4§8 Dissertazione Anno MCCXXXI. Nummi aurei, qui Auguflales vocantur, de mandato Im* peratoris in utraque Sicilia Brundujìi & Mejfance cuduntur. Ma dalla Giunta fatta alla Cronica di effo Riccardo , e data alla luce de Cefare Ver-gara nel Libro de Numm. Regni Neapol. impariamo il pefo e valore di tali Monete, e parimente, che molto prima ne fu fatta la fabbrica. Quivi ila fcritto : MCCXXII. Menfe Junii, quidam Thomas de Bando Civis Scalenjìs , novam Monetam auri, qua: Augujlalis dicitur, ad Sanclum Ger-nianum detulit, dejìnbuendam per totam Abbatiam s & per Sanclum Germa-num , ut ipfa Moneta utantur homines in emtionibus & venditionibus fuis jux-ta valorem ei ab Imperatore conjlitutum, ut quilibet Nummus aureus recipia-tur & expendatur prò quarta uncice , fub poena perfonarum & rerum in Impe-rialibus Literis, quas idem Thomas detulit , annotata. Figura Augujlalis erat ab uno latere caput hominis cum media facie ; & ab alio Aquila. Ma nella Vita di Papa Gregorio IX. nel Tomo III. Par. I. Rer. Ital. pag. 584. iì legge, eh’ eflo Federigo II. fabbricò altra Moneta di peggior condizione anzi falfa. Di lui ivi è fcritto : Novus Monetee falfarius , dum cera cudit dtverfo characlere , argenti tenui fuperinduta cuticula . In fotrma riputazione ed ufo anticamente furono anche i Nummi chiamati Byjantii, o Byfantii, Moneta d’ oro de gl’ Imperadori Greci, fabbricata in Collantinopoli, e poco diverfa da i Ducati d’oro di Venezia, da gli Ungheri ed altri Ducati d’oro della Nazione Germanica, e da i Fiorini d’ oro di Firenze. Nelle vecchie Carte , e fpezialmente in quelle del Regno di Napoli, e dèlie vicine Provincie, noi troviamo femplice-rriente mentovati Solidos By^antios, e alle volte auri Solidos Bifanteos . Frequente menzione se n’incontra nella Cronica del Volturno Par. II. del Tomo I. Iier. Ital. Ivi eziandio miriamo mentovati in uno Strumento dell’Anno 3821 centum auri Solidos Conflantinianos , i quali fi poflono credere gli fteffi , che i Bifanzj. Nel Catalogo de’Vefcovidi Salerno pref-fo l’Ughelli talvolta fi veggono Solidi Conjlantini ; ma probabilmente fi do-vea Icrivere Conjlantini ani o pure Conflantinopolitani. in una Carta del Moniilero della Cava, da me pubblicata , che contiene la Donazione dilla Chiefa di San Felice in Lucania, fatta da Guaimario IV, Principe di Salerno nell’Anno 1051. noi troviamo ducentos auri Solidos Conflantìnatos, probabilmente per errore del Copiila. Talmente poi invalfe l’ufo e il credito de’Bifan^ii , che anche nel Secolo XIV. era quel nome familiare in Italia j ed allorché uno fi augurava d'aver buoni Bifami, niuno almeno in Tofcana ignorava ciò , che quella voce fignificaffe. Per la Ìlef-fa ragione in bocca e ne gli atti de gl’italiani fpeflo fi faceva anticamente udire la voce Tornefe, denotante la Moneta Turonenfe, o fia battuta in Tours. Dubbio alcuno non reila , che i Bifanzj foiTero d’oro : il che eziandio fi legge in un Giudicato autentico , efiilente in Arezzo prei-ib i Benedettini di Santa Flora, e da me pubblicato , dove Coftamino Ve-