jo 6 Dissertazione vefcovo di Ravenna, il quale eia Ita Endothin byffinam preiiofìtfìmam illiusj uffa faclam . Quis fimilem ridere potuit ? Non potè fi ahter cefiimare ipfas imagines, aut beflias , aut volucres , quce ibi faclce funt , nifi quod in carne omnes vivce fini . Qual fofle ancora anticamente la perizia de gl’Inglefi in sì fatte manifatture , ce lo dirà l’Autore Gefior. Gudidmi Regis, cioè del Conqui-itatore. Anglicce nationis ( fono fue parole ) feminse multum acu & auri textura , egregie viri in omni valent artificio . Però fu rinomato Opus Anglica m , come s’ha da Leone Oftienfe Lib. 2. Cap. 35. della Cronica Cafinenfe. Ebbero parimente gli antichi sì Greci che Romani le Tape^erie 0 Ila i Tapeù , adoperati fpezialmente ne’Templi , e ne’Palazzi Regali. Non iaprei dire, fe in Italia, o in Europa, fe ne fabbricaifero , cioè teifeilero con figure d'uomini, beftie , alberi, e fimili cofe. Efamini chi vuole quel verfo di Virgilio Lib. III. verf. 25. Geòrgie. Purpurea intexti tollant Aulica Britanni. Certamente preffo i Popoli dell’Afia ve n erano, come anche oggidì, numerofe le officine . Noi li domandiamo Ara^i dalla Città di Araifo in Fiandra, dove ne’Secoli addietro con gran felicità fe ne facea la fabbrica. Così Duagio fi appellava una tela o panno fabbricato nell’altra Città Belgica diDouay;e noi abbiam dato il nome di Damafco ad una tela di feta, perchè ne’vecchi tempi era portata dalla Città di Damafco. Nè per altra cagione noi appelliamo Renfa certa tela fottile di lino , fe non perchè vecchiamente fi teiTeva nella Città di Rems , chiamata Rens da gl’italiani. Ora celebri furono una volta le Tapezzerie di Babilonia, Periflromata B aby Ionica , come ancora A italica , e Cam-panica. E fi chiamano Pietà, ancorché le figure e i colori foifero tef-futi, perchè imitavano la Pittura . Servio al Lib. I. JEneid. verf. 701. così fcrive: Aulceis , vtlis piclis : quce ideo auleta dicla funt, quod prìmum in Anali Regis Afice inventa funt. O più tofto perchè fervivano di ornamento alle Aule , o fia a i Palazzi de i Re . Plinio nel Lib. Vili. Cap. 48. atteda, che Colore s àiverfos piciurce intexere Babylon maxime celebravi , & nomer. impofuit. Per quello belluata tapetia chiamò Plauto i Ta-peti, dove erano beilie inteifute. Ora trovando noi nelle Vite de’Romani Pontefici vela pi eia, o pure vefìes piclas , fi può chiedere , fe quella varietà di colori e di figure veniife dalla teilìtura, o dal pennello , o dall5 ago . In Adriano I. noi troviamo vefìem de Chryfoclabo, habentem Hi-fioriam Nativitatis &c. Fecit vefiem Chryfoclabam , pretiofis genimis ornataci , habentem hifloriam Salvatoris &c. Pare credibile , che tali Storie fol-fero formate, non già da’Pittori, ma bensì dalla teilìtura , o dal Ricamo . Impercìoccnè gran tempo durò di chiamar Pittura anche gl ingc" gnofi lavori del telaio. Nella Vita di Onorio IH, Papa, creato nel 1216. leggiamo