z86 Dissertazione Per tanto è da dire, che per inganno, e per altro abufo cominciarono i noftri Maggiori a chiamar Gotico tutto che avea colore di barbarie e rozzezza, iia tal difetto proceduto da i Longobardi, o pure da i Franchi, o Germani . E veramente regnando i Longobardi , gente ruftica , e allevata fenza coltura d’ingegno, l'Arti declinate al comodo e diletto de’ mortali, patirono una non lieve Ecliffi, nè più fi vide quella leggiadria e vaghezza, che compariva ne’ cofturei, nelle Fabbriche , e nelle azioni de’Romani dominanti. Non iì tralafciò già nè fot-to i Longobardi, nè fotto i Franchi di fare in Italia delle grandiofe fabbriche di Templi, Palazzi, e caie; ma non compariva in effe quel buon gufto , e quella perfezione, che fi mirava nelle antiche Romane e Greche . Avrei nondimeno veduto io volentieri alcuni lor magnifici ed>fi-zj, fe il tempo non fe gli aveife ingoiati. Scrive Paolo Diacono Lib. V. Cap. 34. che Rodelinda Regina, Moglie di Bertarido Re de’ Longobardi , Bajìlica. Sancite Dei Genitrici* extra muros Civitatis Ticinerfis , quce ad Perticas appellatur , Opere mirabili condid/t, ornamentisque mirifici* decorava. Anche il Re Liutprando, come racconta il medefimo Storico Lib. VI. Cap. 58. In Olonna fuo proh.a(lio , Miro Opere in honorem Sancii Anafiafii Martyris, Chriflo domicilium Jlaiuit , in quo & Monajlerium fecit . Oh, direte a gii occhi di Paolo Longobardo , dovettero parer mirabili quelle fabbriche, tuttoché formate con goffa Architettura. Ma Paolo Diacono , che avea veduto tante infigni antichità , tuttavia con-fervate a’fuoi tempi in Roma , potea ben giudicare, fe fodero o non foifero maravigliole e lodevoli quelle de’Longobardi. Fors’anche non mancava qualche Architetto, che profittalTe delle magnifiche e belle memorie di Roma. Lo Scrittore della Cronica del Volturno, defcri-vendo la Bafilica fabbricata dall’ Abbate Giosuè, l’ammira colle feguen-li parole : Certe nos } qui nunc videmus, vel qui tunc illis videre temporibus, fatis mirari non pojfumus illius Ecclefice magniiudmem vel pulcruudi-nem in his regionibus. Col tempo nondimeno prevalendo l’ignoranza anche in Roma, quivi fi fcemò di molto la perizia della migliore Architettura , di modo che volendo Defiderio iniigne Abbate di Monte Ca-fìno, che fu poi promoffo al Pontificato Romano, fabbricare nell’Anno 1066. una funtuofa Basìlica in effo Monte Calino, non prefe da Roma gli Architetti e Maeftri ; ma conducfis protinus perivjfimis Artificibus tam An:al-phitanis , quam & Lambardis , & jaclis in Chnjh non.im junòamentis , ccepit ejusdem Bafilicce Jabricam . Così Leone Oftienfe Lib. III. Cap. 28. Chron. Cafin. il quale poi ci dà la defcrizion di quel magnifico edifizio. Altre fabbriche in quel medefimo Secolo XI. e Be’fuffeguenti , furono fatte si profane che facre con incredibili fpefe, gran fodezza, e copia ancora di marmi. Sopra tutto fon da vedere certe Rocche, e Torri fabbricate dopo il Mille , e che fi fon falvate finora dalie ingiurie de tempi,