Ventesimaquintà. 311 fi formaffero nobili coperte contro il freddo . San Pier Damiano nell’ Opufcolo poco fa accennato fcrive : Refpuit ammalia Redemtor Mundi vocabulo 'decorala. Sic divites ijli non mediocri percellunmr oljlaculo ; quia dum phalerads aique dipittis Je Lodicibus contegunt, apertis oculis dormire nonpoffunt. Quanto a Glires , figoificava quella parola le pelli d’ Ermellino o Zebellino, cavate da i forci Pomici, oda altre beftiole, delle quali maggior ufo fi faceva ne gli antichi tempi, che ne’noftri. Seguita a raccontare il Monaco, che le vefti e pelli preziofe di que’Cortigiani, parte perchè lacerate dalle fpine , parte perchè bagnate dalla pioggia , e poi feccate al fuoco, andarono tutte in malora , lagnandoli que’Signo-ri, Je tantum pecunia fuce fub una die perdidiffe . Allora il favio Impera-dore , fattili tutti chiamare a sè , loro ditte : O fìolidijfimi mortalium quod pellicium modo pretiojìus & utilius efl ? IJludne meum uno Solido , an tlla vejlra non folum Libns , fed & mulùs coemta Talentis ? Anche Anfprando Re de’Longobardi per teftimonianza di Paolo Diacono Lib. VI. Cap. 35. Advenicntibus ad fe exterarum gentium Legati* , vilibus coram eis vejlibus , Jeu Pelliciis utebatur j atque minus Italici injliiarentur , nunquam eis pretiofa vina , vel ceterarum rerum delicias mìniflrabat. Torniamo al Monaco di San Gallo, da cui abbiamo appretto, che i mercatanti Veneziani portavano di tanto in tanto a Pavia de transmarU nìs partibus omnes Orientalium divitias : parole indicanti non meno panni , drappi, e tapeti, che tutte l’altre galanterie ed invenzioni più rare del Lutto Orientale, che ora i poco faggi Italiani prendono dalla Francia , Inghilterra , ed Ollanda. Sicché intendiamo, che nè pure in que’ tempi fu l’Italia fenza Lutto ; ed ettere venuta dall’Oriente la maggior parte de gli arredi per fomentarlo, e che non i foli Re, ma anche i Nobili facoltofj veftivano vefti preziofe . Quefto coftume fi ftudiò Lodovico Re di Germania, e Nipote di Carlo Magno di bandire almeno dalla Milizia, lodando a’foldati folamente le fatture di lana e di lino. Quod Ji quisquam inferiorum difciplince illius ignarus , de ferico , auro vel argento circa je habens eum forte incurriffet , non la fcappava fenza una fonora riprenfione . Quali foiTero gli ornamenti delle Donne fui fine del Secolo Vii. dalla Vita di Damiano Arcivefcovo di Ravenna fcritta da Agnello fi può comprendere. Abflulerunt, così egli parla, a femuiatorias vejìes & pallia ; projecerunt a fe inaures , & anulos, & dextralia , perfeli-das , & monilia , 6’ olfattoria , & acus , & fpecula , & Lu mula s ( o Lunula*) & Liliola prcejidia , & laudojìas &c. Abbiam veduto, che un Carlo M. portava la Pelliccia nel verno. Halli ora da offervare , quanto foffero una volta in ufo le Pelli anche in Italia . Arnolfo Arcivefcovo di Milano, come racconta Landolfo Seniore Lib. 2. Cap. 18. della Storia, mandato nell’Anno xooi. da Ottone III. Augnilo per fuo Atnbafciatore alla Corte di Co-ftantinopoli, fi prefentò all’Imperador Greco magno ducaiu mìlnum ( cioè di No-