XVIII ALLE ANTICHITÀ’ ITALIANE PREFAZIONE DI LODOVICO ANTONIO MURATORI; HO già dato i Scrittori delle cofe d’Italia. Sbrigatomi da un’opera cotanto laboriofa, ora ne prefento un' altra, cioè le Antichità Italiane de i Secoli di me^o. Non mancarono chi con preghiere e ragioni di qualche pefo mi {limolavano, giacché tanti aiuti io aveva procurato all’ lftoria Italiana de i tempi barbarici, a rivolgermi finalmente a teffere un’Moria univerfale d’ Italia dopo il decadimento del Romano Imperio; come fe io folo, verfato per tanto tempo in coteili fludj , e più accuratamente di altri molti, e più facilmente di chiccheiììa, ad un tal lavoro accudire, e con un durevole benefizio sì i prefenti che i po-ileri obbligarmi poteffì. Ma me già fatto vecchio atterrì una sì grande intraprefa, cui pure inceffantemente defidero , che da alcun altro abbracciata fia; poiché già tra noi non manca chi egualmente bene , anzi con maggior felicità di quel che a me riufcifie, a queil’opera poffa applicarci , qualora fia ben proviilo di libri, ed alla fua copiofa erudizione la lettura de gli antichi monumenti unir voglia. Frattanto ricordandomi, in quel tempo, in cui pubblicai 1 e Antichità Ejlenji } cioè nell’anno 1717. di aver anche promeflo le Antichità Italiane ; eccomi finalmente rifolto a mantener la parola. Dalla qual Opera, avvegnacchè io non abbia a-vuto animo di fcrivere l’Iiloria Italiana della mezzana età, lufingomi però che non poco lume ed aiuto venir ne pofia a chi voglia fcrivere la detta Storia, o leggere le Morie già melfe infieme . Ma perchè il Lettore di buon’ora informato fia di quel che io con queile mie fatiche abbia fatto, e di quel ch’ei, volendone far ufo, iperar ne poffa, mi convien premettere poche parole . Dappoiché le lettere umane, riforte, per così dire, negli ultimi Secoli decorfi, la primiera dignità riacquiltarono, e le barbariche fpoglie depofero ( il che certamente è avvenuto per 1’ induilriofa opera della gente Italiana , del cui e Tempio le altre più colte nazioni di Europa dipoi profittarono ) gl’ingegnofi noilri Maggiori con fomma attenzione e premura attefero in prima a ripulire la Lingua Latina dal commerzio de’Barbari refa/ ornai troppo deforme, indi ad introdurne la Greca per lunghiffimo tempo innanzi non conofciuta e negletta. In feguito fi fecero a richiamare, ad ampliare, a perfezionare gli Oratorj e Poetici iìudjj la Filofofia , la Iiloria, la Erudizione, e le altre Scienze ed Ar-