Seconda^ 9 quello Regno, e col tempo ebbe il titolo di Marca, cioè di confine alla Germania. Anche le Città di Bergamo , Brefcia , Verona, Vicenz», Padova , Trivigi, e Aquileia benché diftrutta, ed altre minori inlìeme con tutto il Friuli , appartenevano al Regno Italiano , e i territorj d’ alcune Scorrevano fino alle Terre Germaniche . Verfo* l’Occidente la gran barriera dell’Alpi divideva la Lombardia dalla Francia e Borgogna , fe non che Aofla , ( Augufìa Prettoria ) in alcun tempo fu fottopolla al dominio de’Borgognoni : laddove il Teftamento di Carlo Magno la fa dipendente dal Regno d’Italia. Verfo il Mezzo giorno dalla parte Occidentale il Fiume Varo, come oggidì , così anche anticamente, divideva la Gallia dall’Italia , la-cui prima Città era Nizza. Indi poi procedeva il Regno per la Provincia oggidì chiamata le Riviere di Genova , e una ‘volta Littus Italicum. Succedeva il Ducato della Tofcana , che fcorreva lino a i confini del Ducato Romano, cioè ad un tratto di paefe , che con Roma Sempre fi mantenne fedele ai Greci Augniti. Ma per conto dell’Oriente non furono già così Stabilii confini del Regno Longobardi-co . Da qifelto Regno era efclufa Venezia colle Sue ICole , e col territorio a lei Spettante in Terra Serma. Da un*Diploma d“e’Patti Stabiliti nell’Anno 983. fra Ottone II. Auguito , e Tribuno Doge di Venezia, da me pubblicato nella Piena Efpofizione , fi raccoglie , che a’tempi del Re -Liutprando s erano fiiTati i confini fra quel Ducato e il Regno d’Italia. De finibus ( ivi fi legge ) Civuatis Novcc flatuimus , ut terminano , quee a tempore Liutprandi* Regis fatta efì inter Paulucionem Duccm, & Marcellum Magiflrum militum , deinceps manere debeat, idefl de Piavi mijori ufque in Plavim Jìccam. Però Andrea Dandolo, che fu poi Doge di Venezia nel 1342. nella fua Cronica, da me itampata nel Tomo XIL Rer. Ital. ne parla così al Lib . VII. Gap. 1. Hic Paulticius Dux amicitiam cum Liutprando Regi contraxit, & patta inter Venttos & Langobardos fecit , per qua: fili & Populo fuo immunitates plunmas acquifvit, & fìnes Heraclicc ( dalle cui rovine forfè dipoi Città nuova ) cum Marcello Magiflro Militum ter-minavit, videlice; a Piave majori ad Plavifellam. In un Diploma di Berengario e Adelbertq,Re d’Italia, fpettante alla Cafa de’Conti di Collabo, troviamo nell’ Anno 960. Cortem unam , quee nuncupatur Livadina , jacen-tem in Comitatu Travifino non lonve a Flumine , quod nuncupatur Piave. Il Du-Cange nell’ Appendice al Glofl'atio Latino interpreta Plavim per Pla-nitiem , citando in pruova di ciò la Cronica del Dandolo. Quell’ accura-tilfimo Scrittore non offervò, che v’era un Fiume di quello nome. Di un’altra partizion di confini è Sarta memoria in un Diploma di Federigo I. Imperadore , conceduto nell’Anno 1177. a Leonardo VeScovo di Tor-cello, con queite parole : Cum Faffato, quo flatutus e[ì terminus tempore Caroli inter V'eneticos & Langobardos , unum caput exiens in fluvio Siclee, & ahud in fluvio Tarfo. Abbracciava la Diocefi di Torcello Aitino, Città ne’vecchi tempi smantellata da ì Longobardi. Diff. hai. T. I. * B Da