberger e Brauneis. Essi mi espongono i bisogni dell’Austria in materia di vettovaglia-menti e materie prime; ne prendo nota per dare loro risposta al più presto. Nel pomeriggio ricevo parecchie visite di ministri alleati e tengo poi una lunga seduta col generale Cavaliere, col comm. De Martino e coi ferrovieri per l’organizzazione stabile dei rifornimenti all’Austria attraverso il porto di Trieste. Dopo la Costituente, si è riaperta a Weimar l’Assem-blea nazionale tedesca. Ieri vi ha fatto un grande discorso il nuovo ministro degli esteri, conte Brockdorff-Rantzau, esponendo il suo programma, che è di collaborazione alla rinascita europea con pari diritti degli alleati e di resistenza alle loro eccessive pretese. Prima di partire Wilson ha ricevuto i giornalisti americani ed ha loro concesso un’intervista che è oggi pubblicata. In essa egli afferma che fra tutte le questioni la più grave è quella economica. « Finché i lavoratori non avranno il lavoro assicurato con tre pasti al giorno, saranno irrequieti. I popoli s’interessano di sapere quale sarà il loro Governo. Ma sono ancora più preoccupati per il cibo e per il lavoro dell’indomani. Il ristagno commerciale in una parte del mondo deve essere vivificato, e certi nodi devono essere sciolti. Il blocco dei paesi nemici significa qualche cosa di più che la sofferenza della Germania. Vi è un letargo corrispondente nel resto del mondo che, se non è eliminato, presto potrà dar luogo a gravi eventi ». Wilson intende di essere presente alla Casa Bianca durante i lavori del Congresso americano, che conta di