Decimasesta. 147 da Dante , il quale nel Canto XI. dell’Inferno, inveendo contro liUfuiai, fra l’altre cole , fcrive : E pe>ò lo minor gìron fuggella Del fegno Juo e Sodoma , e Caorfii , Cahors da gl’Italiani era nomata Caorfa. Odi Benvenuto da Imola nel Commento MSto di effo Poema, che circa l’Anno 1380. così fcriveva: CdOrJj.. Ilejl Ufurarios . Caturgium e ni m Civitas in GAlìa , in qua quafi omnes /uni Fceneratores . E dice , che fono , perchè durava quella pelle anche a’fuoi di. Lo lleflo Du Cange rappoita un Editto di Carlo II. Re di Njpoli , Conte di Provenza, e d’Angiò, con cui nell’ Anno 1289. caccio Caturcinos Ujuranos da tutto il fuo Dominio . E Filippo Re di Francia nel ino. in un fuo Privilegio fa conofcere, che anche i Cittadini di Caen in Normandia attendevano a quella infame mercatanzia , con dire : Conceffimus Burgenfitus noftns de Cadomo icfidentibus in Vdia Cadomi , quod nec eos, nec uxores, nec heredes eorum capicmus ad occafio-nem de Vfura in morte eorum. Però non i foli Italiani profittavano del bi-fvgno, o della balordaggine altrui. Non è per quello, che non conofcefle la gente , quanto difcordafie dalla Legge di Dio, e di qual pregiudizio folle al Pubblico e a i privati un’Arte tale. Erano dapertutto in abbominazione gli Ufurai, e con-tra di eifi più volte i Principi del Secolo , non che quei della Chiefa, diedero di piglio a i fulmini. Nell’ Anno 1106. Odoardo piiflìmo Re d’ Inghilterra , come s’ha dalle fue Leggi, Ufurarios defendit, ( cioè vietò ) ne remmerent in Regno. Matteo Parifio nella Storia d’ Inghilterra all’Anno 1135. cosi fcrive : Invaluit autem bis diebus adco Cawfiorum ( cioè de gli Ufurai Franzefi ) peflis abominanda, ut vix effet ahquis in loia An^lia, qui retibus illotum jam non illaquearetur. Edam 'pfe Rex debito ina/limabili eis tentbaiur ouligatus . Pofcia riferifce , in qual forma colloro collringeflero i debitori al pagamento delle ufure j e che il Vef-covo di Londra li fcomunicò; ma avendo eifi impetrata la protezione della Corte di Roma , non folamente fi burlarono del fuo Editto, ma il citarono ancora , fuper tali infuria Mercatoùbus Papalibus irrogata ref- Confu/urn (io). Scrive in oltre lo ileiTo Storico all’Anno 1 240. che Arrigo I. Re d’Inghilterra Caurfinis, precipue Senonenfious ( adunque erano Franzefi quegli Ufurai ) terram fuam interdixii. Ipfi autem mi.lefie feren-tes , & dolenies , tales fe pafcuas amiffuros , data pecunia , qua mmis fo-lei imp’os j ufi ficare, adhuc p'o migna parte laiuerunt . Furono e ili di nuovo b «nditi, e-! appreflo richiamati, perchè anche i Re profittavano del loro bottino. Particolarmente allorché a i Monarchi veniva il bifogno di pecunia; faltava fuori un bando contro gli Ufurai , acciocché colloro s’ induceflVro con una conlìderabil offerta e contribuzione a placare il loti#) Vedi U Annoiin fine del Tomo, X 1 t'-1