D E L L* A U T O R E. * XXIII
che. E perchè dopo Tanno di Crillo millefimo cangiò di appetto TItalia , effendofi moltiffime Città meffe in libertà, e governandofi con una certa fpezie di Autocrazia , .alla qual fofma di governo i’uccedette dipoi quella de i Principi, o ila Regoli : anche da quella parte di erudizione Italiana , colla giunta di àlcune Differtazioni, sbrigato mi fono. Finalmente la Religione, cui tra gli affetti e coilumi di ciafcun Popo-
lo	il primo luogo fi dee, la Religione dico Criitiana, la quale, non men che prima ed ora , fiorì in Italia ne i tempi barbarici, largo campo di difputare mi avrebbe dato. Ma quella materia , oltre che mi avrebbe portato di là de i confini.del mio affunto , ed effa fola avrebbe potuto crefcere a più Tomi, è già fiata occupata quali tutta da uomini dot-tiflìmi; ed il copiare i libri di quelli, come ognun sa, nell'un piacere a i Lettori, neffuna lode avrebbe recato a me. Perlochè contentandomi di toccar leggiermente piuttollo che di trattare compiutamente alcuni argomenti di cofe facre, cui mi è fembrato di poter rifchiarare alcun poco; lafciai gli altri fenza toccargli. In quelle poche parole eccoti refo conto di quel che io abbia fatto, perchè, più noto di quel eh’ era prima fi faceffe lo (lato dell’ Italia de i tempi di mezzo.
  Ora poi feoprire io debbo , nè fenza dolore, la palmar c\jfferenza che paffa tra i coltivatori delle Antichità Romane , e gli iludiofi delle Antichità de i tempi harbarici. Per raccogliere ed illuilrare i riti de i Romani , i coilumi, i regolamenti, le gella , fono in pronto fuffidj fenza numero; voglio dire moltilfimi, per non dire innumerabili libri latini di ogni genere . I Greci Scrittori eziandio in quello ci ponno effer utili. Ne i Poeti fpezialmente Comici, Satirici, Eroici lì rinviene un copiofiiìimo erario de i coilumi e riti di quel tempo. A ciò pure contribuifcono innumerabili Marmi, Baflìrilievi, Medaglie, ed altri Monumenti degli antichi, de i quali tutti una maravigliofa fuppellettile di erudizione Romana fi forma. All’incontro chi fi propone la deferizione de i Secoli barbarici d’ Italia , entra in un paefe da tenebre e denfa caligine da ogni parte attorniato. Cercanfi Morie delle cofe d’Italia fcritte da Italiani fino all’Anno di Crillo millefimo, e più oltre? Pochifiìme ve ne fono, e quelle non diffufamente fcritte , quali fon quelle che verfano intorno all* Erudizione Romana,- ma brevi e fuccinte efpòfizioni, e quali iterili e fecchi compend). Vi furono bene in quei tempi alcuni Poeti fa^ri utili per la cognizione delle cofe lEcclefialliche ; ma tra quelli appena uno ne troverai, che deferiva i coilumi profani e politici. Anzi quali tutto l’apparato di Libri, che quella età produffe, tenue in vero, fe fi paragoni co i Libri ferirti né i cinque primi Secoli dell’ Eft Crilliana, ha per oggetto le cofe facre: dalle quali rara cofa è, che fpremer fi pol-fano gli affari civili, od altra cofa attinente alle Arti e coilumi civili di allora. Rare eziandio di quei Secoli fono le Menzioni rare le Monete*