58 Dissertazione fottintendendo Pagus , locus , o qualche cotal cofa . Contraclus , Ccntratus » Contradus (onde Contrada) Contrado, Contado. Meraviglia è , che uo* mo di tanta Erudizione, e cotanto verfato nell’Etimologie , non ìfcor-gertc ciò , che facilmente ognun può fcoprire. Siccome ho detto Contado fi formò da Comitatu , Comitato , Contato , Contado, iìccome da Comite ufcì il Cornee Franzefe , e il Conte Italiano . Nella fteffa guifa dal Latino Computus abbreviato venne Computo, Comto , Conto . PreiTo l’antico Marcolfo , pubblicato dal Baluzio Tom. II. Capitular. fi legge al ‘Lib. I. Cap. 8. la Formola de Ducatu , Patritiatu, vel Comitatu ; cioè come fi creava un Duca, un Patrizio, un Conte. Ed era bene ìlluftre la Dignità e condizione de’Conti. Nella Par. I. Cap. V. delle Antich. Erten-fi ho io dimoftrato , che anche i Conti entravano nel ruolo de’Principi. Hincmaro Arcivefcovo di Rems nell’Opufc. de Ordin. Palaia Cap. 35. Similiter ( così fcrive ) Comites , vel hujusmodt Principe* honorificabiltter a cetera multitudtne primo mane Jegregabantur , quoufque Jìve preejente , Jìve ab-/ente Rege, occurrerent &c. Per ciò intervenivano ar.ch’ ellì co i Duchi, Marchefi , e Vefcovi all’elezione del Re d’Italia. Quello nondimeno, che rendeva più rilevante la Dignità de i Conti, era che quantunque non averterò in Feudo, come oggidì, qualche Città , ma folamente in Governo, dipendente dall’arbitrio del Principe : pure tal Governo foleva eflere ftabile , e durava tutta la vita loro. Chi una volta era Conte , non deponeva quel nobile impiego fe non per fa-lire a g adi maggiori. Anzi a poco a poco s’introduce la confuetudine, che i tigli o per li meriti del Padre, o coll’aiuto della pecunia Succedevano nella Carica ftefl'a. Se s’incontra alcuno di que’tempi, che cef-fafle di effere Conte , ciò fi dee credere avvenuto per qualche fuo demerito, come anche oggidì fuccede ne’Feudi e Vaffalli. In uno Strumento di Ambrofio Vefcovo di Lucca dell’Anno 845. fi truova : Mamjejìus fum ego Aganus olim Comes , filius quondam Gunterami. Era fiato, ma non era più Conte. Francefco Maria Fiorentini, e Cofimo dalla Rena giudicarono , che quefto Agano Conte di Lucca fofl'e ancora Marckefe della Tofcana , rapportando alcune memorie di lui dell’ 8 38. ed 840. Ma ivi è folamente detto per Agkanum Comitem ipfìus Civitatis, cioè di Lucca. Nè per eiTere uno Conte o fia Governatore di Lucca , egli comandava a tutta la Tofcana . S’incontra all’anno 857. HildeprarJus Lucce Comes ; e pure Adalberto I. Marckefe reggeva la ftefl'a Tofcana. Peraltro , come dilli , foleva paffar ne’figlj la ftefla Dignità. Fra gli Antenati della ( on-telTa Matilda fi truova in uno Strumento dell’ anno 967. riferito dal P. Bacchini nella Cronica di Poliror.e, Adalbertus qui & A <0 gratta Dei Comes Mutinenfis &c. In un Diploma di Ottone I. Augufto dell’anno 864. predo l’Ughelli neU’Append. del Tomo V. Ital. Sac. fi legge conceduto quel Privilegio , inte>~yemu ? & petuior.s Adalberu incliti Comnis Re-