482 Fiume si dà all'Italia [28.1v.19] zioni della giornata, che viene subito cifrato e spedito al ministro degli esteri a Roma (1). Discutiamo l’effetto che può fare su Wilson, su Cle-menceau e su Lloyd George la reazione della città di Fiume al proclama del Presidente americano. Infatti ieri l’altro ha avuto luogo a Fiume una grande manifestazione d’italianità. Si riunì il Consiglio Nazionale; vi furono pronunciati veementi discorsi; vi fu votata per acclamazione la consegna di tutti i poteri civici e statali al nostro generale Grazioli. La consegna venne fatta immediatamente, fra l’entusiasmo più acceso di tutto il popolo: Grazioli si riservò d’infor-marne il Governo. È evidente che la consegna dei poteri al generale italiano vuole essere una proclamazione di unione all’Italia in risposta al veto wilsoniano. Tutto ciò è commovente, ed anche molto utile, ma se il nostro Governo accogliesse le decisioni del Consiglio Nazionale, si porrebbe evidentemente in urto coi tre grandi capi della conferenza. Decidiamo perciò di richiamare immediatamente l’attenzione di Orlando e di Sonnino su tale pericolo. Gli alleati sarebbero evidentemente lieti di trovare un plausibile pretesto per solidarizzare definitivamente con Wilson, e per rigettare su di noi la responsabilità della violazione del trattato di Londra. Redigo perciò subito un breve, ma preciso telegramma collettivo, che viene immediatamente cifrato e spedito (2). Il Manchester Guardian ha pubblicato un articolo che ammette l’attribuzione di Fiume all’Italia, sempreché idistretti limitrofi siano concessi agli slavi e si garantisca la libertà e l’uso indipendente del porto. 28 Aprile. Il Consiglio Supremo dei Tre ha dedicato l’intero pomeriggio di ieri alla discussione ed all’approvazione delle (1) Vedasi documento n. 5. (2) Vedasi documento n. 6.