318 Dissertazione io per albergare nell' Albergo della Luna ; & in quella fianca non trovando alcun Camino per fare fuoco, perchè) nella Città di Roma allora non fi tifavano Camini ; an^i tutti facevano fuoco in me^o delle cafe in terra , e ta- li facevano ne i cajjoni pieni di terra i loro fuochi. E non parendo al Signore Mefjer Francefco di fare con fuo comodo in quel modo , avea menati con lui Muratori e Marangoni, ed ogni altra forta d' Artefici. E fubito fece fare due nappe di Camino, e le arcuole in volto al coflume di Padova. E dopo quelle da altri a i tempi indietro ne furono fatte affai. E lafciò que-fla memoria di fe a Roma. Noi abbiamo Ottavio Ferrari, ed altri, i quali pretendono effere flati in ufo anche de’ Romani e Lombardi antichi i noilri Camini, e ciò per trovarfi Cantinata in que’tempi ancora. Cer- io è, che Caminata luogo fu, dove s’accendeva il fuoco , e fi fcalda-va; ma non Tappiamo , fe 1’ufeita del fumo fi faceffe per un’ apertura nelle pareti, o fe fotro i coppi fi fcaricaffe il fumo. Apollinare Sido-nio Lib. 2. Epiit. j. defcrivendo la fua Villa, così parla: In hyemale iriclinium venitur, quod arcuatili Camino Jeep e ignis animatus palla fuhgi-ne infecit. Non potè effere quel Camino come i noilri, da che anneriva col fumo la Camera. Che fe Suetonio fcrive nella Vita di Vitellio Cap. 8. Nec ante in Prcztorium rediit, quam flagrante triclinio ex concepiti Camini'. chi ci afficura , che quel Camino fofle fomigliante a i noilri, i quali per una canna conducono il fumo fopra 41 tetto ? Parimente il Gramatico Papia circa il 1051. fcriveva : Fumjrium , Camlnus per quem exit fumus . E’ da rifpondere lo fletto. Predo gli antichi fempre furono cucine , fempre qualche camera, dove fi accendeva il fuoco, e maniera da far ufeire il fumo; ma non per queflo fi può inferire, che fa-peifero o ufaifero la forma di fpignere per una canna il fumo fopra del tetto. Che non foffero ignote le Stufe, tanto adoperate in Germania % a gli antichi Romani, ce ne fa figurrà Seneca Epifl. 90. oltre a Plinio jumore Lib. 2. Epifl. 17. Ne parla anche il fuddetto Apollinare Sidonio Carm. 22. Potrebbefi fofpettare, che le Ciminate de gli antichi foilèro Stufe. Ma qualunque cofa foflero, può fempre ilare, che que’tempi non conofceffero la forma de’Camini moderni. Giovanni de’Muffi Piacentino nella fua Cronica, fìccome abbiatn veduto al Cap. XXII. attefla aneli’egli, che anticamente non vera Camino nelle cafe, e che il fumo fcappava fotro i coppi, con aggiugnere : Et vidi meo tempore in plurimis domibus . Il che bafla per giuflificar l’afTerzione di Ricobaldo , del Ga-taro, e del Muffo, che al Secolo XIV. attribuifeono l’invenzione de’no-ftri Camini. 11 Gataro ne dice introdotta allora la foggia in Roma; quella nondimeno era già triviale in Padova. Finiamo la deferizion dei coftu-> rpi fatta da Galvano Fiamma, il quale feguita a dire: Nunc vero in preferiti estate prifeis moribus fuperaddita funi multa ad perniciem animarum irrix lamenta . Nani veftis e fi predo fa, & artifìcio exquifito, & ornato fuperfluo cir-