3 96 Dissertazione dato, Witige, e Baduila Regi , riteneffe Ravenna la prerogativa fuddet-ta dall’ Anno 476. fino al 540. Niuna Moneta ho io veduto diOdoacrer una bensì di Teoderico battuta in Roma. Sotto gli occhi ancora ho avuto un curioib pezzo di antichità, fpettante ad effo Teoderico , che ilChia-rifs. Apoitolo Zeno trafportò da Modena al Tuo Mui’eo . Confitte in un picciolo quadrato di bronzo della fottigliezza de’Medaglioni. In una facciata fi legge DN. THEODERICI ; nell’altra fi vede la fola figura di un T. che foriè è l’iniziale del nome di Teoderico, intorno a cui gira una Corona di lauro 0 di quercia. Nella coita di effo bronzo fi leggono que-ite lettere: CATVLINVS V. C. ET I... L... P... V. fono d’argento i nomi dell’ uno e dell’ altro con lettere cavate nel bronzo , e riempiute ¿’ argento, le quali reftano quafi tutte illeie nel nome di Teoderico; ica-duta è la maggior parte di quelle di Catulino , ma ne reitano chiarii fegni nella cavkà del bronzo. Di nobiliffima ed illuitre Famiglia fu quello Catulino, come quella, che nell’Anno 349. ebbe per Coniole Aconio Catullino , credendo io , che non fieno diverli nomi quei di Catullino e Catulino. Ebbe de’Prefetti di Roma, de’Proconfoli, ed altri faliti alle più cofpicue Dignità, come apparifce dal Codice Teodofiano, e da altre memorie dell’Antichità. Apollinare Sidonio Lib. I. Epiil. 11. racconta, che circa l’Anno 460. fu fparfa in Arles una Carta Satirica , Accidit caju ut Catullinus Illufìris tunc ab Arvernis ilio venire &c. Anche il Poema XII. d’eff’o Sidonio è indirizzato ad Vìrum Clariflimum Catullinum . Mancò di Vita Sidonio nell’Anno 482. Sicché a que’tempi fioriva un Catulino Uomo Chiarijjimo ed Illuflre : titolo che fidava al Prefetto di Roma. Nell’ Ifcrizione fuddetta abbaitanza fi fcorge , che vi fi leggeva ancora INLVSTRIS PRAEF. VRB, Per confeguente quello Catulino vivente neirAnn0494. fi può credere lo iteifo, che il nominato da Sido-nio , o almeno farà flato fuo Figlio. S’ha da riporre quel pezzo d’anticaglia fra le TefTere, o fra i Donativi, che in onore de’Principi per qualche folennità fi difpenfavano a gli amici. Ottavio Strada , e il Du-C ange hanno pubblicato Monete de gli altri Re Goti, probabilmente battute in Ravenna loto itanza. Rapporterò io le da me vedute nel Mufeo Piacentino del Reverendifs. P. D. Aleffandro Chiappini Generale de i Canonici Regolari. In effe particolarmente merita attenzione il trovarvifi ancora l’effigie e il nome di Giajliniano I. Auguito , e col folo nome de i Re Goti, ma fenza la loro immagine. Ufo tale vien confermato dalle parole di Procopio Lib. III. Cap. 33. de Bello Goth. Num-mos , die’egli parlando de’Re Franchi, cudunt ex auro Gallico , non fa" peratoris , Ut Fieri Sclet, fed fua impreffos effigie. Monetam quidem argute am Perfarum Rex arbiiratu fuo cudere confuevit ; auream vero neque ipfii ne que ahi cuipiam Barbarorum Regi , quamvis auri Domino, vultu prop’f0 ¡ignare non licei. Non per altra ragione i Goti ritenevano il nomedi G|U" {tini a-