Ventesimàottava. 501 Lìbrarum Mutinenfìum prò qualibet bubulca . Correndo il medefimo Anno, dal Comune di Modena fu comperata una pezza di terra polla nel diilretto di Fiorano per lire Secento ventuna , ad rationem novem Libra-rum & feptem Solidorum Mutinenfìum prò qualibet bubulca , quee petia terrea debet effe feptuacjinta feptem bubulcas minus decem tabulìs. Oggidì preilb di noi una Bioìca di terra fi fuol vendere cinquecento , ed alle volte anche mille e più lire di Denari correnti. Si può riconoicere queila ecceffiva mutazion. delle Monete, crefcen-te quafi ogni anno, da i tempi fuffeguenti. Ne i Libri dell’Archivio de5 Benedettini di San Pietro di Modena ho fatto le Tegnenti offervazioni. Nel 1470. un migliaio di mattoni cotti fi pagava Bolognini cinquanta, cioè due Libre e mez-za di Soldi. Ora fi paga 40. e più Libre. Nell anno 1471. Lire 96. Bolognini 16. e un Denaro di Moneta Fiorentina valevano Lire 48. Bolognini 12. e Denari 3. di Moneta di Modena, Iti quell’Anno ancora ad un Copifta delle Omelie di Beda per ciafcun giorno fi davano 4. Bolognini. Nel 1482. un Fiorino d’oro valeva Soldi 98. di Moneta Modenefe. E nell’Anno 1487. il Fiorino largo £ oro correva in Modena per tre Lire e due Bolognini. Nel 1508. il Ducato d'oro fi valutava Soldi 71. E Scudi z6. d'oro fi prezzavano Lire 93. Modeneiì. Parimente lo Scudo d'oro nel 1560. fi pagava lire quattro e mezza. La Dobla d'oro di Spagna nel 1597. valeva lire 12. e mezza di Moneta di Modena. La Dobla d' oro d' Italia Lire 12. e Bolognini tre; lo Zecchino d'oro dì Venezia Lite 7. e Bolognini 6. L'Unghero d'oro Lire 7. e Bolo» gnini cinque. Tralafcio il refto delle mutazioni fuffeguenti, per fola-mente dire , che in Modena giunfe a’ dì noftri la Dobla d'oro di Spagna, e il Luigi d' oro battuto da Ludovico XIV. a valere Lire 50. di Bolognini, e pofeia con un maravigliofo falto giunfe fino a Lire 65. Una pari incoftanza nelle Monete fi truoya anche ne’paefi vicini. Ognun fa, quanto oro ed argento , da che furono feoperte le Indie Occidentali, fia paf-fato in Europa. Dovremmo nuotare in que’preziofi Metalli. Ma il Luf-fo infaziabile ne confuma non poco. Di troppo abbonda la Moneta ero-fa, laonde conviene impiegarne molta quantità per comperar oro ed argento; Ci è in oltre un ampia voragine di quelli Metalli molto più grave dell’altre, e men conofciuta .-cioè il portarfi da gli ingordi Mercatanti un'indicibil còpia d’oro e d’argento alle contrade de’Turchi, del Gran Mogol, della Cina, ed altri paefi di Levante , per trarne le loro merci da vendere in Europa, giacché i popoli Orientali contenti del proprio , poco curano le manifatture e merci Europee . Tal coftume nè pur fu ignoto ai precedenti Secoli. Attella Giovanni Villani Lib. XII. Cap. 96. della Storca, parlando dell’argento de’Fiorentini, che i Mercatanti per guadagnare ii raccoglievano , e portavano oltre Mare , dove era molto rìchìejlo. Crebbe pofeia il LuiTo , ed allora fi andavano a prendere da gli Orientali afona