174 Dissertazione tizie infinuare, che anche ne’Secoli prima del Mille anche il Popolo for-roafle un Corpo , non privo di qualche regolamento e Magiilrato. Pref- 10 il Campi nel Tomo I. della Storia Ecclef. di Piacenza noi troviamo 11 Decreto Cleri & Populi Piacentini dell’elezione di Guido Vefcovo , in cui per ordine fi fottofcrivono i Preti, Diaconi , Suddiaconi , ed Acoliti , e finalmente ventifei e Populo. Forfè quelli furono»i Caporioni, e Rettori d’ effo Popolo. E Giovanni Vefcovo di Modena facendo una Donazione nell’Anno 998. al Monillero di S. Pietro da lui fondato, ii ef-prime di far quello cu ni Conjenju & notitia omnium ejusdem Sancite Mutine njìs Ecclejìce Canonicorum ^ ejusdemque Civitatis Militimi ac Populo-rum . Quello intervenire e cotifentire non folo il Clero , ma anche i Militi, cioè i Nobili, e il Popolo a i gravi affari della Città non è lieve indizio, che anche allora il Popolo godeffe qualche autorità, e ri-tenelfe alcuna forma di Comune. Così noi vedremo nel Capitolo XLV„ che il Popolo di Modena godeva Bona Comunalia nell’ Anno 1014. Noi ora fiaino allo fcuro de gli antichi affari particolari delle Città prima del Mille , perchè fon periti tutti gli Archivj vecchi delle medefime . Ma il poco che reila , dà molti indizj , che aache allora la Cittadinanza fi poteffe raunare , aveffe Ordine, e Magiilrati , e poiTedeffe Beni ilabili in Comune. Ne’Vefcovi di Cremona 1’ Ughelli rapporta una Lettera icritta nell’Anno 1048. cunclo Populo Cremonenjì . In fatti, vivente ancora Corrado I. Àuguflo , anzi fotto Arrigo I. Imperadore fui principio del Secolo XI. quel Popolo avea cacciato Landolfo Vefcovo di quella Città, perchè creato Conte, cioè Governatore della medefi-ma , con troppa fuperbia efercitava quel miniilero. De i Cremonefi così parla il fuddetto Corrado I. Imperadore in un Diploma, pubblicato dal medefimo Ughelli: Civitatem veterem a fundamentis obruerant, & aliam majorem contra Imperialis honoris Jlatum cedijìcarant, ut ipjì Augujlo rejì-flerent. Anche il Popolo di Milano ( ficcome noi vedremo al Cap. XLV. ) fi rivoltò ne gli fleilì tempi contra eie! fuo Arcivefcovo Eriberto . Nè voglio tacere, leggerli nelle memorie della Bafìlica Ambroiìana del Pu-ricelli un Diploma di Carlo il Groffo , pretefo dell’Anno 881. dove fon quelle parole : Nullus Jcihcet Epifcopus, Arehiepijcopus , Dux , Marchio , ■vel Comniunìtas, aliquam molejliam ei Monajlerio inferat . Se foffe legittimo quello Documento , noi avremmo anche nel Secoli) IX. ciò, che nnqui abbiam cercato. Ma in queJ tempi non fi foleva ufar quello nome ; e verifimilmente in vece di Cornmunitas, ivi s’ha* da leggere Comes- Oltre di che in eflb Diploma s’incontrano fegnaii di merce illegittima, perchè vi s’intima la Scomunica: il che è contra dell’ ufo -, e vi compdrilce Signum Anfprandi Cancellarli, & Guidoms E pi]copi, & Bcfo-ras in una fola riga. Sottoicrivono ancora altri Vefcovi, e ilijus Car-dimlis, & Petrus Vicecomes : tutte caie nulla conformi a i Riti dell’Imperia-