94 I fratelli Perrone [21.V.18] Una grande sventura ha colpito la famiglia della fidanzata del mio primogenito Benigno. Durante un attacco al Monte Corno, che mio figlio sosteneva col fuoco della batteria d’assalto al suo comando, il giovane tenente degli alpini Cesare Gandolfi è scomparso. Era figlio unico. Era stato vittima di una terribile tragedia. Un colonnello che aveva comandato un’azione disgraziata, lo aveva accusato di abbandono di posto. Incarcerato, era sparito, e solo mio figlio, dopo lunghe ricerche, lo aveva ritrovato. Processato, invece della minacciata fucilazione, ebbe gli elogi del tribunale militare, perché la sua condotta fu riconosciuta eroica e fu proposto per la medaglia d’argento. Il colonnello fu destituito. Ma il povero giovane era rimasto sotto quel triste ricordo ed aveva giurato di meritare una nuova solenne onorificenza. Si lanciò all’attacco con 80 alpini e rimasero tutti nella trincea nemica. Preso poi il Monte Corno, il cadavere non fu ritrovato. La povera madre aspetta il figlio ad ogni ora. 21 Maggio. I fratelli Pio e Mario Perrone, che hanno la maggioranza delle azioni della Banca di Sconto, cercano di avere la maggioranza anche delle azioni della Banca Commerciale. I Perrone sono i padroni della grande acciaieria Ansaldo, la più grande nostra fabbrica di cannoni e di munizioni. Sono uomini di straordinaria energia, capacità ed audacia. Il loro contegno preoccupa Orlando. Orlando mi ha dato in esame la minuta del decreto che istituisce il mio ministero. II decreto è stato spedito stasera a Sua Maestà il Re con corriere speciale. 22 Maggio. Orlando mi chiama per l’agitazione dei macellai. Lo tranquillizzo. Riunisco i capi del macello al commissa-