Proroga dell'armistizio con la Germania [i8.n.ig] ospitandoli a decine di migliaia sulle nostre navi e nei nostri territori. Dopo una osservazione di Sonnino dimostrante l’infondatezza delle richieste jugoslave verso l’Italia, si decide di rinviare le domande sottoposteci alla stessa commissione che si occupa del Banato, per un primo esame, incaricandola di ridurre le questioni ai limiti più ristretti possibili, presentando suggerimenti per un’equa soluzione. La commissione è autorizzata a consultare i rappresentanti dei popoli interessati. Sono membri di questa Commissione: gli americani Day e Seymour, gli inglesi Crowe e Leeper, i francesi Tardieu e Laroche e gli italiani De Martino e conte Vannutelli Rey. Il ministro degli esteri americano Lansing chiede l’invio di una commissione interalleata in Siria. La questione è rinviata. Il 16 corrente è stata firmata a Treviri una convenzione per la proroga dell’armistizio con la Germania. Con essa i tedeschi si sono impegnati a sospendere le operazioni militari contro la Polonia ed hanno accettato una linea di demarcazione che non potranno oltrepassare. Si sono altresì impegnati ad eseguire tutte le clausole dell’armistizio dell’ii novembre 1918, e delle condizioni addizionali del 13 dicembre 1918 e del 16 gennaio 1919. La firma di queste condizioni ha sollevato una grande tempesta nell’Assemblea nazionale tedesca di Weimar. Il ministro degli esteri Brockdorff-Rantzau ha minacciato le dimissioni. Il ministro Erzberger, presidente della commissione di armistizio, è stato particolarmente attaccato perché si era largamente diffusa l’illusione che il nuovo Governo tedesco potesse porre le relazioni fra la Germania ed i vincitori su basi molto diverse dalle attuali. Pare che la Germania senta oggi la sconfitta per la seconda volta. Tutto l’ambiente della conferenza si occupa delle temerarie rivendicazioni jugoslave. Si dice nei circoli jugo-